Sony ha ucciso le reflex, ormai è un dato di fatto

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Sony ha ucciso le reflex, ormai è un dato di fatto

Il primo chiodo sulla bara delle reflex lo ha messo Sony, doppio per altro. Negli anni successivi è stato soprattutto il marchio giapponese quello che ha continuato a piazzare chiodi sulla bara, inizialmente in mezzo alla derisione e ai commenti aspri di chi teneva le redini del mercato, leggasi Canon e Nikon. I primi due chiodi sono rappresentanti dalle mirrorless full frame Sony Alpha A7 e A7r, le prime senzaspecchio a fare il grande salto e adottare un sensore 35mm.

In quel periodo Sony le stava provando tutte per scardinare il duopolio Canikon, anche con tentativi alla fine rivelatisi un buco nell’acqua, come quello del sistema ibrido SLT, che riusciva a unire gli svantaggi di entrambi i mondi reflex e mirrorless, invece che crearne una positiva sinergia. Sony dove riuscire a capitalizzare l’investimento dell’acquisizione di Minolta e i tecnici nipponici sono stati molto tenaci e testardi in questi anni e alla fine sono riusciti a centrare il loro obiettivo: le reflex sono praticamente morte.

Certo, continueranno a esistere per diverso tempo ancora, ma la notizia è arrivata da entrambe le sponde: Canon EOS-1D X Mark III è l’ultima delle ammiraglie reflex per la casa biancorossa; Nikon non ha ancora dichiarato ufficialmente la morte della prossima D7, ma lo sforzo profuso per la creazione di Nikon Z9 e soprattutto la bontà del risultato ottenuto lasciano pochi dubbi. Possiamo considerare Nikon Z9 il definitivo chiodo che chiude la bara delle reflex, quando arriverà anche l’ammiraglia mirrorless di Canon (EOS R3, anche per il nome stesso, non è ancora la mirrorless ‘definitiva’ per la casa biancorossa), essa sarà la corona di fiori finale, prima di avviare la cassa verso il cimitero o il forno crematorio. Ha contribuito a sigillare la bara anche la recente scomparsa dal listino di Nikon D500, che potrebbe restare l’ultima delle reflex APS-C sportive.

Non è solo la presentazione di mirrorless full frame professionali da parte di Canon e Nikon a rappresentare la fine della lunga parabola delle reflex, ma molte notizie vanno nella stessa direzione. La stessa Sony manda in pensione definitiva la baionetta A-Mount, quella che aveva ereditato da Minolta e che aveva debuttato, nell’ormai lontano 2006, su Sony Alpha A100. Un pietra miliare per il produttore giapponese, che però diventa ora ‘reperto storico’ visto che scompaiono definitivamente dal listino Sony tutte le ottiche A-Mount, dopo la sparizione dal listino delle ultime fotocamere SLT nel maggio del 2021.

Aveva creato un certo scalpore, poi, l’annuncio di Ricoh, avvenuto sul finire del mese di gennaio. Ricoh aveva acquisito il marchio Pentax da Hoya nel 2011 e aveva poi cercato di dargli nuova vita, mantenendo sempre un forte legame con la tradizione e i suoi utenti storici. Alcuni prodotti, come la reflex full frame K-1, hanno saputo creare grande interesse, ma non sono mai diventati dei best-seller, restando fotocamere di nicchia. La recente decisione di Ricoh è stata quella di ristrutturare l’azienda e cambiare approccio, iniziando dal mercato interno giapponese, dove vuole porsi con una maggiore cura per il cliente con una filosofia che probabilmente si vuole avvicinare a quella di Leica.

Olympus e Panasonic hanno abbandonato molto presto il segmento delle reflex digitali, concentrando i loro sforzi sul sistema mirrorless Micro Quattro Terzi. Olympus ci è rimasta, giustamente, fedele in questi anni, mentre Panasonic, altrettanto giustamente, ha invece deciso di affiancare alle piccole MFT (Micro Four Thirds), anche una linea di mirrorless full frame, beneficiando della creazione del consorzio L-Mount con Sigma e Leica. Sigma aveva riscosso grandissimo interesse per le sue reflex con sensore a strati Foveon X3, salvo poi non vedere altrettanto successo commerciale, e con il lancio della baionetta L-Mount si è concentrata sulle mirrorless, con un prodotto molto particolare, come Sigma fp, evoluto poi in fp L.

Leica ha pensionato quasi del tutto le reflex, con ormai solo il sistema S dotato di specchio, e investito molto sulle mirrrorless full frame, anche con progetti innovativi. Lo ricordiamo, la base dell’innesto L-Mount è la baionetta SL creata da Leica per la sua prima mirrorless full frame omonima.

Fujifilm aveva una bellissima reflex, che per anni ho cercato di trovare a buon prezzo sul mercato dell’usato (senza successo, ero troppo povero): Fujifilm FinePix S5 Pro. Un corpo preso in prestito dalla Nikon D200, con tanto di baionetta F-Mount, e un sensore Super CCD di casa. Questa fotocamera, presentata nel 2007, non ha mai visto un’erede e Fujifilm ha sposato completamente nel 2012 la filosofia mirrorless, dapprima su APS-C e poi, non vedendo spazio nel segmento 35mm, con le medio formato, settore dove anche Hasselblad gioca una carta importante.

Il futuro è dunque mirrorless. Non solo le fotocamere prive del sistema a specchio hanno eliminato praticamente del tutto i difetti che ancora scavavano un solco tra esse e le reflex, ma hanno saputo fare leva sui propri punti di forza, per scavare al loro volta un solco di demarcazione. Funzionalità come la messa a fuoco sull’occhio e il riconoscimento dei soggetti (Umani, animali, veicoli) hanno fatto fare un balzo in avanti a quello che inizialmente era il tallone d’Achille delle mirrrorless, l’autofocus.

I mirini elettronici ormai offrono un’esperienza nitida, fluida e priva di lag, portando in dote diversi vantaggi, tra cui la possibilità di previsualizzare il risultato finale, di avere informazioni anche complesse e grafiche in sovraimpressione e di ‘vedere al buio’ sfruttando le elevatissime sensibilità raggiunte oggi dai sensori.

Sarà interessante vedere come si muoverà il mercato nei prossimi anni: da un lato è certo che Sony è riuscita nell’intento di abbattere il sistema reflex, in cui non riusciva a trovare uno spazio, creando nel contempo un florido mercato in cui in questi anni ha piazzato volumi di vendita consistenti. Dall’altro sembra che Canon e Nikon siano state alla finestra a guardare e poi al momento giusto (tardi per qualcuno) abbiano calato (o stiano per calare) i loro assi, continuando a beneficiare di una solidissima base nell’ambito della fotografia sportiva e naturalistica, dove prodotti validissimi, come Sony A1, non sono riusciti a scardinare lo status quo.

Di certo tutti hanno beneficiato dell’ibridazione del mondo della fotografia, che ora non vede più soluzione di continuità tra foto e video e che crea molti spazi e nicchie di mercato. Canon in questo senso paradossalmente è stata la prima ad abbattere il muro tra foto e video e l’ho ha fatto con una reflex (Canon EOS 5D Mark II), costruendo poi un intero sistema EOS Cinema, che recentemente ha visto il lancio dell’interessante Canon EOS R5 C. Nikon da questo punto di vista sembrava aver perso il colpo, ma le capacità 8K di Nikon Z9 riportano anche la casa giallonera in cima ai desideri di alcuni.

Voi cosa ne pensate? Dai commenti leggo che molti di voi restano legati alle reflex e continuano a preferirne l’esperienza fotografica del mirino ottico rispetto alle mirrorless. Altri hanno sposato da tempo le mirrorless e non tornerebbero indietro. Secondo voi, Sony, dopo aver ucciso le reflex, riuscirà a beneficiare della loro sepoltura o Canon e Nikon continueranno a tenere il pallino del mercato professionale?

Fonte: http://feeds.hwupgrade.it/

 

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