vivo X60 Pro: top di gamma tascabile con super fotocamera Zeiss

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vivo X60 Pro: top di gamma tascabile con super fotocamera Zeiss

Vivo è un marchio giunto da qualche mese in Italia, ma che rappresenta un vero colosso a livello globale, conquistando la testa della classifica di vendite di smartphone in Cina nell’aprile scorso. È uno dei marchi di punta dell’universo BBK Electronics, azienda che tra le frecce della sua faretra vede anche brand del calibro di Oppo, OnePlus e realme.

Vivo vuole emergere dal gruppo per il contenuto tecnologico dei suoi smartphone e per le soluzioni innovative. Il nuovo Vivo X60 Pro incarna al meglio questa filosofia: pur riprendendo lo schema del X51 5G, ne migliora molti aspetti e si presenta come un vero top di gamma tascabile e potente. Tra le soluzioni per cui spicca troviamo sicuramente la fotocamera sviluppata in collaborazione con Zeiss e dotata di sistema di super stabilizzazione Gimbal 2.0.

Design e costruzione

Gli ingegneri cinesi hanno lavorato di cesello per assemblare un terminale con ottime prestazioni, ma anche con dimensioni contenute. Il dato dello spessore parla chiaro: solo 7,59 millimetri nella versione Midnight Black, con 177 grammi di peso (7,69 mm e 179 g la versione Shimmer Blue che abbiamo provato). Il blocco fotocamere sporge con un doppio scalino: il primo integra il doppio flash LED, il secondo le tre fotocamere tra cui spicca il modulo Zeiss Vario-Tessar. Dal punto di vista estetico Vivo X60 Pro è un terminale molto ben curato: i materiali e le finiture sono di qualità e la senzazione in mano è ottima. Lo schermo è curvo ai lati, ma senza esagerazioni, e la cornice stondata accompagna bene il profilo laterale, raccordandolo con il retro senza scalini. Nonostante la finitura senza soluzione di continuità il terminale si impugna in modo saldo e la finitura posteriore satinata, se pur un po’ scivolosa, è ottima nel non mostrare impronte e ditate. La parte inferiore ha un design pulito, anche per l’assenza del jack per le cuffie, e ospita il connettore USB-C, la slitta per le SIM e i fori per l’alto parlante. Tasto di accensione e bilancere per la regolazione del volume sono integrati a filo sul lato sinistro. Il lato superiore offre una zona leggermente incavata, dove campeggia la scritta ‘Professional Photography‘ seguendo la filosofia molto in voga tra i produttori cinesi di infarcire i propri smartphone con altisonanti, quanto inutili, scritte.

La custodia di tipo Crystal semi-rigido inclusa in confezione accompagna al meglio le forme del telefono, senza aumentarne troppo spessore e dimensioni, come spesso accade invece con quelle in silicone. La custodia copre tutto il retro e il lati superiori, ma lascia a vista buona parte dei lati: questo contribuisce a non ‘ingrandire’ il telefono, ma per qualcuno potrebbe risultare poco protettiva. Al posteriore la custodia va quasi a filo del blocco delle fotocamere: anche in questo caso si è preferito prediligere il mantenimento di uno spessore contenuto rispetto a una protezione generosa. Personalmente preferisco questa soluzione di custodia semirigida che mantiene ridotto lo spessore ed è più piacevole al tatto di quelle in materiale morbido. Anche con la custodia Vivo X60 Pro resta un terminale decisamente tascabile.

Il terminale è già fornito di pellicola protettiva preinstallata. Si tratta di una pellicola del tipo ‘morbido’ che regge bene i piccoli graffi, risultando ”autoriparante”. È montata a filo schermo e corre anche sui lati curvi, tanto che la sua presenza passa quasi inosservata. Abbiamo notato però la tendenza a creare delle piccole bolle in corrispondenza di segni più marcati, che portano il telefono ad avere un’aspetto ‘più vissuto’ di quello che in realtà è.

Vivo X60 Pro: prezzi e dotazione

Vivo X60 Pro
OS (al lancio)
Android 11 con Funtouch OS 11.1
Processore
Qualcomm Snapdragon 870 a 7-nm
octa-core Kryo 585 fino a 3,2 GHz
Memorie
12 GB di RAM
256 GB UFS 3.1 NON espandibili
Display

6,56″ AMOLED
1080 x 2376 px FHD+ (397 dpi)

Fotocamere

Retro:
Zeiss Vario-Tessar: 48 MP f/1.48-2.5 PDAF
Ultra-wide: 13 MP f/2.2  PDAF
2x: 13 MP f/2.46  PDAF

Video 4K Ultra HD @ 60 fps

Fronte (Foro):
Normale: 32 MP f/2.45

Extra

4G LTE-A / 5G
Wi-Fi 6 (ax) 2.4-5GHz
Bluetooth 5.1
NFC
Dual SIM Dual Standby (DSDS)
Sensore d’impronte sotto-vetro (ottico)

Porte
USB Type-C
E710 (jack 3,5 mm) + adattatore Type-C in confezione
Batteria
4.200 mAh
Ricarica rapida
33 W FlashCharge
Dimensioni
158,58 mm×73,24 mm×7,59/7,69 mm
Peso
177/179 grammi

vivo X60 Pro è proposto in Italia in un’unica configurazione 12GB/256GB al prezzo di listino di 799 €.

La scelta degli ingegneri vivo è caduta sul SoC Qualcomm Snapdragon 870, che rappresenta l’evoluzione del’ex top di gamma Snapdragon 865/865+. Si tratta di una scelta decisamente ragionevole per un terminale che vuole sfidare i top di gamma mantenendo però il suo prezzo alla portata di un pubblico ampio. Probabilmente optare per la piattaforma Snapdragon 888 avrebbe portato a dover accettare dei compromessi in altri settori. Visto il livello prestazionale comunque ottimo della piattaforma, unita a una buona efficienza dal punto di vista energetico, la scelta è condivisibile. Il terminale offre un’interfaccia fluida e veloce e non teme i giochi, anche quelli molto dinamici e con grafica complessa, anche grazie ai 12 gigabyte di memoria RAM, che possono essere ulteriormente espansi sfruttando parte della memoria di storage UFS 3.1 da 256 gigabyte grazie alla tecnologia ‘RAM Estesa’. L’interfaccia beneficia anche del display AMOLED con refresh rate da 120 Hz e campionamento a 240 Hz. Il sensore di impronte digitali è integrato sotto il display.

Software ed esperienza d’uso

L’interfaccia Funtouch OS 11.1, basata su Android 11, è un giusto mix tra personalizzazione ed essenzialità. Facile da usare offre alcune funzionalità aggiuntive rispetto ad Android Stock, come le personalizzazioni grafiche della risposta del sensore di impronte digitali sotto il display, del riconoscimento facciale e delle notifiche, che sfruttano la porzione stondata ai lati dello schermo. Il menu è in generale chiaro, anche se ci sono alcune piccole incongruenze e traduzioni non perfette. L’OS mette a disposizione anche alcune gesture a display spento, come lo scatto di una foto o l’apertura istantanea di app cono WhatsApp e Facebook.

Benchmark

Di seguito riportiamo i benchmark che abbiamo eseguito con il terminale.

vivo X60 Pro gioca nella parte medio alta della classifica, strappando in alcuni benchmark risultati di rilievo. In particolare è interessante il confronto con il predecessore vivo X51 5G, basato sulla piattaforma Qualcomm Snapdragon 765: il salto generazionale, anche grazie all’adozione di un SoC di fascia superiore, è davvero evidente. A livello di benchmark il nuovo vivo X60 Pro ‘va più del doppio’ del modello precedente. Come già detto più sopra, le prestazioni del processore si traducono in un’interfaccia sempre fluida; fluidità che rimane anche durante gli utilizzi più gravosi.

Display

Curva di Gamma SDR

Curva di Gamma SDR

Curva di Gamma HDR

Curva di gamma HDR

Gamut SDR
Gamut SDR

Gamut HDR
Gamut HDR

Bilanciamento RGB SDR
Bilanciamento RGB SDR

Bilanciamento RGB HDR
Bilanciamento RGB HDR

Bilanciamento RGB HDR Calibrato
Bilanciamento RGB HDR Calibrato

Il display offre anche il supporto alla visione HDR 10, attivata la quale vediamo che la luminanza massima si spinge oltre le 1000 candele su metro quadro, un risultato che permette l’utilizzo dello smartphone all’aperto anche in condizioni di forte illuminazione ambientale. In particolare il profilo colore ‘Professionale’ restituisce colori corretti sia in SDR, sia in HDR, con copertura molto buona dello spazio colore sRGB nel primo caso e DCI-P3 nel secondo. All’occhio poco esperto potrebbe sembrare che i contenuti sRGB con il profilo colore Professionale siano un po’ slavati, rispetto a quanto si ottiene nelle modalità ‘Standard’ e ‘Luminoso’: alla vista effettivamente lo sono per una questione di luminosità, ma risultano alla prova dei fatti corretti dal punto di vista delle coordinate cromatiche. Per ottenere il meglio dai colori è necessario regolare il bilanciamento del bianco spostandolo leggermente verso le tonalità più calde: così facendo l’equilibrio dei colori è molto buono, sia in SDR, sia in HDR.

Autonomia

La batteria da 4.200 mAh è un altro compromesso che è andato nella direzione giusta: in accoppiata al processore non troppo energivoro permette un’ottima autonomia, che supera facilmente la giornata, senza però inficiare lo spessore totale del terminale, cosa che invece spesso accade con accumulatori da 5.000 mAh o più. La batteria ben dimensionata ha permesso di mantenere lo spessore ben al di sotto degli 8 mm (7,69 mm per la livrea in prova) e il peso sotto i 180 grammi (179 nel colore Shimmer Blue). Forse anche per contenere al massimo dimensioni e spessore non troviamo il jack per le cuffie e lo slot per le schede di memoria. Per quanto riguarda le cuffie in confezione troviamo un adattatore USB-C/3,5mm, ma sicuramente molti preferiscono ancora il jack fisico, anche solo per utilizzare le cuffie quando il telefono è in carica. A proposito di carica, vivo X60 Pro sfrutta la tecnologia di ricarica rapida proprietaria FlashCharge a 33W. Le operazioni di ricarica sono veloci, ma non raggiungono la velocità di quelle dei concorrenti (realme e oppo in primis) con ricarica a 65W; un peccato visto che si tratta di tecnologie sviluppate ‘in famiglia’. A questo proposito è un peccato che le tecnologie di ricarica dei vari marchi della famiglia di BBK Electronics non siano compatibili tra loro e in caso di utilizzo di un caricatore di un altro brand si possa accedere solo a ricariche a bassa potenza.

Fotocamera

vivo X60 Pro, caratteristiche della fotocamera

  • Standard
    • Sensore da 48 MP
    • Obiettivo f/1.48-2.5
    • Autofocus PDAF
  • Ultra-wide
    • Sensore da 13 MP
    • Obiettivo f/2.2
    • Lunghezza focale 16mm equivalenti
    • Autofocus PDAF
  • Tele
    • Sensore da 13 MP
    • Obiettivo f/2.46
    • Autofocus PDAF
  • Video 4K Ultra HD @ 60 fps

La fotocamera è certamente uno dei punti di forza di questo vivo X60 Pro. Non ha dati altisonanti in termini di risoluzione, con un sensore principale da 48 megapixel, ma è lo zampino di Zeiss a dare una marcia in più al sistema. In particolare l’ottica Vario-Tessar rappresenta il cuore del sistema ed è quella che sfrutta anche il sistema di stabilizzazione meccanica Gimbal 2.0. L’ottica zoom viene utilizzata tra i livelli di zoom 1x-1,9x (2x nella modalità Ritratto), mentre più sotto e più sopra entrano in gioco le due fotocamere da 13 megapixel. L’esperienza è realmente senza soluzione di continuità, in quanto anche i moduli tele e ultragrandangolare sono dotati di messa a fuoco a rilevazione di fase.

 

La stabilizzazione Gimbal 2.0 è molto efficace. Sul fronte fotografico permette di scattare fotografie anche in ambienti poco illuminati scongiurando il mosso. Inoltre permette di utilizzare a mano libera anche le funzioni che sfruttano tempi di scatto molto lunghi, nell’ordine di diversi secondi, come ad esempio la modalità Otturatore Lento Cascata, per riprendere cascate e corsi d’acqua con l’effetto setoso dell’acqua che scorre, o le modalità di ripresa notturna.

Il Bitto non è un formaggio – Modalità Otturatore Lento Cascata a mano libera

In entrambi i casi alla stabilizzazione meccanica dell’ottica viene aggiunta una stabilizzazione digitale, che – a seconda dell’entità dei movimenti della mano del fotografo – ritaglia progressivamente una porzione dell’immagine. È possibile visualizzare a schermo un indicatore circolare per valutare durante lo scatto l’entità del mosso.

La freccia evidenzia l’indicatore che aiuta nell’utilizzo della stabilizzazione Gimbal 2.0

Sul display appare un circolo fisso con un puntino in mezzo che si muove a seconda dei movimenti della mano. Mantenendo il puntino all’interno del circolo si ha la garanzia di rimanere all’interno del range di funzionamento dello stabilizzatore e di ottenere così foto nitide.

La stabilizzazione è molto efficace anche in video. In questo caso il ritaglio è ‘preventivo’ e ben visibile sia con la sola stabilizzazione meccanica, sia con quella meccanica+elettronica. Attivando la stabilizzazione l’inquadratura si restringe in modo netto, come potete vedere dagli screenshot. In ogni caso la doppia stabilizzazione permette di riprendere filmati fluidi e nitidi anche mentre si cammina, con un reale effetto di stabilizzazione da Gimbal.

Due scatti ‘Zeiss Biotar’ con diaframma simulato a F0.95 e F2

La collaborazione con Zeiss è molto evidente nella modalità ritratto, dove tra gli stili utilizzabili troviamo ‘Zeiss Biotar‘, filtro fotografico che imita il celeberrimo sfocato a vortice (Swirl Bokeh) di una delle ottiche che ha fatto la storia della fotografia, l’obiettivo Zeiss Biotar 58mm F2. L’effetto bokeh della modalità ritratto è modificabile in termini di punto di messa a fuoco e quantità dello sfocato (indicata come f/ equivalente, a partire da f/0.95) in post produzione, mentre lo stile del ritratto va deciso in fase di scatto e non è modificabile successivamente. L’effetto Biotar è implementato bene, con una resa simile a quella della vecchia ottica, e dona una buona tridimensionalità all’immagine.

L’app permette anche di scattare in modalità ‘Professionale’, che tra le opzioni mette a disposizione anche il salvataggio del file RAW in formato .DNG. La malleabilità del RAW non è certamente quella di una fotocamera mirrorless o reflex, ma in condizioni difficili permette di avere maggiore controllo sul risultato finale. A volte, infatti, la modalità AI si lascia prendere un po’ la mano e – ad esempio – restituisce cieli sovrasaturi o colori eccessivamente enfatizzati. Nella gallery potete vedere un paio di esempi: un slinzega valtellinese diventata un po’ troppo fucsia e un bicchiere di nebbiolo diventato… un pinot nero.

Vi proponiamo alcuni scatti ripresi con lo smartphone.

Esempi di scatto vivo X60 Pro – Tra Valtellina, Lago di Como e Pianura Padana

Considerazioni finali

In sintesi, vivo X60 Pro è uno smartphone capace di giocarsela con i top di gamma. Nonostante sia basato su una piattaforma hardware meno ‘altisonante’ rispetto a SD 888, offre ottime prestazioni, un display AMOLED molto luminoso a 120 Hz e una fotocamera sviluppata in collaborazione con ZEISS, molto efficace sia a livello software, sia nella stabilizzazione meccanica. Il tutto in un terminale davvero sottile che, anche con la custodia semirigida inclusa in confezione, entra in tutte le tasche senza risultare fastidioso. La batteria da 4.200 unita al SoC non troppo energivoro offre un’autonomia molto buona e la ricarica rapida a 33W la possibilità di avere in pochi minuti ore di autonomia aggiuntiva, anche se meno velocemente dei ‘fratelli’ realme e oppo con sistema a 65W.

vivo X60 Pro nel complesso è pienamente promosso e anche i compromessi a cui i tecnici sono scesi in alcuni settori sono più che giustificati dal risultato finale, molto equilibrato sotto tutti i punti di vista, non da ultimo quello del prezzo.

PRO

  • Prestazioni da top di gamma in un corpo davvero sottile
  • Display AMOLED a 120Hz da più di 1000 nit
  • Fotocamera ZEISS

CONTRO

  • Alcune voci del menu poco congrue e traduzioni migliorabili
  • No ricarica wireless
  • No certificazione IP
  • Ricarica rapida a ‘soli’ (tra virgolette) 33W

Fonte: http://feeds.hwupgrade.it/

 

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