Big Island, la GPU cinese a 7 nanometri che sfida AMD e Nvidia: ecco quanto è potente

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Big Island, la GPU cinese a 7 nanometri che sfida AMD e Nvidia: ecco quanto è potente

La Cina continua a lavorare alacremente per chiudere il gap tecnologico con gli Stati Uniti. L’ultimo esempio arriva da Shanghai Tianshu Intellectual Semiconductor (Tianshu Zhixin), azienda attiva nel mondo cloud e HPC che si prepara a produrre e commercializzare un acceleratore basato su una GPU denominata Big Island realizzata a 7 nanometri da TSMC.

Big Island conta su 24 miliardi di transistor ed è posta su un package CoWoS (Chip-on-Wafer-on-Substrate), la tecnologia 2.5D del produttore taiwanese che consente di affiancare più die su un interposer in silicio. Accanto alla GPU ci sono 32 GB di memoria HBM2 che garantiscono una bandwidth fino a 1,2 TB/s.

L’acceleratore è disponibile sia in formato PCI Express (ha un’interfaccia 4.0 x16) che OAM per adattarsi ai differenti tipi di server. Nel caso della proposta PCI Express, la scheda è raffreddata passivamente, necessita un singolo connettore di alimentazione a 8 pin e ha un TDP di 300W. Si parla inoltre della presenza sulla scheda di MOSFET da 60A.

La GPU, stando ai dati diffusi, è in grado di toccare prestazioni fino a 37 TFLOPs con calcoli FP32, 147 TFLOPs con FP16/BF16, 371 TOPs con operazioni INT32, 147 TOPs con quelle INT16 e, infine, 295 TOPs con calcoli INT8. Si tratta di prestazioni molto interessanti, se si pensa che la AMD Instinct MI100 tocca 23,1 TFLOPs in FP32 e 92,3 TFLOPs con calcoli BFLOAT16.

Passando a Nvidia, invece, l’acceleratore A100 basato su GPU GA100 Ampere tocca 19,5 TFLOPs tramite i CUDA core, 156 TFLOPs con i Tensor core e 312 TFLOPs con “sparsity”, ossia una matrice di numeri che include molti zero o valori che non avranno un impatto significato in un calcolo. Con calcoli BFLOAT16 la soluzione di Nvidia tocca 312 TFLOPs e 624 TFLOPs con sparsity.

L’azienda cinese non ha parlato di prezzo e disponibilità di questo acceleratore, ma dovrebbe debuttare entro l’anno o al più tardi all’inizio del prossimo, quando probabilmente tanto AMD quanto Nvidia, per non dimenticare Intel, avranno una nuova offerta per il mondo cloud e HPC.

Ciononostante, la Cina sta compiendo passi avanti evidenti nel settore hardware grazie a forti iniezioni di capitali statali nelle diverse aziende locali, con l’obiettivo di dipendere sempre meno dalle soluzioni occidentali. Uno sforzo che potrebbe avere importanti ricadute, in quanto riduce il mercato “aggredibile” dalle aziende statunitensi e potrebbe persino portare a una competizione oltre i confini del Paese asiatico.

Fonte: http://feeds.hwupgrade.it/

 

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