Google, chip sviluppato in casa per i Chromebook (notebook e tablet) nel 2023

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Google, chip sviluppato in casa per i Chromebook (notebook e tablet) nel 2023

Secondo il Nikkei Asia, Google starebbe lavorando su processori per notebook e tablet con sistema operativo Chrome OS in vista di un debutto fissato – a spanne – nel 2023. Non è certo un mistero che la casa di Mountain View voglia progettare i chip dei propri dispositivi, siano essi degli smartphone della linea Pixel o dei server destinati a muoverne i servizi. D’altronde, proprio in ambito server, l’azienda ha creato le TPU per accelerare i carichi di IA e la VCU Argos per velocizzare la transcodifica dei video di YouTube.

Da tempo l’impegno di Google nella progettazione di microchip è in un crescendo che la porterà, probabilmente, a seguire totalmente o in parte le orme di Apple, che dopo aver progettato chip per iPhone e iPad ha deciso di fare altrettanto con i computer Mac abbandonando Intel. Progettarsi i chip in casa – cosa che peraltro fanno anche realtà come Amazon, Tesla, Facebook e altre – permette infatti da una parte di differenziarsi, dall’altra di raggiungere obiettivi di prestazioni e funzionalità (integrazione tra hardware e software), costo e tempistiche ben precise.

Fino a non molto tempo fa aziende come Google dovevano rivolgersi a progettisti di chip come Intel, Samsung e AMD, ma oggi hanno raggiunto una scala e una potenza economica tale che non faticano certo a fare incetta di ingegneri del settore hardware e creare gruppi o divisioni in grado di creare chip da zero o sfruttare la licenza ARM per sviluppare soluzioni custom, ossia personalizzate.

Un caso rappresentativo è l’ingresso proprio in Google di Uri Frank, ex Intel, con l’incarico di sviluppare chip per i server. L’azienda avrebbe inoltre fatto incetta di uomini tra le fila di Qualcomm e Mediatek.

Un ulteriore passo in questa strategia che ci porterà a Chromebook con SoC Google lo vedremo a breve, in autunno: l’azienda è attesa all’introduzione dei nuovi Pixel basati su un chip sviluppato in casa. Nome in codice GS101 Whitechapel, questo SoC sarebbe stato creato in collaborazione con Samsung (in pratica un derivato Exynos) e vedrebbe al suo interno 8 core ARM realizzati a 5 nanometri. Il chip potrebbe avere anche una TPU per il machine learning e un chip proprietario per la sicurezza. Secondo Sundar Pichai, CEO di Google, il chip è in sviluppo da quattro anni e l’ha definito “l’innovazione più grande nei Pixel a oggi”.

Secondo Peter Hanbury, partner della società di consulting Bain & Co., il costo di progettazione di un chip a 5 nanometri è ora attorno ai 500 milioni, contro i 50 milioni di dollari che richiederebbe una soluzione a 28 nanometri. “Pochissimi player hanno le capacità o le risorse finanziarie per progettare i propri chip, quindi solitamente le aziende che prendono in considerazione questo percorso tendono ad essere estremamente grandi, come i fornitori di servizi cloud, o hanno applicazioni molto remunerative per questi chip”.

L’arrivo di chip “made in Google” sui Chromebook potrebbe permettere all’azienda di capitalizzare ulteriormente un boom scoppiato con la pandemia. Le vendite globali di Chromebook sono quasi raddoppiate lo scorso anno, e anche nella prima metà del 2021 hanno continuato a salire, sebbene vi sia stata comunque una frenata (che oseremmo definire fisiologica) a partire da luglio.

Leggi anche: Un’intelligenza artificiale dice a Google come progettare chip migliori

Fonte: http://feeds.hwupgrade.it/

 

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