Batterie agli ioni di litio: un additivo può renderle più sicure

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Batterie agli ioni di litio: un additivo può renderle più sicure

Le batterie agli ioni di lito, ad oggi le più diffuse al mondo, hanno da sempre un enorme problema di sicurezza; se colpite da forti urti possono incendiarsi, o addirittura esplodere. La ricerca ad alternative più sicure ha portato allo sviluppo di batterie allo stato solido, prive quindi dell’elettrolita liquido che è di fatto la componente di rischio.

Ma recentemente è stato messo a punto anche un addittivo drop-in da aggiungere alle batterie allo stato liquido.

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Il prodotto si chiama Safire (Safe Impact Resistant Electrolyte) e la licenza per la produzione è stata concessa in esclusiva all’omonima start-up dall’Oak Ridge National Laboratory, che lo ha sintetizzato.

L’additivo è in grado di cambiare la chimica dell’elettrolita facendo in modo che, in caso di impatto, sia in grado di passare dallo stato liquido a quello solido bloccando i contatti tra gli elettrodi ed evitando che l’elettrolita prenda fuoco.

Una tecnologia simile viene trova attualmente applicazione anche nei dispositivi anti proiettile, ma Safire ne vede i principali mercati nella mobilità elettrica.

“Safire trasformerà l’industria automobilistica, in particolare mentre ci muoviamo verso i veicoli elettrici”, ha affermato John Lee, co-fondatore e amministratore delegato dell’azienda. Lee e Mike Grubbs, l’altro cofondatore di Safire, stanno anche collaborando con agenzie governative e industria per sviluppare la tecnologia per eVTOL, aerei, e-bike e altre apparecchiature alimentate agli ioni di litio.

“L’additivo è facile da incorporare nei processi di produzione delle batterie esistenti e offre agli utenti un’alternativa più sicura, più leggera ed efficace rispetto alla protezione della batteria convenzionale, con conseguenti prestazioni più elevate e un costo totale di proprietà inferiore”, ha aggiunto Lee.

Il team di ricerca dietro lo Safire si è formato nel 2014 ed è stato guidato da Gabriel Veith, padre dell’additivo: “Questa squadra ha avuto un reologo, un ceramista, un elettrochimico, esperti di meccanica, tester di materiali – tutti insieme hanno fanno funzionare questa tecnologia”.

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Safire prevede di iniziare a sviluppare prototipi con partner strategici, supportata anche dal programma di innovazione tecnologica del laboratorio e di Startup Studio di FedTech, un programma di società di venture capital dedicato all’avanzamento della tecnologia profonda.

Fonte: http://feeds.hwupgrade.it/

 

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