Apple MacBook Air M3: chi deve davvero comprarlo? La recensione

Another ICT Guy

Apple MacBook Air M3: chi deve davvero comprarlo? La recensione

Il MacBook Air è la sistema più venduto tra i Mac. È utile partire da qui per muoversi nell’analisi del nuovo laptop della Mela che oggi si avvicina esteticamente di più ad un MacBook Pro che al MacBook Air ideato da Jony Ive e Steve Jobs del 2008. Rispetto al passato si tratta però di una macchina che a livello hardware punta sempre più in alto in quanto a prestazioni professionali e sicuramente il suo cambiamento va di pari passo con quella che è l’evoluzione degli ultimi anni di Apple soprattutto nel campo dei Mac e dunque delle macchine da lavoro digitale. 

 

Il MacBook Air di Steve Jobs era un portatile sottile e leggero, spingendosi verso nuovi orizzonti, in termini di estetica e portabilità, dove altri ancora avevano solo timidamente osato. Il nome faceva subito capire di che pasta fosse fatto: un notebook ultraleggero, da poco meno di 1,5kg di peso,  con una forma iconica a cuneo ma soprattutto con uno spessore di appena 4 millimetri nel punto più sottile e di 19 millimetri nella zona più spessa. Uno stile che lo rese assolutamente inconfondibile nel tempo rispetto alla concorrenza che solo in seguito (a parte alcune eccezioni rappresentate dai modelli VAIO di Sony) è riuscita ad avvicinarsi a soluzioni in qualche modo confrontabili.

L’arrivo di Apple Silicon M1 fu storico. Inizialmente Apple decise di approcciare il cambiamento solo a livello hardware posizionando il chip proprietario sullo stesso identico chassis dei MacBook Air con processore Intel visto fino ad allora. La rivoluzione stilistica arrivò con il chip M2 che non solo portò miglioramenti hardware ma cambiò completamente l’aspetto di quello che oggi è il MacBook Air di Tim Cook. Un’evoluzione voluta e forse necessaria per rafforzare la volontà di mantenere MacBook Air un sistema estremamente portatile, sottile e leggero, e al contempo completo dal punto di vista hardware. Tutto ciò con l’obiettivo di ampliare la platea dei potenziali utenti, andando inoltre a proporre un modello con display da 15 pollici, lungamente atteso ma mai arrivato prima d’ora.

Il passaggio ai nuovi chip M3 è indolore a livello estetico: il MacBook Air da 15”, in questa nostra prova, possiede tutto quanto visto con il precedente ossia uno schermo importante da 15.3” di diagonale, linee tondeggianti, un chassis in alluminio resistente con uno spessore costante e altre caratteristiche che rimandano ai modelli Pro più costosi come la notch sullo schermo con la webcam FaceTime HD, il Touch ID sul pulsante di accensione sulla tastiera, il MagSafe magnetico, un sistema audio con 6 altoparlanti e supporto all’audio spaziale e ancora due porte Thunderbolt di ultima generazione per collegare ogni tipo di accessorio e dulcis in fundo un alimentatore compatto da 35W con due porte USB-C per la ricarica di due device insieme.    

Di fatto però le novità ci sono e sono praticamente tutte hardware: in primis la presenza del nuovo processore M3, introdotto già con i MacBook Pro qualche mese fa, e che ora vede qui la possibilità di migliorare le prestazioni sul campo anche per un portatile come questo votato più per l’intrattenimento che per il duro lavoro. L’upgrade al modulo Wi-Fi 6E che garantisce non solo maggiori velocità ma anche maggiore stabilità di connessione. E poi ancora la possibilità di collegare fino a due monitor in contemporanea, cosa non possibile precedentemente. MacBook Air 15” con M3 è insomma un portatile tutto da scoprire soprattutto in questa versione ”extralarge”. 

MacBook Air M3: prezzi 

Il nuovo MacBook Air con M3 è disponibile in vendita dallo scorso 8 marzo in quattro diverse colorazioni quali mezzanotte (con un innovativo sigillo di anodizzazione per ridurre le impronte digitali), galassia, argento e grigio siderale e il suo prezzo varia in base alle versioni:

  • MacBook Air 13” con chip M3 (CPU 8-core | GPU 8-core | 8GB di memoria | 256 SSD) a 1.349€
  • MacBook Air 13” con chip M3 (CPU 8-core | GPU 10-core | 8GB di memoria | 512 SSD) a 1.579€
  • MacBook Air 13” con chip M3 (CPU 8-core | GPU 10-core | 16GB di memoria | 512 SSD) a 1.809€
  • MacBook Air 15” con chip M3 (CPU 8-core | GPU 10-core | 8GB di memoria | 256 SSD) a 1.649€
  • MacBook Air 15” con chip M3 (CPU 8-core | GPU 10-core | 8GB di memoria | 512 SSD) a 1.879€
  • MacBook Air 15” con chip M3 (CPU 8-core | GPU 10-core | 16GB di memoria | 512 SSD) a 2.109€

Un MacBook Air che sente di essere un MacBook Pro

Non è facile trovare nel mondo Windows un notebook che sia capace di integrare tutte le caratteristiche che il MacBook Air di Apple possiede oggi, rimanendo chiaramente nella sua fascia di prezzo. L’idea di Apple è quella di proporre un portatile compatto che sia esteticamente accattivante, resistente, sottile, leggero, potente e che possa venire utilizzato dalla stragrande maggioranza degli utenti che oggi sono sempre più spesso in movimento e desiderano uno strumento tuttofare da portarsi sempre dietro. Certamente la versione da 13” pollici è quella più azzeccata se ci si vuole muovere il più possibile leggeri ma di contro questa versione da 15” da noi provata permette di avere qualcosa in più proprio grazie allo schermo maggiorato. 

Andremo abbastanza spediti e veloci sull’estetica perché Apple non cambia nulla sul design di questo MacBook Air con M3 rispetto a quello precedente. Addio alla forma a cuneo dell’era Jobs e benvenuto ad un corpo unibody in alluminio a spessore costante che rimane comunque uno tra i più sottili MacBook presenti a catalogo seppur con display da 15,3 pollici. Le dimensioni sono di 23,76 x 34,04 cm contro i 21,05 x 30,41 cm del Macbook Air da 13 pollici o i 31,26 x 22,12 cm del MacBook Pro 14”. Come detto con questa versione maggiorata potremo perdere qualcosa sulla portabilità che abbiamo conosciuto in passato con gli Air da 11 e 13 pollici soprattutto perché il peso sale a 1,51 kg e si farà sentire in borsa o nello zaino. È altrettanto vero che avere uno schermo così grande non può che tradursi in vantaggi nell’uso multitasking quotidiano. Oltretutto sulle gambe c’è un ottimo equilibrio complessivo e in generale lo si può usare davvero in qualsiasi posizione pur non trovandosi mai scomodi o affaticati anche dopo ore di sessioni di lavoro. 

I colori sono gli stessi: il classico Grigio Siderale e Argento, il Galassia (quello in prova) e lo scuro Mezzanotte che però cambia il suo chassis con un innovativo sigillo di anodizzazione per ridurre le impronte digitali che Apple aveva già introdotto con il MacBook Pro nero siderale. E parlando di materiali non possiamo sottolineare l’importante impegno di Apple in tema di emissioni ad impatto zero. Il nuovo MacBook Air è il primo prodotto Apple ad essere realizzato con il 50% di contenuto riciclato, tra cui il 100% di alluminio riciclato nell’involucro, il 100% di terre rare riciclate in tutti i magneti e, un’altra novità assoluta per Apple, il 100% di rame riciclato nella scheda logica principale. Abbiamo visto come lo scorso anno Apple sia riuscita ad avere un impatto climatico pari a zero per l’intera attività dalle catene di approvvigionamento, di produzione e tutti i cicli di vita dei device. E come la stessa azienda entro il 2030 prevede di essere a zero emissioni di carbonio nell’intera catena di fornitura produttiva e nel ciclo di vita di ogni prodotto.

Guardando il MacBook Air 15” si percepisce immediatamente la volontà di uniformare le linee e tutto ciò che riguarda il suo design a ciò che Apple ha realizzato da qualche anno a questa parte con i MacBook Pro. Questo Air è moderno e attuale rispetto a quello degli anni passati e la volontà di avere uno stile unico su tutti i MacBook è un plus che forse solo l’azienda di Cupertino può mettere in pratica oggi. Tutto è al suo solito posto. C’è il sempre ottimo trackpad, decisamente grande, molto silenzioso e con una superficie in vetro estremamente scorrevole che agevola l’esecuzione di ogni tipo di gesture. Il confronto con soluzioni Windows è senza dubbio impietoso per queste ultime che mancano ancora di immediate risposte ai movimenti delle dita o di una perfetta implementazione con le molteplici funzionalità del sistema operativo che rimangono ancora un plus importante sui MacBook. 

La tastiera è quella introdotta con il primo MacBook Air 13” con M2 e dunque niente più problematiche verificatesi con quella a farfalla. Qui c’è una buona corsa dei tasti, interspazi giusti per non incorrere in errori di digitazione e davvero poco rumore durante l’utilizzo. Comodo chiaramente il tasto con Touch ID posto in alto a destra che permette di accedere non solo al MacBook Air ma anche di poter acquistare online senza preoccupazioni.

Infine il MagSafe che scongiura la possibilità di vedere il MacBook cadere a terra rovinosamente a causa di qualche accidentale strattone del cavo che invece si staccherà in totale sicurezza oltre a permettere alle due porte Thunderbolt presenti di rimanere libere per essere utilizzate per lavorare e non per ricaricare il notebook, anche se comunque possono farlo. 

Parlando di ricarica vale la pena sottolineare che Apple mantiene la presenza dell’alimentatore a doppia porta USB-C da 35W per la ricarica veloce, anche simultanea con altro. Il cavo di ricarica in dotazione, come da prassi da qualche tempo a questa parte, vede un rivestimento con una particolare guaina intrecciata in tinta con il colore della scocca del portatile e identica a quella che avevamo visto con i MacBook Pro, con gli iMac o anche con gli HomePod.  

E rimaniamo sempre sorpresi dalla bontà dell’impianto audio di un MacBook. Con questo MacBook Air 15” troviamo un sistema a 6 altoparlanti posizionato tra tastiera e display e già provato con la precedente generazione. Questo sistema, coadiuvato da 2 tweeter e 2 coppie di woofer, garantisce non solo il supporto all’Audio Spaziale di Apple ma anche di rendere il tutto molto corposo, forte e chiaro a chi ascolta soprattutto grazie alla capacità di ”allargarsi” intorno all’utente. 

Anche il display non sembra cambiare i suoi connotati su questo nuovo Macbook Air 15’’ con M3. Lo abbiamo analizzato e i risultati sono sostanzialmente i medesimi visti otto mesi fa con la versione con M2. Velocemente a livello tecnico c’è un ottimo schermo Liquid Retina a cui Apple ci ha ormai abituati: è un retroilluminato a LED con tecnologia IPS e con una risoluzione pari a 2880 x 1864 pixel e densità di 224 pixel per pollice. C’è il supporto alla gamma cromatica P3 e c’è anche la tecnologia True Tone che permette di adattare la luce in base all’ambiente circostante. Quello che manca qui è una luminosità ad altissimi livelli come quella delle versioni Pro da 14 e 16 pollici anche se comunque il pannello si comporta bene.

C’è invece da sottolineare la mancanza dell’HDR, o XDR come ama chiamarlo Apple e soprattutto manca il ProMotion ossia quella tecnologia che spinge la frequenza di aggiornamento a livelli tali da permettere di avere a schermo uno scorrimento estremamente fluido dei contenuti. Da sottolineare il fatto che chi acquista un MacBook Air anche se con display da 15” non cerca sicuramente le medesime prestazioni di un acquirente di un MacBook Pro che probabilmente è un vero professionista e questo comporta di conseguenza anche di non volere a tutti i costi le tecnologie più costose per il display. 

C’è la possibilità di aumentare al massimo la risoluzione per avere maggiore spazio a schermo e la diagonale da 15 pollici permette di avere una superficie talmente elevata da poter lavorare comodamente nella quasi totalità delle situazioni quotidiane. C’è anche qui l’ormai onnipresente tacca posta nella parte alta e centrale dello schermo. Il fatto che sia presente, lo sappiamo, è dovuto alla necessità, secondo Apple, di posizionare la webcam ad alta risoluzione ossia da 1080p che garantisce ora videocall di qualità anche in situazioni di bassa luminosità. Di certo rimaniamo su quanto detto in passato ossia che la notch sui MacBook è un aspetto molto soggettivo e dunque può piacere o non piacere ma di fatto Apple forse avrebbe potuto evitarla con una qualche soluzione alternativa proponendo un aspetto estetico sicuramente più gradevole.  

Abbiamo sottoposto il display di MacBook Air 15” alla consueta analisi per verificare il comportamento tonale e cromatico.

Bilanciamento RGB

Apple MacBook Air 15 – M3 – LCD Colori (Nativo)

Curva di Gamma SDR

Apple MacBook Air 15 – M3 – LCD Colori (Nativo)

. Luminanza misurata
. Gamma standard 2.2
Rapporto di contrasto: 1,426 : 1

Spazio Colore CIE 1931 – Coordinate cromatiche Yxy

Apple MacBook Air 15 – M3 – LCD Colori (Nativo)

. Gamut misurato Copertura Rapporto
. REC BT.709 99.93% 135.09%
. DCI P3 D65 99.07% 99.59%
. Adobe RGB 87.53% 100.15%
. BT.2020 71.45% 71.45%

DeltaE – Macbeth Color Checker

Apple MacBook Air 15 – M3 – LCD Colori (Nativo)

Il colorimetro conferma un comportamento di fatto perfettamente sovrapponibile a quanto riscontrato con il predecessore, sintomo di un pannello identico. Non si registra alcuna particolare differenza con il MacBook Air 15 M2 di precedente generazione, ritrovando qui un display di elevata qualità, che consente di impiegare questo portatile anche per attività di editing foto/video di stampo prosumer o professionale.

Apple M3: sempre più ”Pro” ma non a lungo

La nuova generazione dei chip M3 di Apple è arrivata sul mercato lo scorso novembre e ha permesso ad Apple di intraprendere una nuova strada nel mondo dei SoC potente ed efficienti. Sono stati i primi processori ad utilizzare un processo produttivo a 3nm e questo, come vedremo, comporterà delle differenze importanti in seno proprio al risparmio energetico pur mantenendo ottime e migliori performance. In questo caso sappiate che il SoC M3 è sostanzialmente il sostituto diretto di M2 e questo senza grossi stravolgimenti di cui tenere in conto mentre M3 Pro e M3 Max, abbiamo visto, presentano delle particolari differenze a livello visivo rispetto ad M2 Pro e M2 Max. 

Tecnicamente il nuovo M3 non ha core aggiuntivi, quindi si affida esclusivamente a miglioramenti dell’architettura e aumenti della velocità di clock per aumentare le prestazioni. Possiede 25 miliardi di transistor, 5 miliardi in più dell’M2, quindi c’è ancora un bel po’ di nuovo hardware in questo SoC. È ancora una CPU a 8 core, divisa equamente tra core di prestazioni ed efficienza, e una GPU a 10 core (con una GPU a 8 core concessa esclusivamente al modello da 13 pollici entry-level). La memoria di sistema integrata inizia ancora una volta da 8 GB e raggiunge il massimo a 24 GB, come l’M2.  M3 supporta i codec H.264 e HEVC oltre a quello AV1 e include l’accelerazione ProRes per la codifica e la decodifica, consentendo di riprodurre più flussi di video 4K e 8K ProRes, preservando la potenza della CPU e della GPU per attività come la gradazione del colore o il rendering di titoli e animazioni in tempo reale.  

Tuttavia, c’è una novità. Finora, il MacBook Air 15” con M2 poteva controllare solo un monitor esterno oltre al pannello interno. Con l’avvento di questo nuovo MacBook Air con SoC M3  è possibile controllare due display (1x fino a 6K/60 Hz, 1x fino a 5K/60 Hz) anche se con l’accortezza di dover chiudere quello interno quindi con il coperchio del display chiuso. Naturalmente non è ancora perfetto, ma è sicuramente un miglioramento e può fare la differenza se desidera utilizzare due monitor.

Apple considera questo MacBook Air M3 come un laptop già pronto per l’Intelligenza Artificiale. Effettivamente il chip M3 include un motore neurale a 16 core più veloce ed efficiente, insieme ad acceleratori nella CPU e nella GPU per potenziare l’apprendimento automatico sul dispositivo. Ecco che con tutto questo macOS offre funzionalità intelligenti che migliorano produttività e creatività, in modo da poter abilitare fotocamera, traduzione, previsioni del testo, comprensione visiva, funzionalità di accessibilità e molto altro ancora. Effettivamente mettendolo sotto sforzo con ecosistemi di app che offrono funzionalità AI avanzate, è possibile fare un po’ tutto dal controllare i compiti con AI Math Assistance in Goodnotes 6, migliorare automaticamente le foto in Pixelmator Pro, rimuovere il rumore di fondo da un video utilizzando CapCut. Non c’è ancora l’integrazione diretta che ci aspettiamo da Apple e che probabilmente arriverà con macOS 15 alla prossima WWDC 2024 ma di fatto è chiaro che le app con Intelligenza Artificiale integrata possono già tranquillamente girare su di un MacBook Air M3 senza fare assolutamente fatica. 

Analisi prestazioni con benchmark sintetici

Per capire effettivamente di che pasta è fatto questo nuovo MacBook Air 15” con M3, procediamo a saggiare il livello prestazionale della piattaforma. Intanto consideriamo il fatto di aver registrato tramite la consueta suite di benchmark le prestazioni del SoC M3, andando a confrontarle con quelle degli altri sistemi portatili Apple equipaggiati con le altre serie di processori M1 e M2 che abbiamo avuto modo di provare in precedenza, che siano essi MacBook Pro o anche Mac mini e Mac Studio, i quali però attenzione possiedono raffreddamento attivo e che dunque ci ha permesso di capire il comportamento nelle due situazioni anche con thermal throttling per la gestione della dissipazione termica. Tutti i test sono stati condotti con il portatile alimentato a batteria (allo stesso modo di quanto fatto anche con gli altri portatili a confronto), dal momento che abbiamo già riscontrato anche in altre occasioni che il livello prestazionale di queste macchine non cambia a seconda dell’alimentazione utilizzata. La nostra prova ha visto una macchina equipaggiata con la CPU a 8 Core, GPU a 10 Core, 16GB di RAM e SSD da 512GB. 

I risultati dei test mostrano un guadagno prestazionale interessante già con il diretto predecessore (siamo nell’ordine del 20% circa in molti casi), ma il confronto con i SoC M1 di prima generazione è quasi impietoso, con prestazioni in alcuni casi addirittura doppie. Quel che vale la pena indagare, però, è il comportamento del SoC in situazioni di carichi di lavoro continuativi, che è tipicamente uno scenario sfavorevole per i sistemi fanless, com’è il caso di questo MacBook Air 15. Per farlo abbiamo condotto uno stress test di circa mezz’ora con l’esecuzione continuativa di Cinebench in multicore e Handbrake.

Il comportamento rilevato è simile a quello dei modelli di precedente generazione: per il primo minuto di esecuzione a pieno carico il sistema manitene le massime frequenze operative possibili, che vengono poi progressivamente ridotte per consentire alle temperature di rientrare in una soglia che il sistema stesso ritiene accettabili, e che comunque non si discostano particolarmente dai 100 gradi. In questa sede abbiamo indagato anche i consumi: la sola componente CPU del SoC arriva a lambire i 25W quando operativa a piena frequenza, per poi assestarsi attorno ai 12W-13W con il passare del tempo, sia per via della riduzione della frequenza operativa, sia a scopo di preservare l’autonomia operativa in relazione all’impegno computazionale richiesto.

Nelle situazioni quotidiane, il ”vecchio” MacBook Air 15 M2 era già un dispositivo veloce e lo stesso vale per il SoC M3. Soprattutto nelle applicazioni native, le prestazioni sono molto buone e, nei benchmark sintetici, il nuovo MacBook Air 15” M3 riesce a raggiungere ottimi risultati. Le applicazioni per i Mac basate su Intel possono essere emulate tramite Rosetta 2 e questo non fa perdere reattività al MacBook che continua a funzionare molto bene. Sebbene ci sia una differenza di velocità (soprattutto quando si tratta di applicazioni complesse), anche questo funziona in modo impeccabile. A differenza dei modelli Pro, Apple ha scelto le SSD PCIe 3.0 per il suo Air. Il nostro dispositivo di recensione viene fornito con una versione da 512 GB installata e le sue velocità di trasferimento sono al livello previsto di un massimo di 3,5 GB/s. Nell’uso quotidiano, questo significa che non ci sono limitazioni. Dopo il primo avvio, l’utente ha a disposizione 465 GB e il MacBook Air M3 può venire configurato con un SSD dalla capacità massima di 2 TB. 

Ricordiamo che il sistema è dotato di raffreddamento passivo ossia senza alcuna ventola per il ricircolo dell’aria. Ciò non permette, come su sistemi dotati di raffreddamento attivo con le ventole, di mantenere le temperature d’esercizio entro i limiti di guardia e dunque l’unico modo per non raggiungere temperature proibitive è quello di regolare le frequenze di esercizio e di conseguenza anche le prestazioni della macchina. L’idea di questa macchina è quella di essere utilizzata per fare di tutto ma senza esagerare proprio per l’assenza di un sistema di ventole capace di lasciar spingere al massimo la CPU per lungo periodo. È chiaro che non siamo di fronte ad un prodotto votato al lavoro pesante, anche se in caso di necessità non avrebbe molti problemi ad affrontarlo sempre nei suoi limiti, ma di un ultrabook capace di ampliare l’uso di tutti i giorni con uno schermo molto più grande, garantendo soprattutto una forte autonomia che non è ancora oggi cosa per molti a questi livelli. Non solo perché l’enorme vantaggio del MacBook Air è quello di risultare una macchina completamente fanless e questo comporta sempre e comunque l’avere un ultrabook silenzioso.  

Il Mac non è mai stato una valida alternativa ai PC assemblati o ad altri device per quanto concerne il gaming. I giochi AAA sviluppati per Mac si contano davvero sulle dita di una mano e soprattutto i giochi in porting da altre piattaforme sono davvero ancora molto risicati. Apple però ci sta provando e sta accelerando anche da questo punto di vista. Il porting di Resident Evil Village ma anche l’arrivo di Death Stranding o ancora la presenza di Baldurs Gate e Lies of Pi fanno capire che l’intenzione c’è. Chiaramente i giochi nativi per Mac funzionano con la massima fluidità e qui su MacBook Air lasciano sul campo le impostazioni grafiche al massimo che possono dare qualche fastidio alla macchina. Il punto in questo caso è l’assenza di un catalogo nutrito di giochi per Mac. Ok, c’è la possibilità di realizzare del porting con software o toolkit che lo permettono anche abbastanza bene e ci viene in mente sicuramente Crossover che garantisce l’installazione di giochi nativi su Windows anche sul Mac. Di fatto rimane una vera e propria emulazione e questo potrebbe far storcere il naso ai puristi del gioco che forse non sarebbero così ingolositi dal cambiare piattaforma considerando appunto quella di un Mac. Di fatto Apple con la nuova serie di chip M3 ha fatto un passo in avanti importante anche sul gaming. Il MacBook Air 15” con M3 non è certamente la macchina da gaming per eccellenza ma è palese che il SoC può permettersi il lusso di far giocare chi vuole farlo senza problemi anche se con qualche limitazione grafica che comunque ci può stare soprattutto in una macchina come questa. 

Per quanto riguarda la batteria ma soprattutto l’autonomia, il nuovo MacBook Air 15” con M3 viene equipaggiato da Apple con una batteria da 66,5Wh e questo significa precisamente 13,9 wattora in più rispetto a quella della versione di Air 13” che è invece da 52,6Wh. La differenza è quella di poter raggiungere tranquillamente le medesime autonomie del MacBook Air più piccolo pur avendo un upgrade importante a livello di display che consuma più energia. I test in questo caso ci hanno permesso di superare tranquillamente le 15 ore di utilizzo con navigazione web ma anche di riprodurre continuamente contenuti in streaming per quasi 18 ore proprio come promesso da Apple e come visto con i consumi dell’Air 13”. 

In soldoni dunque il vantaggio di avere uno schermo molto più grande su questo nuovo MacBook Air 15” non pregiudica quella che è l’autonomia elevata per un notebook di questa caratura grazie ad un chipset M3 efficiente ma anche ad un’ottimizzazione di macOS puntigliosa e capace di far raggiungere risultati insperati con le precedenti CPU Intel. Nota di margine sappiate che con il MacBook Air 15” potrete viaggiare tranquillamente in aereo portando con voi in cabina il portatile visto che la capacità della batteria rispetta i valori limite impostati con i regolamenti FAA e EASA per il trasporto delle batterie al litio a bordo di aerei.

Prezzi e scelte di configurazione

Come fatto anche con altri Mac, Apple propone agli utenti varie configurazioni anche per questo nuovo MacBook Air 15” con M3 durante la fase di acquisto sul sito ufficiale. Nello specifico sappiate che è possibile acquistare le versioni proposte dall’azienda di Cupertino così come sono state configurate oppure aggiungere memorie, CPU diverse o anche spazio con SSD più grandi.

I prezzi delle tre versioni ‘’standard’’ preconfigurate son:

  • MacBook Air 15’’ M3 con CPU 8 Core – GPU 10 Core – 8GB di RAM e 256GB di SSD a 1.649€
  • MacBook Air 15” M3 con CPU 8 Core – GPU 10 Core – 8GB di RAM e 512GB di SSD a 1.879€
  • MacBook Air 15” M3 con CPU 8 Core – GPU 10 Core – 16GB di RAM e 512GB di SSD a 2.109€

I prezzi sono di fatto i medesimi di quello del lancio di un MacBook Air con M2 otto mesi fa ma con la novità della versione da 16GB standard che non c’era.

Come per le altre volte dobbiamo sottolineare quanto sia importante la decisione in fase di acquisto sulla versione del MacBook Air 15” perché sarà definitiva in quanto tutte le componenti vengono integrate direttamente sulla scheda logica e non sarà dunque possibile a posteriori effettuare alcun tipo di upgrade. Fondamentale dunque scegliere in questo frangente la versione in base alle esigenze lavorative e soprattutto pensando al futuro cercando di non ritrovarsi dopo qualche anno con una macchina non prestante come la si voleva. Andando dunque nel listino sul sito ufficiale Apple si può scegliere, dalla prima configurazione, di effettuare un upgrade al processore, memoria o storage considerando che gli upgrade sono sempre costosi (anche troppo) come con il precedente modello di Air: 

  • Aumentare la memoria da 8GB a 16GB costerà +230€, da 8GB a 24GB (il massimo) invece costerà +460€
  • Aumentare l’unità di archiviazione SSD da 256GB a 512GB costerà +230€, da 256GB a 1TB costerà +460€ e ancora da 256GB a 2TB costerà 920€

Se volessimo dunque arrivare ad avere un MacBook Air 15” con M3 al massimo delle sue potenzialità con una configurazione con CPU a 8-Core, GPU a 10-core e Neural Engine a 16-Core a cui aggiungere 24GB di memoria unificata e ancora un’unità SSD da 2TB potremmo raggiungere un prezzo di 3.029€ totali. 

Il consiglio, anche se fa aumentare il prezzo, è quello di fare la scelta migliore in fase di configurazione aumentando la RAM ad almeno 16GB (se non a 24GB). Meglio la versione con meno capienza SSD, i 256GB potrebbero già risultare un buon compromesso, ma più memoria unificata per dare un boost giusto anche a lungo termine. Oltretutto rimane a catalogo il modello precedente ossia il MacBook Air 13” con M2 che può essere acquistato in due versioni preconfigurate ma con possibilità di poter incrementare in tutto (tranne che per la dimensione del display):

  • MacBook Air 13’’ M2 con CPU 8 Core – GPU 8 Core – 8GB di RAM e 256GB di SSD a 1.249€
  • MacBook Air 13’’ M2 con CPU 8 Core – GPU 10 Core – 8GB di RAM e 512GB di SSD a 1.479€

CONCLUSIONI: per chi è questo MacBook Air 15” con M3?

Il nuovo MacBook Air 15” con M3 riserva chiaramente poche sorprese e tutte indirizzate specificatamente sull’hardware che si rinnova in molti aspetti da non sottovalutare. A livello estetico il design non si discosta da quell’importante cambiamento avvenuto qualche tempo fa e che ha in qualche modo fatto capire la linea futura di Apple per i suoi MacBook: linee rotondeggianti, spessore costante, chassis completamente in alluminio robusto in diverse colorazioni e ancora il ritorno al passato per alcune caratteristiche come il MagSafe. 

Da considerare qui c’è un nuovo processore M3 che Apple aveva introdotto con il MacBook Pro 14’’ qualche mese fa ma che viene ora posto su di una macchina fanless ossia senza alcun tipo di sistema di raffreddamento. C’è la novità del Wi-Fi 6E che permette di avere maggiori velocità di navigazione ma anche una migliore stabilità di segnale. E c’è ora la possibilità di utilizzarlo con due monitor simultaneamente, cosa non possibile prima, e che garantisce a chi lo desidera di avere un plus come primordiale workstation. Oltretutto, l’avevamo già ribadito con la prima prova qualche mese fa, il display da 15.3 pollici è capace di accontentare i tanti utenti che da tempo chiedevano a gran voce la necessità di un portatile dimensionalmente più grande ma non costoso come i MacBook Pro. Apple con un MacBook Air 15” è riuscita a realizzare un notebook migliore in alcuni aspetti come l’audio, ora decisamente più potente e corposo di prima o anche l’autonomia che si mantiene ancora sulle 15 o 18 ore (in base all’uso) pur aumentando la richiesta energetica con il display più ampio. 

A chi è allora destinato questo MacBook Air 15” con M3? La risposta a questa domanda va di pari passo come sempre con le richieste dell’utente. Di fatto però possiamo asserire che per coloro in possesso di un MacBook Air 13” o 15” con M2 sia praticamente inutile passare a questo nuovo portatile con M3 perché sì, le differenze hardware ci sono e sono com,unque importanti anche nei confronti del penultimo processorei di Apple, ma non sono poi così eclatanti da richiedere un cambio di macchina soprattutto dopo pochi mesi dal lancio precedente. 

Diverso invece il discorso per tutti coloro che sono ad oggi in possesso di un MacBook Air con M1 o addirittura con processore Intel. Nel primo caso i vantaggi prestazionali che abbiamo ottenuto con il nuovo SoC M3 sono importanti in particolar modo in scenari multi-core e per quelle attività che richiedono la potenza elaborativa di una GPU. Nel secondo caso il distacco tra un MacBook Air Intel e uno con M3 non riguarda solo ed esclusivamente la prestazione pura ma anche e soprattutto l’efficienza di un portatile ultrabook che può permettersi decine di ore di autonomia, cosa impensabile con il chip Intel. Per entrambi il passaggio ad un MacBook Air M3 è sicuramente consigliato soprattutto in una visione a lungo termine. 

E’ bene inquadrare correttamente anche l’ambito di impiego di un MacBook Air attuale: come dimostrato dai test – e come la stessa Apple sottolinea – questo tipo di notebook resta una proposta destinata a chi nelle proprie abitudini di impiego non si trova ad affrontare carichi di lavoro che saturino il sistema e si prolunghino nel tempo: più il task si protrae nel tempo, più proporzionalmente MacBook Air paga pegno per via del design completamente fanless. Apple in questo sembra sempre chiara nel creare distacchi tra gli Air e i Pro: i primi vengono corredati da display con alcune mancanze (vedi il ProMotion e la luminosità di picco maggiore), seppur migliorati e ottimi nel quotidiano. Stessa cosa per la connettività vista la presenza di sole due porte USB-C 4.0 (Thunderbolt 3) ma l’assenza di un ulteriore USB-C, slot di memoria SDXC UHS-II e la porta HDMI che sono sicuramente più utili ad un utilizzatore professionale. 

Il nuovo MacBook Air 15” con M3 porta sicuramente novità anche se meno impattanti per tutti ma di fatto ci è sembrata una macchina molto interessante perché brillante in quello che fa, ancora di più di quanto visto con M2. Continuiamo a pensare che lo schermo maggiorato da 15 pollici sia una soluzione più azzeccata rispetto a quello da 13 pollici che sì, potrebbe risultare veramente più portatile ma che dalla sua a volte non consente di avere una superficie di display adeguata. Utilizzare lo schermo da 15 pollici per alcuni giorni garantisce di avere l’idea di sfruttare meglio flussi di lavoro impensabili su di uno schermo più piccolo. MacBook Air 15” con M2 rimane una soluzione imprescindibile per chi vuole sfruttare la potenza e l’elasticità del processore M3 di Apple e godere di uno schermo più grande senza però aver bisogno di un MacBook Pro da 14” o 16” con M3 Max o M3 Pro che sono decisamente più costosi. Peccato forse vedere ancora a catalogo una versione con 8GB di RAM che, non fraintendeteci, possono bastare per chi non ha molte pretese e svolge compiti poco onerosi, ma di fatto sembra non essere più al passo con i tempi soprattutto se rapportato al prezzo di vendita di 1.479€.

Fonte: http://feeds.hwupgrade.it/

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *