Compagnie aeree, arriva il giro di vite contro il greenwashing

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Compagnie aeree, arriva il giro di vite contro il greenwashing

Reuters, una delle agenzie di stampa più rinomate e autorevoli al mondo, ha messo in luce come alcune compagnie aeree (da RyanAir a Lufthansa ed AirFrance) si siano ritrovate nel mirino non solo dall’Authority, ma anche dei consumatori, per pubblicità ingannevoli legate ai loro sforzi per ridurre le emissioni. In una parola, per aver fatto greenwashing.

Greenwashing

Fra le cause più importanti ad oggi aperte (in ambito civile), c’è quella contro KLM (AIRF.PA, compagnia aerea di bandiera per i Paese Bassi) e quella collettiva ai danni della statunitense Delta Air Lines (DAL.N), finita in un tribunale federale di Los Angeles per pubblicità in cui si definiva “carbon neutral” sulla base di acquisti di compensazione delle emissioni di carbonio.

Greenwashing

La causa legale sostiene che i programmi di compensazione delle emissioni di carbonio non funzionano come pubblicizzato dalla compagnia aerea che, pertanto, ha ingannato i propri consumatori.

“Questa causa è priva di valore legale”, ha affermato un portavoce di Delta, aggiungendo che la società sta lavorando per raggiungere l’obiettivo di zero emissioni entro il 2050 (tramite investimenti in aerei più moderni e carburanti alternativi) allontanandosi dall’opzione della compensazione delle emissioni di carbonio.

Ryanair, Lufthansa ed Etihad hanno a loro volta subito forti critiche da parte dell’autorità di vigilanza pubblicitaria britannica per presunti casi di semplificazione eccessiva o di dichiarazioni ambientali fuorvianti. La compagnia low cost è finita sotto la lente per essersi autodefinita la “compagnia aerea con le minori emissioni” d’Europa, mentre la tedesca Lufthansa per aver affermato di “proteggere il futuro”. La saudita Etihad ha menzionato una “aviazione sostenibile”.

In definitiva, si tratta di frasi (volutamente) nebulose, atte ad attirare potenziali clienti che cerchino di ridurre le emissioni legate a viaggi di lavoro e/o vacanza, cui manca una base di dati documentati e verificabili.

“Una delle cose che abbiamo appena scoperto è che molte compagnie aeree stanno facendo affermazioni sulla sostenibilità e sulle scelte eco-compatibili e sostenibili, scelte più ecologiche, puntando sul fatto che il trasporto aereo è uno dei più significativi contributori di CO2 su scala annuale”, ha affermato Miles Lockwood, direttore dei reclami e delle indagini presso la Advertising Standards Authority (ASA) britannica, aggiungendo che fra gli strumenti in uso all’agenzia vi è anche l’apprendimento automatico, utilizzato per scansionare la pubblicità online delle compagnie aeree ed individuare termini potenzialmente fuorvianti.

Ryanair ha dichiarato a Reuters di aver fornito tutte le informazioni richieste dalle autorità competenti per la sua campagna nel 2019 e di essere rimasta delusa e sorpresa dalla sentenza dell’ASA; dello stesso avviso anche Etihad, che lo scorso anno ha a sua volta ricevuto una sentenza negativa da parte dell’agenzia inglese.

“Il Gruppo Lufthansa fornisce puntualmente informazioni basate sui fatti sulle misure che la compagnia sta adottando per rendere le sue operazioni di volo più rispettose del clima”, ha dichiarato a Reuters un portavoce della compagnia tedesca, interpellato in merito alla vicenda.

La sua affermazione, però, stride con quanto affermato, nel 2022, dall’organismo austriaco di vigilanza della pubblicità (WKO), che ha imposto alla divisione Austrian Airlines di Lufthansa di smettere di fare affermazioni su un volo “carbon zero” riferito a velivoli che utilizzino biocarburante.

Nonostante il greenwashing pubblicitario, il settore sta realmente studiando e valutando nuove soluzioni per ridurre le proprie emissioni, come abbiamo illustrato in questo articolo.

Fonte: http://feeds.hwupgrade.it/

 

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