Guasti nel gasdotto Nord Stream 1 e 2: l’impatto climatico potrebbe essere devastante

Tre esplosioni abbastanza potenti da essere rilevate dai sismografi, di cui una equivalente a un terremoto di magnitudo 2.3, hanno aperto profonde ferite all’interno delle pipeline che collegano come arterie Russia e Germania, passando sotto il mar Baltico.

Il guasto al Nord Stream 1 e 2 è tale dall’essere visibile ad occhio nudo, con il mare che ribolle in grandi cerchi, anche di 1 km di diametro, mentre il metano risale e viene liberato in atmosfera.

Al momento è difficile fare stime precise sul danno ambientale, soprattutto visto lo stato d’animo prevalente in queste ore che vede la Russia (che si è dichiarata estranea ai fatti) responsabile dei danni inflitti al gasdotto, al momento ancora in fase di accertamento. Fra i pochi dati certi, i due Nord Stream non erano operativi (l’1 da inizio settembre, il 2 non è mai entrato in funzione),ma i tubi erano pieni o contenevano comunque delle quantità di gas. In particolare il Nord Stream 2 era fermo da febbraio, pochi giorni prima dell’invasione dell’Ucraina, ma era pronto a rientrare in funzione e quindi con il gas in pressione. Questa settimana, secondo i dati rilasciati dagli operatori, il gasdotto conteneva 300 milioni di metri cubi di gas; a seconda della temperatura a cui è tenuto il gas, si tratta potenzialmente di 140-200 milioni di tonnellate di metano rilasciate in atmosfera un quantitativo assimilabile, secondo le stime di Reuters, a quello annuo di una città di poco più di mezzo milione di abitanti.

Su il Nord Stream 1, che al momento era sotto manutenzione, c’è invece il massimo riserbo.

Grazie alle immagini dei satelliti alcuni esperti stanno ricostruendo, con una certa precisione, i guasti subiti dal gasdotto e rivelando le emissioni di metano in atmosfera; l’azienda GHGSat, sostiene che i 3 squarci, nelle ore immediatamente successive alle scosse, rilasciavano circa 500 tonnellate di gas l’ora.

A mano a mano che il tempo passa la pressione all’interno dei tubi scende e conseguentemente i volumi di gas rilasciato diminuiscono, e questa è probabilmente uno dei pochi lati positivi della vicenda.

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