Trent’anni fa rivoluzione Linux, il software ‘libero’

Another ICT Guy

Trent’anni fa rivoluzione Linux, il software ‘libero’

(ANSA) – ROMA, 26 AGO – Come tutte le rivoluzioni che si
rispettino, soprattutto in campo informatico, anche quella di
Linux è nata ‘in un garage’, o meglio in una cameretta.
    Esattamente trent’anni fa, il 25 agosto del 1991 Linus Torvalds,
uno studente di informatica finlandese, postava sulla
piattaforma Usenet l’annuncio di aver creato un nuovo sistema
operativo, i cui ‘derivati’ oggi sono ovunque, dai supercomputer
al rover appena lanciato su Marte.
    “Sto creando un sistema operativo libero – scriveva Torvalds
sulla piattaforma di utenti Usenet -, è solo per hobby, non sarà
niente di grande o professionale. Qualunque feedback sarà
gradito”.
    Il pc su cui Torvalds ha creato Linux era un 80386, uno dei
primi computer ‘da casa’ con capacità infinitesime anche
rispetto ad un telefono odierno, e il software è stato subito
messo a disposizione di chiunque volesse scaricarlo e ‘giocarci’. Proprio perché libero e modificabile, nel corso
degli anni il sistema operativo, poi divenuto una ‘famiglia’ di
sistemi caratterizzati dall’icona del famoso pinguino, prenderà
invece sempre più piede, al punto che oggi, si legge sul sito
della Linux Foundation, il 100% dei supercomputer utilizza Linux
o uno dei suoi derivati, così come il 95% dei cloud pubblici, il
70% degli smartphone, soprattutto quelli che hanno Android, e
metà della aziende maggiori impegnate nell’uso della tecnologia
blockchain. Oltre 19mila aziende usano Linux, che viene studiato
e adattato da più di 235mila programmatori nel mondo. Persino il
rover Perseverance lanciato dalla Nasa su Marte lo scorso
febbraio ha un sistema operativo basato su Linux per il proprio
drone. Nulla di tutto questo, ha spiegato in diverse interviste
Torvalds, era atteso quando ha inventato il sistema. L’unico
settore in cui il sistema operativo non è diventato dominante è
quello dei computer ‘normali’, dove ha una quota di mercato di
poco più del 2%. Ma la sua importanza, spiega al sito The
register Kees Cook, security and Linux kernel engineer di
Google, è fuori di dubbio. (ANSA).
   

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