Covid: un braccialetto ‘smart’ monitora pazienti a domicilio

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Covid: un braccialetto ‘smart’ monitora pazienti a domicilio

(ANSA) – BARI, 21 LUG – Attraverso un braccialetto smart
collegato a un’App sarà possibile monitorare i pazienti Covid a
domicilio e tenere sotto controllo la diffusione della pandemia:
è quanto promette il progetto di telemedicina ‘Telemachus’,
sviluppato da un consorzio di aziende del Sud guidato da ‘g-nous’, società pugliese attiva nel settore della space
economy, in collaborazione con il Politecnico di Bari e
cofinanziato da un bando dell’Agenzia spaziale europea (Esa).
    I braccialetti smart da alcune settimane sono in fase di test
nella Asl Bari e al Policlinico Riuniti di Foggia. Esteticamente
simile a un orologio, realizzato in Puglia e composto
internamente da diversi sensori biomedici, ha una doppia
funzione: rileva i parametri vitali di chi lo indossa e comunica
con i sistemi di geolocalizzazione spaziali (i satelliti) o
terrestri. Monitora frequenza cardiaca, temperatura corporea,
ossigenazione del sangue (SpO2) ed elettrocardiogramma (Ecg). E
i dati sono poi inviati in tempo reale ai medici che li
esaminano.
    Inoltre tutte le informazioni raccolte saranno elaborate da ‘g-nous’ per analisi epidemiologiche e per lo sviluppo di
modelli predittivi, attraverso algoritmi di intelligenza
artificiale.
    “Il progetto ‘Telemachus’ – spiega il Ceo di ‘g-nous’
Ruggiero Giannini – parte dalle difficoltà evidenziate dalla
pandemia. Le strutture ospedaliere, infatti, sono state prese
d’assalto dall’enorme afflusso di pazienti Covid, causando anche
rallentamenti nelle cure di altre patologie. I medici di
medicina generale non erano dotati degli strumenti necessari per
monitorare in maniera efficace i pazienti in isolamento
domiciliare”.
    “‘Telemachus’ – sostiene Vincenzo Contursi, medico di
medicina generale dell’Asl Bari – è un sistema integrato di
telemedicina che consente di monitorare e gestire in remoto i
pazienti Covid in tutte le fasi della malattia, anche grazie
alla carta del rischio clinico e le tele-visite su
appuntamento”. (ANSA).
   

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