Chip, l’impianto più grande del Regno Unito è finito in mani cinesi

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Chip, l’impianto più grande del Regno Unito è finito in mani cinesi

Newport Wafer Fab, il produttore di chip più grande del Regno Unito (si trova nel Galles), è finito in mani cinesi, anzi più precisamente nelle mani di Nexperia, azienda olandese controllata dalla cinese Wingtech. Secondo quanto trapelato, l’operazione dovrebbe avere un valore di 87 milioni di dollari. Nexperia è un cliente dell’impianto ed era già diventato secondo azionista nel 2019.

“Il sito di Newport completa le altre operazioni di produzione europea di Nexperia a Manchester e Amburgo, le quali hanno visto significativi investimenti di recente”, si legge in una nota stampa. Achim Kempe, a capo delle operazioni di Nexperia, ha commentato: “Siamo davvero entusiasti di includere Newport come parte della nostra estensione produttiva globale. Nexperia ha piani di crescita ambiziosi e l’aggiunta di Newport supporta la crescente domanda globale di semiconduttori. La struttura di Newport dispone di un team operativo molto qualificato e ha un ruolo cruciale da svolgere per garantire la continuità delle operazioni. Non vediamo l’ora di costruire un futuro insieme”.

Non stiamo certo parlando di una realtà che compete per la produzione altamente tecnologica come TSMC, Samsung o Intel, ma dal 1982 questo sito – allora chiamato INMOS – realizza un’ampia gamma di semiconduttori dai MOSFET ai CMOS, per arrivare a sensori e soluzioni analogiche e molto altro ancora. Nexperia indica una produzione di oltre 35.000 wafer da 200 mm al mese, e sul sito di NWF si parla di produzione con processi da 180 a 700 nanometri con l’obiettivo di toccare i 44 mila wafer al mese.

Tom Tugendhat, leader del China Research Group del governo del Regno Unito e presidente del comitato ristretto per gli affari esteri, dichiarò di essere preoccupato per una potenziale acquisizione di NWF in una lettera al ministro degli affari del Regno Unito, Kwasi Kwarteng, a giugno.

“Devo sottolineare ancora una volta che vedere il principale impianto di sviluppo e produzione di semiconduttori da 200 mm del Regno Unito rilevato da un’entità cinese – a mio avviso – rappresenta una significativa preoccupazione economica e di sicurezza nazionale“, scrisse Tugendhat.

“Questa è la più grande fabbrica di semiconduttori avanzati rimasta in Inghilterra che viene venduta ai cinesi e il governo britannico non sta facendo nulla“, ha detto una fonte anonima alla CNBC.

Il governo, da par suo, ha risposto tramite un portavoce di essere “a conoscenza della prevista acquisizione da parte di Nexperia di Newport Wafer Fab. Anche se non riteniamo opportuno intervenire in questo momento, continueremo a monitorare la situazione da vicino e non esiteremo a usare i nostri poteri ai sensi dell’Enterprise Act qualora la situazione dovesse cambiare”.

Da rilevare che, contrariamente al governo britannico, in Italia il governo Draghi nell’aprile scorso ha usato la “golden power” per bloccare l’acquisizione del 70% di LPE spa, azienda lombarda che opera nel settore dei semiconduttori, da parte del gruppo cinese Shenzen Investnent. Il governo italiano l’ha ritenuta di importanza strategica in un periodo in cui i semiconduttori sembrano il nuovo petrolio.

LPE, fondata a Milano negli anni ’60, ha una sede anche a Catania e una divisione a Shanghai. Opera anche negli Stati Uniti, in Giappone, India, Corea del Sud e Repubblica Ceca. È impegnata nella produzione di reattori epitassiali utilizzati per la realizzazione dei semiconduttori.

Fonte: http://feeds.hwupgrade.it/

 

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