‘Oumuamua potrebbe essere una parte di un pianeta simile a Plutone

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‘Oumuamua potrebbe essere una parte di un pianeta simile a Plutone

‘Oumuamua è stato un oggetto celeste che è transitato all’interno del Sistema Solare nel 2017. Si tratta di qualcosa di mai visto prima e la sua struttura lo ha reso anche difficile da studiare. Per questo sono nate anche alcune ipotesi sulla sua formazione particolarmente estreme, per esempio riconducendolo a una possibile astronave aliena. Ora arriva una nuova ipotesi sulla sua formazione che potrebbe aiutarci a comprendere questo genere di oggetti così sfuggenti (il nostro database ne comprende solamente due).

La nuova ipotesi sulla formazione di ‘Oumuamua

Due nuovi studi hanno provato a dare una risposta alla domanda: che cos’è ‘Oumuamua e come si è formato? Ecco quello che si è ipotizzato. Secondo gli studi si potrebbe trattare di una parte di un pianeta simile a Plutone che però si trova in un altro sistema planetario. La sua struttura poi sarebbe composta da azoto allo stato solido. Questo spiegherebbe la sua riflettività, con caratteristiche simili proprio alla superficie di Plutone o Tritone (satellite di Nettuno), e la sua forma particolare.

Anche la traiettoria particolare avrebbe una corrispondenza con i dati osservati durante il suo passaggio se la sua struttura fosse composta per lo più da ghiaccio di azoto. Questi due punti risolverebbero anche due dei quesiti che non erano spiegabili con altre tipologie di composti (polveri, acqua, idrogeno, etc.).

Oumuamua

La sua nascita sarebbe avvenuta circa mezzo miliardo di anni fa dopo un impatto tra il pianeta (simile a Plutone) e un altro corpo celeste di grandi dimensioni. Inoltre la forma che abbiamo rilevato, affusolata, sarebbe legata alla perdita del 95% della sua massa nel momento in cui ‘Oumuamua si stava avvicinando al Sole.

In riferimento a quanto affermato da Loeb in merito alla possibilità di una navicella aliena, Steve J Desch (uno dei firmatari dello studio) ha provato a dare il suo punto di vista. “Tutti sono interessati agli alieni, ed era inevitabile che questo primo oggetto proveniente al di fuori del Sistema Solare facesse pensare agli alieni. Ma è importante nella Scienza non saltare alle conclusioni. Ci sono voluti due o tre anni per trovare una spiegazione naturale – un pezzo di ghiaccio di azoto – che corrispondesse a tutto ciò che sappiamo di ‘Oumuamua. Non è poi così tanto nel campo della Scienza, e troppo presto per dire che avevamo esaurito tutte le spiegazioni naturali”.

Chiaramente non c’è certezza neanche in merito alla nuova ipotesi per via delle stesse problematiche che affliggono l’ipotesi di Loeb. Ci sono ancora pochi dati e pochi oggetti simili che conosciamo (attualmente due). Ma i nuovi studi permettono di dare un’altra possibilità che vada oltre “l’ipotesi aliena” e altre ne potrebbero arrivare in futuro.

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Fonte: http://feeds.hwupgrade.it/

 

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