Intel e Microsoft coinvolte nel programma DARPA per la crittografia completamente omomorfica

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Intel e Microsoft coinvolte nel programma DARPA per la crittografia completamente omomorfica

Intel ha siglato un accordo con la DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency) che la vedrà coinvolta nel programma “Data Protection in Virtual Environments” (DPRIVE). Di cosa si tratta? L’azienda statunitense collaborerà con Microsoft per sviluppare un acceleratore dedicato alla “fully homomorphic encryption” (FHE), ossia la crittografia completamente omomorfica. Al programma partecipano anche team di Duality Technologies, Galois e SRI International.

Rosario Cammarota, ingegnere di punta degli Intel Labs, descrive la crittografia omomorfica come “il Santo Graal nella ricerca dedicata al mantenimento dei dati al sicuro durante l’uso“. Oggi i dati non sono di cifrati nella fase di calcolo e questo lascia aperta una porta a potenziali attacchi. “Questo spesso limita la nostra capacità di condividere ed estrarre il massimo valore dai dati”. L’obiettivo è quello di permettere l’elaborazione di dati completamente crittografati senza accedere a chiavi di decrittografia. Si tratta di un concetto definito dal termine “crittogrammi“.

Il programma DPRIVE durerà diversi anni e coinvolgerà alcune divisioni di Intel, dai Labs al Design Engineering Group fino ad arrivare Data Platforms Group. Microsoft parteciperà testando la tecnologia nella sua offerta cloud, da Azure a JEDI, l’infrastruttura cloud del Pentagono.

I dati non devono mai essere decriptati e questo riduce il potenziale di minacce informatiche. FHE, se implementato su larga scala, consentirebbe alle organizzazioni di utilizzare tecniche, come l’apprendimento automatico, per estrarre il massimo valore da set di dati di grandi dimensioni proteggendo al tempo stesso la riservatezza delle informazioni durante il loro ciclo di vita. I clienti di settori quali sanità, assicurazioni e finanza trarrebbero vantaggio da nuovi usi resi possibili dalla possibilità di estrarre valore dai dati sensibili nella loro massima misura senza rischi di esposizione”, sottolinea Intel.

Poiché il calcolo di dati cifrati impone un grande penalty prestazionale, Intel metterà a punto un ASIC pensato per accelerare i calcoli e ridurre l’overhead associato alla crittografia completamente omomorfica. “Una volta realizzato, l’acceleratore potrebbe garantire un enorme miglioramento nell’esecuzione dei carichi di lavoro FHE sui sistemi esistenti basati su CPU, riducendo potenzialmente il tempo di elaborazione dei crittogrammi di cinque ordini di grandezza“, sottolinea Intel.

L’azienda statunitense, insieme a Microsoft, lavorerà con gli enti preposti per “sviluppare standard internazionali per la full homomorfic encryption“. Anche IBM sta lavorando in questa direzione e inizio anno ha illustrato i suoi ultimi progressi.

Fonte: http://feeds.hwupgrade.it/

 

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