NASA Perseverance ha rilasciato anche il terzo campione sulla superficie di Marte

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NASA Perseverance ha rilasciato anche il terzo campione sulla superficie di Marte

Negli scorsi giorni il rover NASA Perseverance ha rilasciato i primi due campioni sulla superficie di Marte. Il primo è stato depositato intorno al 21 dicembre e conteneva una parte della roccia chiamata Malay mentre alla vigilia di Natale è stata rilasciata la seconda provetta contenente una porzione di roccia sedimentaria. Ricordiamo che questa è la strategia di backup e non quella principale, dopo che il piano della missione Mars Sample Return è stato modificato negli scorso mesi.

nasa perseverance

Nelle scorse ore è stato annunciato che anche la terza provetta contenente un campione è stato depositato sulla superficie. Tutta l’operazione di rilascio dovrebbe durare circa due mesi mentre nella prima settimana di gennaio 2023 si concluderà la missione principale del rover marziano (dopo un anno marziano dall’atterraggio). Si proseguirà quindi con la missione estesa della durata di circa 8 mesi durante la quale il rover percorrerà il delta del fiume che un tempo riempiva il cratere Jezero.

NASA Perseverance deposita il terzo campione su Marte

Secondo quanto riportato NASA Perseverance ha depositato una delle due provette contenente regolite marziana raccolta durante le ultime operazioni sul Pianeta Rosso. Nel tweet ufficiale si può leggere “ho appena lasciato un’altra provetta! Questa è piena di materiale sabbioso raccolto da una duna vicina. È anche il mio campione più recente, raccolto all’inizio di questo mese”. I campioni non vengono rilasciati in ordine di raccolta.

nasa perseverance

La scelta di raccogliere regolite e non solamente roccia ha diverse motivazioni. Da un lato la regolite sarà uno degli elementi con i quali i futuri astronauti verranno maggiormente in contatto e che quindi andrà studiata accuratamente (per esempio la regolite lunare ha dato diversi “grattacapi” durante le missioni Apollo). Dall’altro trattandosi di particelle leggere sono state spostate dal vento durante milioni di anni sulla superficie. Questo significa che in un unico campione è possibile trovare parti frammentate di roccia che possono venire anche da centinaia di chilometri di distanza così da avere ancora più informazioni sulla geologia di Marte.

nasa perseverance rover

Come spiegato sopra, quella di depositare le provette sulla superficie del Pianeta Rosso è “solamente” l’opzione di backup. Questa prevede che due droni simili a Ingenuity (ma con un piccolo braccio robotico) possano raccoglierli e consegnarli al lander all’interno del quale si trova un razzo che porterà in orbita la capsula di trasporto verso l’orbita dove una navicella/orbiter li raccoglierà “al volo” e poi li riporterà verso la Terra (dove atterreranno nel deserto del Texas intorno al 2033). Sul perché la sabbia che potrebbe coprire le provette non sarà un problema è stato spiegato in passato ed è possibile trovare la spiegazione nei link sopra.

La strategia principale prevede che NASA Perseverance consegni i campioni direttamente al lander dove un braccio robotico (costruito da ESA) li prenderà e li depositerà nel razzo. Il rover, all’interno, contiene una copia dei campioni che sono in fase di rilascio sulla superficie tranne il primo campione in assoluto che ha raccolto solo atmosfera marziana (e non ha un duplicato).

Fonte: http://feeds.hwupgrade.it/

 

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