Duke Nukem Forever: compaiono in rete immagini e video di una versione 2D
Duke Nukem Forever è un titolo che i videogiocatori con più di qualche primavera alle spalle ricordano in particolare per la sua lunghissima e travagliata fase di sviluppo. Nei quindici anni che sono trascorsi tra l’uscita di Duke Nukem 3D nel 1996 e Duke Nukem Forever nel 2011 lo sviluppo del videogioco ha vissuto numerose ripartenze e cambi di direzione, tanto da arrivare a smettere di sperare in un suo rilascio ufficiale sul mercato.
E, a quanto pare, una delle prime fasi dello sviluppo di Duke Nukem Forever prevedeva ancora il gioco come un platform in 2D, esattamente come le prime due versioni del frachise ma con una grafica pixel art molto più elaborata, tratta dal rendering della versione di Duke Nukem 3D ma come sprite bidimensionale.
I can’t believe that another Duke Nukem Forever leak happened
This time the cancelled 1996 2D platformer version of Duke Nukem Forever fucking leaked pic.twitter.com/tVS9MBviCF
— Vinícius Medeiros (@VinciusMedeiro6) December 26, 2022
In realtà si era già saputo dell’esistenza di una versione 2D di Duke Nukem Forever, quando ad agosto lo sviluppatore Darrin Hurd aveva rilasciato un’intervista ad Apogee nella quale aveva raccontato qualche retroscena sulla nascita e sviluppo del videogioco. E, soprattutto, sul suo titolo che è frutto di un gioco di parole permeato in qualche modo dall’irriverenza maschilista, oggi forse un po’ anacronistica, che ha contraddistinto il personaggio fin dagli albori.
Hurd aveva infatti raccontato che la protagonista principale del primo gioco sviluppato per Apogee era una soldatessa russa di nome Eva dal seno prosperoso. “Quando stavamo cercando un nome abbiamo pensato che sarebbe stato divertente se Duke si fosse innamorato di Eva e delle sue forme, e dato che questo era il quarto capitolo di Duke, è saltato fuori il nome di Duke Nukem 4 Eva“. Che, nel corso del tempo, si è trasformato in “forever”.
La versione 2D è stata abbandonata poiché in quel momento i videogiochi si trovavano proprio nella fase di passaggio verso la grafica 3D, in una particolare epoca in cui i titoli in 3D erano visti come proiezione del futuro e i titoli bidimensionali come glorie del passato.
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