Aspettando la rivoluzione dell’intelligenza artificiale nei PC, HP crea nuovi form factor

Another ICT Guy

Aspettando la rivoluzione dell’intelligenza artificiale nei PC, HP crea nuovi form factor

Fa molto più caldo di quanto uno possa aspettarsi all’inizio di ottobre. Siamo in California, vicino a San Francisco, che normalmente in questo periodo dell’anno ha un clima frizzante e temperature vicine ai 10 gradi, rendendo i 35 gradi e il sole che ricorda quello dei deserti americani davvero stupefacenti. È il sole di Palo Alto e queste sono le temperature del cuore della Silicon Valley, un tempo l’indiscusso punto di riferimento tecnologico del mondo intero.

[HWUVIDEO=”3408″]HP Imagine 2023: intelligenza artificiale, nuovi form factor e stampanti rinnovate[/HWUVIDEO]

Oggi questa leadership globale è messa in discussione, ma anche solo passandoci pochissimi giorni si ha la percezione che chi vive e lavora in Silicon Valley mantenga la convinzione di essere al centro del mondo. La nostra visita è stata troppo breve per giudicare se sia solo una percezione o corrisponda alla realtà, ma resta il fascino di dormire in un albergo che intorno ha solo innumerevoli sedi di Google, di prendere una navetta o un Uber, perché a piedi come da tradizione californiana non si va da nessuna parte, e in pochi minuti passare davanti alle sedi di Cloudera, VMware, Tesla e Microsoft. Sì, anche Microsoft ha una sede in Silicon Valley.

HP Imagine 2023

HP Imagine 2023: un evento nel cuore della Silicon Valley 

Il tragitto in navetta ci ha portato nella sede principale, in inglese headquarter, di HP, per un’intensa giornata di presentazioni e incontri nell’ambito della prima edizione dell’evento HP Imagine 2023. Durante questo evento il top management dell’azienda ha delineato la strategia per il prossimo futuro e ha presentato diverse novità, spaziando da due PC con form factor decisamente originali, a svariati servizi sia per i consumatori sia per le aziende, a una gamma completamente rinnovata di stampanti pensate per il lavoro ibrido, per arrivare a diverse iniziative legate alla sostenibilità ambientale.

In un passato ormai remoto, eventi simili erano stati organizzati da HP in varie parti del mondo, ne ricordo uno a Shangai. È quindi significativo che per inaugurare questo nuovo format sia stata scelta la sede di Palo Alto, forse proprio per cercare di ribadire la centralità della Silicon Valley, in generale, e di HP, in particolare, nel mercato IT e di come questa leadership si possa raggiungere, mantenere o riconquistare fondendo insieme il retaggio della storia con una proiezione verso il futuro. Per comprendere il valore della storia per chi vive negli USA, in primis per gli americani ma anche per chi, trasferendosi qui, cerca di integrarsi nei costumi e nelle tradizioni, è importante rendersi conto che la prospettiva temporale è decisamente diversa rispetto a quello di un europeo.

HP Garage

Abbiamo avuto un’ulteriore conferma quando, il giorno prima dell’evento, siamo andati a visitare l’HP garage, il mitico luogo dove Bill Hewlett e Dave Packard fondarono la società alla fine degli anni ’30 del secolo scorso. Il garage e la casa dove vivevano, acquistata alcuni anni fa da HP per poco meno di 2 milioni di dollari, è ufficialmente un monumento nazionale e, in effetti, ha un valore storico molto importante perché segna la nascita della Silicon Valley, quindi è il simbolo di una e propria rivoluzione tecnologica. Se come simbolo e per quello che rappresenta ha tutti i requisiti per essere considerato un monumento, anche importante, rispetto a quello a cui siamo abituati a considerare tale in Italia, resta “solo” una casa anni ’30 americana, senza neanche uno stile o elementi architettonici che la distinguano in modo significativo.

I trend del futuro per HP: flessibilità, intelligenza artificiale e fiducia

Il messaggio che ci portiamo a casa dalla scelta del luogo di HP Imagine 2023 è quindi che qui in Silicon Valley non c’è solo un pezzo di storia dell’informatica, c’è TUTTA la storia ed è stato proprio da HP che tutto questo è nato. Le fondamenta di HP sono quindi molto solide e il giusto presupposto per confrontarsi con le tre tendenze delineate dal CEO Enrique Lopez: flessibilità, intelligenza artificiale e fiducia (trust in inglese, che ha un significato più ampio rispetto al termine in italiano). Flessibilità significa realizzare dei prodotti che si adattino alle nuove dinamiche del lavoro ibrido, cambiamenti che incidono non solo sul modo in cui il lavoro viene svolto, ma anche su come viene percepito e sul ruolo che deve svolgere per riuscire a vivere una vita equilibrata. Gli utenti sono diventati molto più esigenti nei confronti della tecnologia, perché, a sua volta, la tecnologia è diventata un elemento abilitante per i nuovi stili di vita. HP è convinta che, continuando a innovare, si può innescare un circolo virtuoso, che porta gli utenti a investire sulle nuove tecnologie.

HP Lopez

Nel 2023 tecnologia è sinonimo di intelligenza artificiale, che ha ormai invaso qualsiasi prodotto o servizio. La visione di HP è in parte allineata a quella del mercato e nel ritenere che l’IA avrà un impatto molto significativo e specifico nel settore dei Personal Computer, che si trasformeranno, e qui la visione diventa personale, in Personal Companion. La differenza è sottile, ma potrebbe portare a un vero e proprio cambio di paradigma nella definizione stessa di PC. Oggi i PC vengono sviluppati con una logica “orizzontale”, dove ogni attore si occupa del suo ambito di competenza. Semplificando al massimo, c’è chi realizza i componenti come processori, memorie e schede video, ci sono i produttori che progettano e assemblano i computer e infine c’è Microsoft che sviluppa il sistema operativo. Nell’ambito dello stesso modello ogni esemplare è uguale e potenzialmente può eseguire le stesse applicazioni, con i dati degli utenti. Posso quindi prendere un PC, utilizzato per un certo periodo di tempo da una persona e sostituirlo con un altro uguale e quella persona potrà continuare a usarlo nello stesso identico modo. 

L’intelligenza artificiale rivoluzionerà il concetto di PC

Nella visione di HP in futuro il modello di sviluppo dei PC non sarà più orizzontale ma verticale, imponendo una maggiore integrazione fra i vari attori della catena, per realizzare dei Personal Companion, che saranno in grado di soddisfare in maniera più efficace le esigenze di ogni singolo utente. Per concretizzare questa visione, oggi non ancora raggiungibile, devono verificarsi diverse condizioni. La prima e più importante è che nell’hardware del computer sia integrata la capacità di effettuare elaborazioni, a vario livello, legate all’intelligenza artificiale. Deve essere una capacità elaborativa sufficiente e molto specifica per permettere di effettuare in tempi ragionevoli il training di LLM in locale e poi l’inferenza che permetta di ottenere in tempo reale i risultati alle nostre query. Abbiamo fatto domande specifiche sui tempi necessari per poter usufruire di questa capacità elaborativa e dalle risposte che abbiamo ottenuto possiamo affermare che non sarà disponibile entro la fine del 2024. La palla è quindi nel campo dei produttori di processori, che dovranno fornire a chi assembla i PC il tassello mancante per integrare l’IA nei computer del futuro. La possibilità di avere i modelli in locale permette di effettuare il training e l’inferenza sui nostri dati, con maggiore garanzia di sicurezza e, soprattutto, di avere il “nostro” modello di IA, diverso da quello degli altri, che può diventare un elemento molto differenziante e che, a quel punto, è strettamente legato allo specifico computer e lo renderà diverso rispetto a un altro, che magari ha lo stesso hardware.

HP AI Studio

Se questa differenziazione avviene “a valle”, HP è convinta di poter lavorare “a monte”, per realizzare dei computer, dei Personal Companion, che nascono diversi per adattarsi alle specifiche esigenze di settori specifici. Qui entra in ballo anche un’altra condizione necessaria per il modello di sviluppo “verticale”, ossia una maggiore collaborazione fra i vari attori della filiera ma soprattutto una personalizzazione di queste interazioni, che andranno quindi a creare degli elementi differenzianti fra i computer di un marchio e un altro. Questo tema è emerso in maniera specifica durante un incontro con Ketan Patel, Senior Vice President and Chief Operating Officer, Global Personal Systems Category, che ha detto chiaramente come HP in futuro svilupperà sempre più software per liberare tutto il potenziale dell’intelligenza artificiale sui propri PC. Per chiarire meglio cosa intende HP con il concetto di Personal Companion, Ketan Patel ha fatto l’esempio di un manager in ambito finanziario, che necessariamente ha una grossa mole di dati, anche molto riservati, sul proprio PC. Se il computer, sfruttando sia l’intelligenza artificiale “on board” ma anche una personalizzazione specifica per l’ambito finanziario, è in grado di consolidare quei dati e offrire degli insight significativi e in tempi brevi, allora sarà realizzata la visione del Personal Companion e a quel punto tutti gli esemplari di una stessa serie non potranno più essere intercambiabili come lo sono adesso. 

L’intelligenza artificiale nei PC garantirà sicurezza e indipendenza 

Se questa visione si concretizzerà, l’utente avrà decisamente diversi vantaggi, e ne citiamo due che ci sembrano particolarmente significativi: sicurezza e indipendenza. Un tema molto dibattuto è oggi quello della sicurezza legata all’utilizzo dei large language models, perché in generale non è chiarissimo con quali dati venga fatto il training dei modelli di giganti come OpenAi e, nello specifico, aziende e utenti sono giustamente restii a mettere a disposizione i propri dati. Avere la possibilità di chiudere il cerchio, dal training al risultato finale, direttamente sul proprio PC, se gestito in modo corretto, può garantire un elevato livello di privacy e di sicurezza sull’utilizzo dei nostri dati. Non un livello assoluto, perché restano i rischi legati alla gestione dei dati, che siano in locale o sul cloud. Questa tendenza, di cui vediamo diversi esempi, di spostare la capacità di far girare modelli di IA sempre più verso la “periferia”, che sia un data center, l’edge o in futuro un singolo PC, permette di affrancarsi, almeno in parte, dai giganti che stanno conquistando posizioni che saranno sempre più difficili da mettere in discussione in futuro. I vari modelli di sviluppo dell’AI dovranno necessariamente coesistere, ma rispetto anche solo a pochi mesi fa è molto salutare che non ci sia un unico modo centralizzato di sviluppare modelli di IA.

HP Spectre Fold

HP sembra avere le idee molto chiare su come sfruttare le potenzialità dell’IA nei PC e la sensazione è che adesso la palla sia nel campo di chi realizza i componenti, affinché in tempi brevi venga messa a disposizione di produttori come HP la tecnologia necessaria per passare alla fase successiva. Nel frattempo a HP Imagine 2023 l’azienda ha dimostrato come si possa, già oggi, differenziare nell’ambito dei PC, proponendo due form factor molto originali.

HP Spectre Fold: un notebook pieghevole elegante e innovativo 

Il primo è l’HP Spectre Fold, un vero e proprio esercizio di stile, per dimostrare tutte le potenzialità tecnologiche di HP. Il prodotto, che non arriverà per adesso in Italia, è pensato per essere un 3-in-1: tablet, notebook e desktop. Nella visione di HP non sono stati fatti compromessi e lo Spectre Fold può svolgere al meglio ognuna delle tre funzioni. Il cuore del prodotto è uno schermo OLED da 17”, con qualità cromatiche davvero notevoli e naturalmente touch, ripiegabile sul lato lungo, grazie a una cerniera molto resistente. Nella sua forma ripiegata, appoggiando la tastiera magnetica sulla parte inferiore, lo Spectre Fold diventa un “classico” notebook con schermo da 12”. In questa forma la tastiera può essere fatta scivolare per liberare metà dello schermo su cui era appoggiata, che può essere usata per i pannelli di controllo di un’applicazione la cui finestra principale viene posizionata sullo schermo in alto. Se lo spazio lo consente, la tastiera può essere staccata per sfruttare tutto lo schermo, sempre in modalità notebook.

HP Spectre Fold

Tornando al concetto di personalizzazione e di collaborazioni con gli altri attori del mercato, per lo Spectre Fold HP ha collaborato con Microsoft per adattare la schermata che permette di ordinare la disposizione delle finestre, che prende in considerazione tutto lo spazio disponibile nelle varie configurazioni. Aprendo completamente lo schermo si va in modalità tablet, un tablet da 17”, che con il pennino in dotazione si può adattare a vari ambiti professionali. Con lo schermo aperto, utilizzando il supporto integrato nel retro, lo Spectre Fold si trasforma in un vero e proprio desktop da 17”, modalità che permette di godere al massimo della qualità dello schermo OLED. Interessante anche da chiuso, perché la tastiera magnetica si posiziona perfettamente all’interno e si ricarica in wireless, lo spessore totale è chiaramente maggiore rispetto a un normale notebook, ma non in modo esagerato, perché quando lo Spectre Fold è completamente aperto, lo schermo è sottilissimo. Per garantire una lunga autonomia e, allo stesso tempo, che il prodotto sia equilibrato in ogni modalità, ci sono due batterie, dietro ogni “metà” dello schermo. Dicevamo un esercizio di stile, perché tutta questa tecnologia si paga, con un prezzo di partenza di 4.999 dollari in USA, che quindi si tradurranno facilmente in oltre 6.000 euro quando arriverà in Europa. Se non prendiamo in considerazione il prezzo, avendo avuto la possibilità di toccare con mano un esemplare, lo Spectre Fold ci è sembrato un prodotto molto ben realizzato e che è davvero possibile sfruttare in tutte le modalità, senza dover scendere a particolari compromessi.

HP Envy Move: l’all-in-one trasportabile

Il secondo form factor orginale è quello dell’HP Envy Move. Se lo Spectre Fold permette di dimostrare il massimo potenziale tecnologico di HP, l’Envy Move è invece l’esempio perfetto per capire come un prodotto in HP nasca andando veramente ad ascoltare e studiare le esigenze degli utenti. L’Envy Move nasce per soddisfare le nuove esigenze di un’ampia gamma di utenti domestici, che vivono oggi, soprattutto dopo la pandemia, gli ambienti di casa in modo diverso. Nasce quindi un all-in-one che, grazie ai geniali piedini di supporto che si richiudono quando si alza, può essere posizionato su qualsiasi superfice.

HP Envy Move

Per facilitare il trasporto c’è una comoda e resistente maniglia sul retro e una tasca posteriore dove riporre la tastiera. Lo schermo da 23,8 pollici si adatta a vari tipi di utilizzo, che sia per vedere un film o per lavorare su un documento, ma anche per seguire una lezione di Yoga. Anche l’audio è pensato per adattarsi automaticamente alla distanza a cui ci poniamo, passando dallo stereo al suono “spaziale”. Tutto questo senza dover necessariamente essere sempre attaccati alla corrente, perché l’Envy Move ha una batteria integrata che garantisce circa 4 ore di autonomia. Anche in questo caso, avendo avuto la possibilità di provare direttamente il prodotto, possiamo confermare che è davvero “trasportabile” con facilità e i piedini che spariscono sono davvero geniali. Maggiori informazioni sull’HP Envy Move sono disponibili qui.

Vedendo la qualità e l’originalità dei nuovi form factor di HP è davvero un peccato che non sia ancora disponibile la tecnologia per integrare l’IA nei PC, perché HP sembra pronta per sfruttarla subito e scalpita per poterlo fare nel più breve tempo possibile.

HP OfficeJet PRO: stampanti sempre più semplici da usare e sostenibili 

Per ingannare l’attesa, HP ha anche rinnovato il suo cavallo di battaglia, la gamma di stampanti HP OfficeJet PRO, pensate per le esigenze delle piccole e medie imprese, che però oggi significa sempre più spesso adattarsi alle esigenze di chi lavora da casa. Il tema del lavoro ibrido, nell’ambito del trend della flessibilità, è stato centrale a HP Imagine 2023 e la possibilità di stampare ovunque e in modo semplice è un po’ il mantra di HP, come ci ha confermato Sue Richards, General Manager, Global Head of Home Print Hardware and Quality di HP, nell’intervista che trovate nel video inserito nell’articolo, mentre maggiori dettagli sui prodotti qui. L’altro elemento su cui fa leva HP per rendere sempre più flessibili le sue soluzioni sono i prodotti Poly, azienda acquisita nel 2022, pensati espressamente per il lavoro ibrido. A parte il continuo progresso tecnologico dei prodotti, un elemento su cui sta facendo leva HP sono gli insight che può mettere a disposizione dei clienti, partendo dai dati raccolti dai prodotti sul campo. Attraverso i prodotti installati nelle sale riunioni, HP è in grado di valutare quanto vengono sfruttate le varie risorse per arrivare a degli insight su come sfruttarle al meglio. Maggiori informazioni sui servizi offerti da HP potete trovarle qui

HP OfficeJet Pro

Chiudiamo il cerchio, tornando al terzo trend individuato dal CEO di HP: la fiducia. Con l’avvento dell’intelligenza artificiale, il “trust” nei prodotti che acquistiamo, nei servizi che utilizziamo e, in ultima analisi, nel marchio che scegliamo è sempre più importante, anzi sta diventando indispensabile. HP è convinta che un rapporto di fiducia con un marchio si costruisca negli anni e che la storia dell’azienda sia il giusto presupposto per consolidare questo trust nell’era dell’intelligenza artificiale.

Fonte: http://feeds.hwupgrade.it/

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *