ChatGPT, il Garante si mette di traverso: rischio di blocco per la piattaforma di OpenAI

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ChatGPT, il Garante si mette di traverso: rischio di blocco per la piattaforma di OpenAI

Il Garante per la protezione dei dati personali ha disposto la limitazione provvisoria del trattamento dei dati degli utenti italiani nei confronti di OpenAI, la società statunitense che ha sviluppato e gestisce la piattaforma ChatGPT. La misura ha effetto immediato.

Nel provvedimento emesso dal Garante si rileva la mancanza di un’informativa adeguata a tutti gli interessati sulla raccolta dei dati da parte di OpenAI e, in special modo, la mancanza di una base giuridica che giustifichi la raccolta e la conservazione massiva dei dati personali, a scopo di addestramento degli algoritmi di intelligenza artificiale alla base della piattaforma.

Inoltre, nonostante i termini di utilizzo di ChatGPT stabiliscano come il servizio sia rivolto ai maggiori di 13 anni, l’Autorità rileva la mancanza di sistemi adeguati alla verifica dell’età degli utenti, esponendo così un potenziale pubblico di minori a risposte non idonee al loro grado di sviluppo e autoconsapevolezza.

Con l’emissione del provvedimento, OpenAI ha ora 20 giorni di tempo per comunicare le misure intraprese nel rispetto delle richieste del garante, o in alternativa potrà incorrere in una sanzione fino a 20 milioni di euro o fino al 4% del fatturato globale annuo.

E nemmeno dagli USA arrivano buone notizie per ChatGPT, con l’organizzazione di ricerca senza scopo di lucro Center for AI and Digital Policy (CAIDP) che ha presentato un esposto alla Federal Trade Commission (FTC) sostenendo che il rilascio dei modelli di intelligenza artificiale come GPT-4 e simili siano in violazione dell’FTC Act: secondo il CAIDP tali modelli sono “di parte, ingannevoli” e minacciano sia la privacy che la sicurezza pubblica.

Non solo, il CAIDP sostiene che tali modelli presumibilmente non soddisfano le linee guida della commissione che stabiliscano che l’AI sia trasparente, equa e facile da spiegare. Il Centro chiede un’indagine su OpenAI, ma non vi è alcuna garanzia che la FTC intraprenda qualche azione a seguito della richiesta del CAIDP. Il presidente del CAIDP, Marc Rotenberg, è tra i firmatari della lettera aperta che richiede lo stop di sei mesi allo sviluppo delle intelligenze artificiali, di cui vi abbiamo parlato nella notizia: Elon Musk, Steve Wozniak e molti altri hanno paura dell’intelligenza artificiale: stop alla corsa sfrenata, pausa di 6 mesi per regole comuni.

Tornando all’Italia, resta da vedere quali saranno, nell’immediato, i risvolti pratici del provvedimento del Garante. Al momento in cui scriviamo ChatGPT è ancora accessibile tramite il sito ufficiale, ma non è da escludere un blocco del dominio openai.com per gli utenti italiani. Cosa accadrà, invece, per le integrazioni con Bing ed Edge? Abbiamo chiesto delucidazioni a Microsoft e vi aggiorneremo al più presto non appena avremo novità.

Fonte: http://feeds.hwupgrade.it/

 

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