Una seconda pelle per la realtà virtuale: con WeTac sentiremo gli oggetti che tocchiamo

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Una seconda pelle per la realtà virtuale: con WeTac sentiremo gli oggetti che tocchiamo

Un team della City University of Hong Kong (CityU) ha sviluppato un’interfaccia aptica senza fili chiamata WeTac che migliora l’esperienza virtuale dando agli utenti la sensazione del tocco personalizzata. Il concetto in sé non è nuovo, ma la soluzione messa a punto dai ricercatori punta sulla facilità d’uso grazie a un ingombro ridotto.

“Il feedback tattile ha un grande potenziale, insieme alle informazioni visive e uditive, nella realtà virtuale (VR), quindi abbiamo continuato a cercare di rendere l’interfaccia più sottile, morbida, compatta e wireless, in modo che potesse essere usata liberamente sulla mano, come una seconda pelle“, ha affermato il dottor Yu Xinge, professore associato del Dipartimento di ingegneria biomedica (BME) della CityU. Lo studio è stato pubblicato su Nature Machine Intelligence.

Secondo i ricercatori, i guanti tattili esistenti si basano principalmente su ingombranti pompe e condotti d’aria, alimentati e controllati tramite una serie di cavi: una soluzione non certo ideale. WeTac si presenta come una soluzione più avanzata, non solo senza cavi, ma anche morbida, sottile ed elettrotattile.

Il sistema è composto da due parti: un’unità di controllo che si appone all’avambraccio e un cerotto a base di idrogel con elettrodi a rappresentare l’interfaccia tattile vera e propria. L’unità di controllo pesa solo 19,2 grammi, è di piccole dimensioni (5 cm x 5 cm x 2,1 mm) ed è dotata di una batteria ricaricabile agli ioni di litio. Per “comunicare” con altri dispositivi usa il Bluetooth Low Energy (BLE).

Il cerotto sulla mano ha uno spessore compreso tra 220 µm e 1 mm, e presenta elettrodi sul palmo. Secondo i ricercatori è molto flessibile e garantisce un feedback efficace in varie posizioni e gesti.

“La stimolazione elettrotattile è un buon metodo per conferire la sensazione del tocco agli utenti nei mondi virtuali”, ha spiegato il dott. Yu. “Tuttavia, poiché gli individui hanno sensibilità diverse, la stessa forza di feedback potrebbe essere percepita in modo diverso dalle mani di utenti diversi. Quindi dobbiamo personalizzare i parametri di feedback di conseguenza per fornire uno strumento universale a tutti gli utenti ed eliminare un altro importante collo di bottiglia nell’attuale tecnologia aptica”.

Il cerotto ha 32 punti di stimolazione elettrotattili sul palmo, posti a 13 mm di distanza ciascuno, anziché solo sulla punta delle dita. Inoltre sono state previste soluzioni per evitare scosse troppo forti o deboli. La temperatura del dispositivo, infine, viene mantenuta in un intervallo compreso tra 27 e 35,5°C per evitare di causare disagio termico durante l’uso.

Con WeTac è possibile sentire oggetti virtuali in diversi scenari, come “afferrare una pallina da tennis durante un allenamento sportivo, toccare un cactus o sentire un topo che corre sulla mano durante attività sociali, giochi virtuali e altro”, affermano i ricercatori segnalando il potenziale applicativo in ambito gaming e nel controllo da remoto di apparati robotici, come i bracci.

Fonte: http://feeds.hwupgrade.it/

 

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