Recensione POCO F4: un ottimo smartphone in un corpo anonimo

Another ICT Guy

Recensione POCO F4: un ottimo smartphone in un corpo anonimo

Arrivato a breve distanza rispetto al top di gamma POCO F4 GT, il nuvoo POCO F4 si posiziona in una fascia di mercato più interessante pur proponendo hardware di altissima qualità. Ottimo il display, più che soddisfacenti le prestazioni anche per l’utente più esigente e i gamer, POCO F4 si candida fra i best-buy della attuale generazione pur ereditando i problemi storici dei dispositivi dell’azienda (fotocamere e sensore di prossimità in primis). Lo abbiamo provato e vi raccontiamo come ci siamo trovati con il nuovo POCO da (circa) 400€.

POCO F4 viene alimentato dal processore Qualcomm Snapdragon 870, realizzato con processo produttivo a 7nm e supporto alla connettività 5G. Un processore non di ultimissima generazione, ma che si è fatto molto apprezzare anche in questi ultimi periodi. Il core principale gira a 3,2GHz, la più alta mai registrata su un device POCO, mentre sotto la scocca troviamo un sistema di dissipazione a camera di vapore da 3,112mm² con LiquidCool Technology 2.0. Sul fronte delle memorie troviamo RAM LPDDR5 e unità di storage UFS 3.1, in Italia proposte nei tagli da 6 + 128 GB e 8 + 256GB. Più che soddisfacenti per ogni esigenza.

Recensione POCO F4

POCO F4 è il modello più sottile del subbrand Xiaomi grazie a un profilo di 7,7 millimetri. L’estetica è sicuramente più sobria rispetto a quella del modello GT, con un design che non possiamo di certo definire ispiratissimo: le linee sono abbastanza squadrate, cosa che rende lo smartphone un po’ scomodo. Sembra di utilizzare una mattonella, insomma, per via della assoluta mancanza di curve nel form factor. Il display è anch’esso flat, ma di ottima qualità: qui troviamo un AMOLED E4 da 6.67″ con foro da 2,76mm di diametro per la fotocamera frontale. Il pannello supporta i 120Hz e una luminosità massima dichiarata di picco di 1.300 nits. I doppi altoparlanti sono certificati Dolby Atmos.

Specifiche tecniche

OS (al lancio)
Android 12 con MIUI 13 for POCO
Processore
Snapdragon 870 5G (7-nm)
1 x Kryo 585 @ 3,20 GHz
3 x Kryo 585 @ 2,42 GHz
4 x Kryo 585 @ 1,80 GHz
RAM
6 / 8 GB (in Italia)
Storage
128 / 256 GB (in Italia)
Non espandibili
Display

6,67″ AMOLED
1080 x 2400 pixel (395 PPI)
120Hz, HDR10+
Gorilla Glass 5

Fotocamere posteriori

Wide: 64 MP f/1.8, OIS
Ultra wide: 8 MP f/2.2, 119˚
Macro: 2 MP f/2.4

Fotocamere frontali

Wide: 20 MP f/2.5

Connessioni

5G / 4G LTE-A
Wi-Fi 6
Bluetooth 5.2
NFC
Dual SIM (Nano-SIM)
USB Type-C

Audio

DAC 24-bit/192kHz
NO jack audio 3.5mm

Sicurezza

Sensore d’impronte laterale

Batteria
4.500 mAh
Ricarica rapida 67W
Supporto Power Delivery
Dimensioni
163,2 x 76 x 7,7 mm
Peso
195 grammi

Sulla parte posteriore è presente una tripla fotocamera posteriore sul POCO F4, con i singoli moduli disposti a triangolo all’interno di una sorta di perimetro circolare a sua volta disegnato in un box a sporgenza. Appena sotto l’isola delle fotocamere è presente un ulteriore “gradino”, rispetto al resto della scocca posteriore, che implementa il flash. Una soluzione di design che non ci fa impazzire, e che comunque non risolve il dondolio del dispositivo quando viene riposto su superfici piane.

Recensione POCO F4

POCO F4 propone però delle caratteristiche interessanti per la fotocamera, come il primo modulo da 64 MP con stabilizzazione ottica OIS del settore, a cui venbgono abbinati un modulo ultra grandangolare da 8 MP e un obiettivo macro da 2 MP. Lo smartphone può registrare in 4K a 60 fps e consente di abilitare funzioni come selfie panoramico, la modalità notturna, AI Skyscaping 4.0 e AI Erase 2.0.

Recensione POCO F4

Il dispositivo viene inoltre proposto con una batteria da 4500mAh che può essere ricaricata a 67W con il caricabatterie in dotazione, attraverso la porta USB Type-C integrata nella parte inferiore insieme all’altoparlante, a un microfono e allo slot per le SIM. In soli 38 minuti si completa una ricarica piena dell’unità integrata, che dovrebbe garantire – dati ufficiali alla mano – 21 ore di riproduzione video e 119 ore di riproduzione musicale.

POCO F4 prezzo

Il prezzo è uno dei punti di forza di POCO F4, soprattutto se ci riferiamo alla versione base da 6 + 128 GB. E’ stato lanciato in Italia a 349,90€ fino ai primi giorni di luglio, almeno ufficialmente, mentre adesso può essere acquistato a 399,90€. La versione da 8 + 256GB viene invece proposta a 449,90€, dopo che è stata lanciata a 399,90€.

  • 6GB+128GB: prezzo consigliato €399,90
  • 8GB+256GB: prezzo consigliato €449,90

Lo smartphone è disponibile in tre colori: Night Black, Moonlight Silver, Nebula Green.

La dotazione prevede caricabatterie da 67W, cavo, clip per l’apertura del vano SIM, manualistica, e anche una comoda custodia in silicone morbido.

Come va POCO F4?

Nell’uso di tutti i giorni le differenze con il più costoso POCO F4 GT sono quasi del tutto nulle, sia dal punto di vista delle funzionalità sia soprattutto delle funzioni. Su POCO F4 mancano i trigger a scomparsa, di cui comunque non abbiamo in alcun modo sentito la mancanza. Manca inoltre la luce LED posteriore, con il nuovo modello di fascia intermedia che si configura come uno smartphone più “casual” per l’uso di tutti i giorni e non come un appariscente smartphone gaming.

Recensione POCO F4

Anche POCO F4 viene proposto al primo avvio con la MIUI 13 global, personalizzazione Xiaomi basata su Android 12.

POCO F4 recensione POCO F4 recensione

Anche qui troviamo tutti i suoi pregi, ma anche i difetti: colori sgargianti, tanti elementi a contrasto, tante opzioni di personalizzazione e il doppio centro notifiche (disattivabile attraverso le impostazioni). Con uno slide dall’alto verso il basso sulla destra del display si richiamano le azioni rapide, mentre se si compie la gesture sulla parte sinistra del terminale si trovano le notifiche vere e proprie. POCO F4 GT dà anche la possibilità di scegliere fra tantissimi temi che vanno a modificare diversi elementi dell’interfaccia, ma mancano gli abbinamenti cromatici fra app e UI generale di Android 12.

POCO F4 recensione POCO F4 recensione

Nell’uso quotidiano la MIUI 13 si offre al solito come una personalizzazione leggera, e la navigazione fra le app e le schermate di sistema è fluida, oltre che estremamente reattiva. Su POCO F4 non mancano le “Funzionalità Speciali”, fra cui:

  • la barra laterale per accedere rapidamente alle applicazioni preferite
  • le finestre a comparsa, che consentono di accedere all’app contestuale trascinando verso il basso una notifica in arrivo
  • Secondo spazio, una sorta di account aggiuntivo rispetto a quello principale che consente di gestire dati e app sensibili con uno strato di sicurezza in più

Si può scegliere la navigazione via gesture in alternativa a quella tipica con i tre tasti on-screen sulla barra di navigazione inferiore, che è abilitata di default. Il selettore delle app in background al solito mostra tutte le app recenti in due colonne: toccando e tenendo premuta una scheda si accede a una serie di opzioni, come l’apertura dell’app a schermo diviso, mentre scorrendo verso sinistra o destra si avrà la chiusura della stessa. C’è infine la funzione Estensione di memoria che consente di utilizzare – nel modello da 128GB che abbiamo provato noi – 2 GB della memoria di archiviazione come una sorta di cache per velocizzare l’OS.

POCO F4 recensione POCO F4 recensione

Anche su POCO F4 abbiamo comunque l’impressione di trovarci di fronte a un device di grande qualità sul piano del software, con un’esperienza d’uso comparabile a quella dei top di gamma Xiaomi. Eventuali ritardi e lag sono molto rari, e non abbiamo riscontrato scatti e microscatti nell’uso normale del dispositivo. Aiutano molto anche i 120Hz del display ed è di buon livello anche il comparto connettività, soprattutto per quanto riguarda il Wi-Fi. L’engine per la vibrazione è meno poderoso rispetto a quello che avevamo trovato su POCO F4 GT, mentre sul fronte audio integrato abbiamo un buon volume di riproduzione e bassi appena percepibili, ma la scena sonora tende a impastarsi ad alti volumi, comportamento condiviso anche con smartphone di fascia più alta.

POCO F4 recensione POCO F4 recensione

Le buone prestazioni generali dello smartphone sono dovute alla presenza di Snapdragon 870, processore lanciato lo scorso anno sulla base di Snapdragon 865. La tecnologia è quindi del 2020, così come il processo produttivo da 7-nm è meno raffinato rispetto a quello da 4-nm che troviamo sugli smartphone di fascia alta di questa generazione. Lo smartphone tende leggermente a scaldare, soprattutto quando è in carica e viene usato in maniera massiccia e rispetto a Snapdragon 865 implementa una frequenza più alta per il core Prime: 3,2 GHz. E’ comunque lo stesso processore che ci ha dato parecchie soddisfazioni su POCO F3, e che ancora oggi può dire la sua senza troppi problemi. Il problema del surriscaldamento è infatti condiviso anche con gli smartphone più costosi dell’attuale generazione, e le differenze in termini di prestazioni sono irrisorie nell’uso di tutti i giorni a meno che non ci si spinge con il gaming hardcore di titoli con engine 3D pesanti. Snapdragon 870 integra inoltre un modem X5 5G, presentando al suo interno la GPU Adreno 650.

Come si può vedere dai benchmark che riportiamo qui di seguito, le prestazioni sono significativamente inferiori rispetto a quelle che possiamo ottenere con hardware di nuova generazione, soprattutto per quanto riguarda la componente grafica. Nel gaming POCO F4 mostra i suoi limiti rispetto ai modelli con Snapdragon 8 Gen 1 (come POCO F4 GT), ma in tutti gli altri ambiti riesce a difendersi bene. Abbastanza curioso notare come su alcuni benchmark che stressano la GPU il nuovo smartphone risulti leggermente più lento rispetto al modello che sostituisce nella gamma.

Benchmark

Di seguito riportiamo i benchmark che abbiamo eseguito con il terminale.

Display

Su POCO F4 troviamo un AMOLED E4 con diagonale di 6,67 pollici e supporto alla risoluzione Full HD+, precisamente da 2400 x 1080 pixel. Il pannello supporta i 120Hz come refresh rate massimo (si possono bloccare o si può lasciare al software la scelta dinamica in base al contenuto riprodotto), mentre il touch sampling rate è di 360 Hz. Il pannello supporta poi Dolby Vision e HDR10+, vantando uno dei fori dalla diagonale più ristretta per la fotocamera anteriore.

Recensione POCO F4

Nei nostri test abbiamo misurato una luminanza massima pari a 1248 nit con contenuti SDR e di 895 nit con contenuti in HDR. Si tratta di valori molto elevati anche per i canoni dei top di gamma e fra luminanza elevatissima e rapporto di contrasto al top (garantito dall’AMOLED), la visione di qualsiasi contenuto è possibile senza alcun problema anche sotto la luce del sole. In poche parole, quello di POCO F4 è da questo punto di vista un display da top di gamma.

POCO F4 recensione

Ci sono diverse modalità di visualizzazione:

  • Vivido (consigliato), che “regola i colori in base all’illuminazione attuale”. Si basa sullo standard DCI-P3 e gestisce il bilanciamento cromatico in base alla luce ambiente.
  • Intenso, che esprime le potenzialità complete del display senza seguire alcuno standard di riferimento in fatto di saturazione dei colori.
  • Colore originale, che segue il gamut di riferimento usato dal file in riproduzione, sia esso un’immagine o un video. E’ la modalità più precisa fra quelle presenti, ma l’interfaccia viene riprodotta con i limiti del gamut sRGB.
  • Impostazioni avanzate, qui ci sono delle calibrazioni specifiche che possono essere personalizzate in profondità dall’utente nei parametri. Ecco quelle presenti:
    • P3, tutti i contenuti su schermo vengono riprodotti in P3.
    • sRGB, tutti i contenuti sullo schermo vengono riprodotti in sRGB, anche se usano un’estensione cromatica superiore.

Di seguito riportiamo i risultati delle modalità Colore originale, la più precisa, e Intenso, la più estesa. Sono di buon livello anche le modalità Vivido e P3, simili alla modalità Colore originale ma con una dominante blu che segue le “mode” del momento discostandosi dal valore del bianco considerato dai riferimenti (6500K).

Analisi gamut (saturazioni massime)

POCO F4 recensione
Gamut (Colore originale)

POCO F4 recensione
Gamut (Intenso)

Analisi RGB (bilanciamento del bianco)

POCO F4 recensione
RGB (Colore originale)

POCO F4 recensione
RGB (Intenso)

Analisi curva di gamma (progressione scala dei grigi)

POCO F4 recensione
Gamma (Colore originale)

POCO F4 recensione
Gamma (Intenso)

Analisi DeltaE (fedeltà cromatica saturazioni intermedie)

POCO F4 recensione
DeltaE (Colore originale)

POCO F4 recensione
DeltaE (Intenso)

La qualità delle immagini proposta dallo smartphone di POCO è molto elevata, soprattutto per quanto riguarda il profilo Colori originali. Si tratta dell’unica modalità che segue in ogni caratteristica lo standard DCI-P3, partendo dal gamut – estremamente preciso – fino ad arrivare alla curva di gamma. Grazie anche a un bilanciamento del bianco anch’esso calibrato in maniera certosina (presenta solo una leggerissima e impercettibile dominante verde), il pannello può vantare un DeltaE di circa 1,6 con i colori del Macbeth Color Checker, un valore da vero top di gamma e che consente di eseguire elaborazioni di foto e video senza sbavature oltre ad essere ottimale per la riproduzione di contenuti.

Tutte le altre modalità presentano una forte dominante blu, smorzabile nella Modalità Avanzata attraverso le tante possibilità di calibrazione manuale presenti. Il profilo Intenso è quello più esteso, e va oltre i limiti del DCI-P3 in termini di saturazione massima dei colori, seguendo una curva di gamma molto più aggressiva (pari a circa 2.5), che rende le immagini più scure, contrastate e accattivanti rispetto alla sorgente originale.

Analisi riproduzione HDR

POCO F4 recensione
Curva di gamma

POCO F4 recensione
Gamut

E’ di buona qualità la riproduzione dei contenuti HDR, anche se su POCO F4 riscontriamo un comportamento assente nel suo predecessore, ma comune a molti altri smartphone delle ultime generazioni. Ci riferiamo alla progressione tonale della scala dei grigi, rappresentata dalla curva di gamma, che presenta un chiaro tone mapping alle mezze luci fino al 70% del livello di bianco. In questo modo POCO F4 può “illuminare” dettagli che nella sorgente originale appaiono meno evidenti, rendendoli più piacevoli alla vista ma allontanandosi da quelle che sono le intenzioni originali del regista.

Durata della batteria

POCO F4 non usa i processori più efficienti sul mercato, e da questo punto di vista si ferma a tecnologie ormai vecchie un paio di anni. Questo costa in termini di autonomia su singola carica, dove POCO F4 si posiziona nella metà bassa della nostra classifica. Nel nostro test di navigazione Wi-Fi, realizzando eseguendo uno script automatizzato che simula l’interazione umana con diverse pagine web, ha totalizzato un risultato di 785 minuti, pari a poco più di 13 ore. Un risultato un po’ sotto tono, anche se si considera il paragone con il suo predecessore che – con lo stesso processore – faceva segnare un risultato leggermente più alto. Nell’uso di tutti i giorni non si fa comunque fatica a finire la giornata, mentre nelle giornate più concitate aiuta parecchio la ricarica da 67W, che consente di portare lo smartphone al 100%, dallo zero assoluto, in poco meno di 40 minuti.

POCO F4 recensione

Fotocamera

Recensione POCO F4

Sono tre le fotocamere su POCO F4. La novità sta nel modulo principale, da 64 MP con stabilizzazione ottica OIS attraverso un obiettivo f/1.8 abbastanza luminoso. Lo smartphone può scattare foto ultra grandangolari attraverso un modulo da 8 MP con obiettivo da 119° come campo di visione, e foto macro attraverso un modulo macro da 2 MP, abbastanza inutile dal nostro punto di vista. Sul fronte della registrazione video possiamo contare sul supporto dei 4K, anche a 60fps per ottenere immagini più fluide. La fotocamera frontale da 20 MP e presente in un foro di piccole dimensioni nel display, e usa un obiettivo f/2.5.

Clicca sulle anteprime per vedere le foto originali
POCO F4 recensione
Principale

POCO F4 recensione
Ultra wide

POCO F4 recensione
Zoom 2x

POCO F4 recensione
Principale

POCO F4 recensione
Principale, buio

POCO F4 recensione
Principale, buio con flash

POCO F4 recensione
Principale, buio con modalità notturna

POCO F4 recensione
Ultra wide

POCO F4 recensione
Principale

POCO F4 recensione
Principale, macro

POCO F4 recensione
Macro, con modulo dedicato

POCO F4 recensione
Selfie camera

La fotocamera principale non fa gridare al miracolo, nonostante l’implementazione dell’ottica stabilizzata. Le foto sono ottime comunque sotto la luce del sole, con un gran numero di dettagli e una post-produzione abbastanza efficace anche sul fronte cromatico. Il punta e scatta garantisce infatti immagini con colori saturi e ben contrastate, anche con le foto ultra grandangolari che offrono un’esposizione e un bilanciamento cromatico molto simili a quelle che otteniamo con la fotocamera principale. Meno convincente è invece lo zoom 2x, visto che POCO F4 non può beneficiare di un teleobiettivo fisico, ma solo di una funzione di ingrandimento e crop digitale. Le foto scattate con la principale rimangono solide anche in ambienti interni non troppo illuminati, tuttavia al buio lo smartphone si presta fin troppo al micromosso, nonostante la stabilizzazione ottica. Meglio attivare la modalità notturna integrata in questi casi, o ancor meglio il flash LED.

La fotocamera macro non fa di certo miracoli, anzi possiamo dire che è praticamente inutile: è assolutamente da preferire la fotocamera principale anche per gli scatti più ravvicinati. E’ nella media della categoria la fotocamera frontale, anche se soffre un po’ con la modalità HDR quando si è in controluce, come possiamo vedere dallo scatto di prova che abbiamo pubblicato poco sopra nell’articolo.

Considerazioni finali

POCO F4 è certamente un ottimo smartphone ad un prezzo onesto ma, come avevamo detto per il più potente POCO F4 GT, ha in casa il suo concorrente più spietato. Stiamo parlando di POCO F3 che risulta ancora oggi più interessante sul fronte del rapporto qualità-prezzo rispetto a qualsiasi altro smartphone dell’azienda, e probabilmente anche rispetto a qualsiasi altro smartphone in assoluto nella stessa fascia di mercato.

Il nuovo modello utilizza componentistica di qualità molto elevata, a partire dal display AMOLED di fascia alta e dall’intramontabile Snapdragon 870, che sa offrire ancora oggi grandi soddisfazioni nell’uso di tutti i giorni. Offre una fotocamera abbastanza affidabile (anche se al buio non fa faville) e l’autonomia non troppo elevata è controbilanciata da una tecnologia di ricarica fulminea. POCO F4 è uno smartphone concreto, capace di offrire prestazioni molto elevate in tutti gli ambiti ad eccezione del gaming spinto. Fra i difetti più evidenti il design non troppo ispirato, ma questa è una considerazione puramente soggettiva.

Recensione POCO F4

Come detto poco sopra il problema reale rimane POCO F3, ancora disponibile sul mercato e acquistabile via Amazon a circa 300€. Con un concorrente del genere, che per certi versi è ancora superiore al suo successore a prescindere dal prezzo di mercato, tutte le qualità di POCO F4 quasi si spengono, e non possiamo che consigliare ancora una volta il modello precedente nella gamma anche a luglio 2022.

Fonte: http://feeds.hwupgrade.it/

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *