Perché il telescopio spaziale James Webb non ha telecamere per vederne l’apertura?

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Perché il telescopio spaziale James Webb non ha telecamere per vederne l’apertura?

Tra oggi e domani sarà completata l’apertura del telescopio spaziale James Webb. Nelle scorse ore anche il radiatore che si trova nella zona posteriore dello specchio principale è stato correttamente posizionato e poco prima lo specchio secondario era stato esteso correttamente. Tutto prosegue come da programma e gli ingegneri sembrano più che soddisfatti del proprio lavoro.

Mentre prosegue il suo viaggio verso il secondo punto di Lagrange (L2), iniziato il 25 dicembre 2021 con il lancio dallo spazioporto europeo in Sud America, tutto quello che sappiamo lo dobbiamo ai comunicati della NASA, al sito Web ufficiale e infine alle varie informazioni rilasciate dagli account social delle agenzie spaziali che hanno collaborato (NASA, ESA e CSA). C’è una domanda che è stata frequentemente posta in questi giorni: perché il telescopio spaziale James Webb non ha telecamere per vederne l’apertura? Ora abbiamo la risposta ufficiale.

jwst telescopio

Gli ingegneri sanno esattamente quello che sta accadendo sul JWST. Per farlo però non si basano sulla “vista” di ciò che sta succedendo quanto piuttosto sulla telemetria e sui moltissimi sensori (termici, elettrici e meccanici) presenti a bordo. Non sarebbe stato più comodo avere delle telecamere che ne mostrassero l’apertura? Come mai non è stato pensato un sistema del genere? Ovviamente c’è più di una motivazione e non è certo “una dimenticanza”.

Non ci sono telecamere sul telescopio spaziale James Webb

La risposta ufficiale è stata data su Twitter dall’account ufficiale del JWST. La prima motivazione è che il lato superiore del telescopio (dove si trova lo specchio principale) è avvolto “nel buio” e sorgenti esterne artificiali inficerebbero le rilevazioni. Di contro, il lato esposto al Sole (inferiore) è molto lucente e una fotocamera vedrebbe ben poco vista l’enorme quantità di luce riflessa dalla schermatura solare.

jwst

La seconda motivazione per la quale non ci sono telecamere di monitoraggio sul telescopio spaziale James Webb è legata alla gestione energetica delle stesse. Per funzionare sono necessari cablaggi e schede elettroniche con il bilanciamento energetico che sul lato freddo (quello superiore) è stato definito “delicato”. Cablaggi possono comportare l’emissione di calore (e quindi di infrarossi), possono portare a vibrazioni indesiderate e sono un’aggiunta di peso.

La terza motivazione è legata alle temperature raggiunte. Sul lato freddo si raggiungono temperature veramente molto basse (appositamente). Strutture in plastica si romperebbero mentre la colla non riuscirebbe a tenere insieme gli elementi. Uno spreco di risorse e rischio di danni alla struttura principale del JWST.

telescopio nasa jwst

La quarta motivazione è la complessità. Dato che il telescopio ha cambiato la sua forma durante l’apertura sarebbero state necessarie fotocamere di vario tipo posizionate in diversi punti. Peso e costi aggiuntivi per uno strumento che supera già i 10 miliardi di dollari tra sviluppo, costruzione e gestione. Unito ai punti precedenti, anche questo ha fatto propendere gli scienziati e gli ingegneri per non inserire telecamere sul telescopio spaziale James Webb. Quello che è veramente importante per uno strumento scientifico è che sia utilizzabile per scopi scientifici. Le immagini che veramente ci interessano sono quelle che catturerà tra circa 6 mesi. E saranno spettacolari.

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