NSO Group in difficoltà: pronta a chiudere Pegasus e cessione a due fondi statunitensi

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NSO Group in difficoltà: pronta a chiudere Pegasus e cessione a due fondi statunitensi

Lo spyware Pegasus potrebbe presto finire nell’oblio: la società di sicurezza NSO Group che lo ha sviluppato sta infatti cercando di delineare una “exit strategy” che le consenta di uscire dal pantano in cui si è infilata chiudendo l’unità che si occupa dello spyware e dismettendone le operazioni.

NSO Group è una realtà israeliana che si è trovata ad affrontare pesanti conseguenze dopo la scoperta che lo spyware Pegasus è stato usato in maniera impropria da parte di governi oppressivi per spiare giornalisti, attivisti per i diritti umani e altre persone di interesse. Lo spyware Pegasus si basava sullo sfruttamento di vulnerabilità di iOS per potersi installare su iPhone, con l’obiettivo originario di essere usato contro i criminali da parte di governi e forze dell’ordine. Ma la scoperta di uso improprio da parte di governi atuoritari e regimi oppressivi ha aperto uno scandalo.

NSO sta registrando una flessione nelle entrate dell’8% rispetto al 2018, e le vendite del 2021 si dovrebbero assestare attorno ai 230 milioni di dollari. La chiusura delle operazioni di Pegasus dovrebbero andare a dimezzare il giro d’affari di NSO Group, mettendo la società ulteriormente in difficoltà, soprattutto a fronte della necessità di rimborsare un prestito di circa 450 milioni di dollari. Le obbligazioni di NSO emesse nel 2019 sono state scambiate nel mese di novembre a 70 centesimi di dollaro e nel corso della giornata di ieri sono state scambiate a 50 centesimi, segno della scarsa fiducia del mercato nella capacità di NSO di ripagare il suo debito.

La società avrebbe ora intavolato una trattativa con fondi di investimento, dei quali attualmente non si conosce l’identità, per un’operazione di rifinanziamento o di vendita completa. Secondo quanto afferma Bloomberg, si tratterebbe comunque di due fondi statunitensi che a seguito dell’operazione potrebbero prendere il controllo della divisione che si occupa di Pegasus, terminandone le operazioni. Sul tavolo vi sarebbe un’offerta di circa 200 milioni, con lo scopo di riorientare NSO Group e trasformarla in una realtà puramente difensiva, con una maggior valorizzazione della proprietà intellettuale incentrate sulle tecnologie per i droni.

La volontà di NSO Group di uscire da una situazione imbarazzante e dannosa per i suoi affari giunge a seguito dell’inserimento nella “entity list” del Dipartimento del Commercio degli USA, elenco che limita il modo in cui le aziende americane possono vendere o fornire tecnologie alle realtà in esso presenti, nonostante la stessa NSO affermi che le sue tecnologie “supportano gli interessi e le politiche di sicurezza nazionale degli Stati Uniti”. Collateralmente Apple ha citato in giudizio NSO Group con lo scopo di impedire l’utilizzo dei suoi prodotti e servizi.

Fonte: http://feeds.hwupgrade.it/

 

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