Genitori multati fino a 1500 euro se i figli under 12 usano lo smartphone da soli: la Proposta di Legge

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Genitori multati fino a 1500 euro se i figli under 12 usano lo smartphone da soli: la Proposta di Legge

Qualcuno forse ricorderà sul finire di gennaio l’increscioso caso di una bambina di Palermo, deceduta per una presunta “challenge” su TikTok. Si aprì un dibattito pubblico e politico sull’uso degli smartphone e dei social da parte dei minori. L’allora sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa, propose di vietare lo smartphone e l’uso di alcune app sotto una certa età. Poi, come molto spesso avviene in Italia, la vicenda finì nel dimenticatoio e con essa gli annessi e connessi. Fino a oggi.

I deputati De Giorgi, Fioramonti, Ianaro, Palmisano, Papiro, Vizzini e Lombardo (alcuni M5S e altri ex pentastellati) hanno presentato una proposta di legge alla Camera (che, essendo una proposta, non è quindi legge) in cui si vuole disciplinare “l’impiego di dispositivi digitali funzionanti tramite onde a radiofrequenza da parte dei minori di dodici anni e introduzione dell’articolo 328-bis del testo unico di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, concernente il divieto dell’uso di telefoni mobili e altri dispositivi di comunicazione elettronica da parte degli alunni nelle scuole primarie e secondarie di primo grado“.

Nel lungo testo, che potete leggere integralmente qui, si afferma che gli smartphone provocherebbero “difficoltà di apprendimento, ritardi nello sviluppo del linguaggio, perdita della concentrazione, aggressività ingiustificata, alterazioni dell’umore, disturbi del sonno, dipendenza” e pertanto “si ritiene necessario intervenire prima che tale situazione sfugga ad ogni controllo, prevedendo adeguate disposizioni per tutelare soprattutto chi vede in un telefono cellulare un innocuo strumento di svago e divertimento”.

Al centro di questa proposta di legge ci sono i più piccoli che, non salvaguardati da genitori definiti “a dir poco compiaciuti e compiacenti”, sarebbero a rischio sia sul fronte psicologico che su quello della salute. “Per la verità, attualmente, non esistono ancora evidenze scientifiche definitive sugli effetti delle radiazioni emanate dai telefoni cellulari”, si legge in un passaggio, anche se “non appare però azzardato raccomandare cautela nell’uso di dispositivi wireless da parte dei bambini e degli adolescenti“.

Si cita uno studio del novembre 2009 dell’Università di Örebro in Svezia, secondo cui i telefoni cellulari hanno “effetti biologici sul cervello (aumento di una proteina chiamata transtiretina che, fra le altre funzioni, protegge il cervello da influenze esterne)”, ma anche quello del dicembre 2015 di alcuni medici dell’Istituto di ricerca neuro-diagnostica di Marbella, in Spagna, che “non fecero mistero degli effetti nocivi dei telefoni cellulari. […] Fu possibile rilevare come le radiazioni emanate dal telefono cellulare fossero in grado di disturbare l’attività delle onde cerebrali fino a un’ora dopo la conclusione di una telefonata“.

“In conclusione, stando ai risultati dei ricercatori spagnoli, si dovrebbe desumere che una telefonata anche di soli due minuti avrebbe la capacità di alterare la naturale attività del cervello di un bambino fino a sessanta minuti dopo la fine della conversazione telefonica“.

“L’allarme sul rischio che i telefoni cellulari rappresentano per i più piccoli è stato lanciato da tempo e riproposto più volte, in particolar modo dai medici della Società italiana di pediatria preventiva e sociale, che hanno evidenziato come si sia passati da un semplice uso a un vero e proprio abuso dell’utilizzo dei cosiddetti smartphone”, scrivono i deputati parlando di una tendenza “assolutamente deleteria da parte dei genitori di permettere ai propri figli minorenni di portare con sé a letto smartphone, videogiochi e tablet perché convinti che possano conciliare il sonno”.

“Secondo gli esperti, questo comportamento deve essere evitato ad ogni costo poiché potrebbe addirittura causare ai bambini paura del buio, insonnia e incubi notturni, ottenendo così un risultato diametralmente opposto a quello che si vuole raggiungere”.

La proposta di legge “non vuole essere una crociata contro la tecnologia”, si affrettano a chiarire i deputati,  ma “è importante intervenire limitando l’utilizzo dei device elettronici da parte dei più piccoli ed evitare che questi ultimi, un domani, siano costretti a convivere con una serie di patologie causata proprio dall’uso ripetuto e sregolato di dispositivi digitali che, è utile sottolinearlo, può portare a una vera e propria dipendenza, come quella che gli studiosi, ormai da anni, hanno identificato con il termine di nomofobia o di sindrome da disconnessione”.

Si conclude quindi che, per tutelare non solo la salute, ma soprattutto la crescita psicofisica dei bambini invocando il principio di precauzione, sarebbe giusto attuare le seguenti disposizioni:

  • Vietare l’uso di “smartphone, tablet e qualsiasi altro dispositivo digitale nei primi 3 anni di vita”. 
  • Dai 4 ai 6 anni di età “è consentito far avvicinare gradualmente il minore alla tecnologia per non più di un’ora al giorno, per poi passare a 3 ore giornaliere nella fascia di età compresa tra 6 e 8 anni“. 
  • Dai 9 ai 12 anni di età la fruizione dei media device dovrà essere limitata a quattro ore giornaliere, sempre sotto la supervisione dei genitori (o di chi ne fa le veci) e con l’assoluto divieto di utilizzo autonomo.

A dover far rispettare le disposizioni illustrate dovranno essere ovviamente i genitori (o chi ne fa le veci), con onori e oneri. “Ai genitori (o a chi ne fa le veci) che consentiranno ai propri figli non ancora dodicenni di navigare online e di utilizzare smartphone, tablet e qualsiasi altro dispositivo digitale senza accompagnamento e presidio educativo è comminata una sanzione pecuniaria che va da un minimo di 300 euro a un massimo di 1.500 euro“, riporta il testo. Inoltre, si prevede l’introduzione come in Francia del divieto d’uso di smartphone e altri dispositivi di comunicazione elettronica nelle scuole primarie e secondarie di primo grado.

La proposta di legge farà sicuramente discutere, sollevando un dibattito aperto a ogni posizione; sebbene forse in qualche passaggio ci si perda a parlare di rischi per la salute citando alcuni studi, per poi sottolineare la mancanza di evidenze scientifiche definitive, si citano aspetti anche in un certo qual senso condivisibili, come i problemi di concentrazione o l’aggressività. Di certo fa un po’ sorridere la sanzione ai genitori: come si appurerà il tempo in cui un minore fruisce di un dispositivo elettrico o se è accompagnato o meno? Una qualche identità digitale (SPID, CIE, ecc.)? La proposta di legge non lo dice.

Fonte: http://feeds.hwupgrade.it/

 

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