Dacia Duster, prima guida: con le versioni ibride spacca il mercato

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Dacia Duster, prima guida: con le versioni ibride spacca il mercato

Il marchio Dacia continua ad ottenere ottimi risultati nel mercato italiano. Nel primo trimestre del 2024 ha aumentato i volumi di vendita del 14% rispetto allo stesso periodo del 2023, raggiungendo una market share del 5,6%, con un aumento quasi di pari passo, +15%, nel mercato ai privati.

È di fatto il brand più scelto nel nostro Paese, forte di una gamma semplice che copre molti segmenti ricercati, uno fra tutti quello dei SUV compatti, ma con velleità offroad. Stiamo parlando ovviamente di Dacia Duster, che fin dal suo lancio, avvenuto nell’ormai lontano 2010, ha saputo conquistare la fiducia degli italiani, partendo con poco più di 5.000 unità vendute, fino ad arrivare al picco del 2019 con oltre 43.000, per poi attestarsi negli ultimi anni tra 25.000 e 30.000 immatricolazioni all’anno.

Mentre scriviamo, le vendite di Duster per il 2024 viaggiano già verso quota 9.000, tutti contratti sottoscritti ancora con il modello uscente. E proprio ora abbiamo avuto l’occasione di guidare per la prima volta la nuova versione, che alcuni mesi fa ci era stata presentata in modalità statica. In particolare ci siamo messi al volante, in una due giorni, delle varianti elettrificate: mild hybrid 48 volt e full hybrid 140.

Prima volta per i motori elettrificati sul Duster, tecnologie che in parte avevano già esordito nella gamma, ad esempio con Jogger. Prima volta su Duster anche per la piattaforma CMF-B, utilizzata ampiamente dal Gruppo Renault, che ha permesso al marchio di ottimizzare ancora di più le economie di scala, permettendo di mantenere il solito prezzo competitivo, pur con diverse migliorie. Per tutto ciò che riguarda la parte estetica, e le principali differenze col passato, rimandiamo al nostro articolo già citato, in questa occasione ci siamo concentrati quasi esclusivamente sul comportamento in strada.

Dacia Duster

Abbiamo iniziato con la versione mild hybrid TCE 130, una novità assoluta per Dacia. Un motore benzina turbo 3 cilindri da 1,2 litri di nuova generazione basato sul ciclo Miller, che ottiene il supporto dell’unità elettrica da 48 volt nelle fasi di avviamento e accelerazione. Secondo la casa si riducono le emissioni di CO2 di circa il 10%, dato che ovviamente non abbiamo potuto verificare. Non ci sono tratti in cui il veicolo si muove solo in elettrico, del resto la batteria è di soli 0,8 kWh, ma si avverte una certa vivacità rispetto alle vecchie soluzioni solo termiche. Il cambio è solo manuale, a sei rapporti, il che aiuta a mantenere il motore reattivo, ma costringe a tanti interventi durante la guida.

Dacia Duster

Oltre alla trazione anteriore è disponibile anche la 4×4, che può beneficiare di un’altezza da terra di 217 cm, angoli di attacco e di uscita fino a 31° all’anteriore e 36° al posteriore, ed anche di modalità di guida specifiche per i terreni difficili, come Snow, Mud/Sand e Offroad. Alla guida il motore TCE appare la classica scelta per chi vuole un propulsore affidabile, senza particolare ricerca delle prestazioni, adatto in città ma anche in extraurbano. Nel nostro percorso di circa 200 km non abbiamo notato particolari carenze, se non forse la mancanza di un po’ di spunto in salita, ma nulla di grave. In nessun momento abbiamo avuto la sensazione che il motore fosse sottodimensionato per la vettura, ed il lavoro di insonorizzazione dell’abitacolo è stato fatto a regola d’arte. Come sappiamo il mild hybrid non è poi questa grande elettrificazione, ma è comunque un primo passo per chi non si fida ad andare oltre.

Dacia Duster

Il secondo giorno ci siamo invece messi al volante della variante Hybrid 140. Sostanzialmente una replica dell’E-Tech Hybrid di Renault, si basa su un motore benzina 4 cilindri da 1,6 litri da 94 CV, affiancato da due motori elettrici, uno principale da 49 CV, e uno starter/generatore ad alta tensione. Completa il tutto il cambio elettrificato, con 4 rapporti per la parte termica, e 2 rapporti per quella elettrica, senza frizione. Il risultato è una marcia sempre fluida, senza stacchi nel passaggio tra elettrico e termico, o viceversa, con un’ottima silenziosità di marcia, ed il computer di bordo che gestisce la carica della batteria da 1,2 kWh, decidendo quando viaggiare in solo elettrico, o quando accoppiare entrambe le trazioni o, ancora, quando recuperare carica con la parte termica. In aiuto c’è sempre ovviamente la frenata rigenerativa, disponibile anche in modalità B accentuata.

Dacia Duster

Il motore si avvia sempre in modalità elettrica, e questo offre già sensazioni positive all’avvio. Il cambio automatico si comporta sempre bene, ad eccezione di un problema abbastanza tipico di queste meccaniche, in caso di repentine accelerazioni. La vettura ha spesso la tendenza a calare di rapporto, aumentando i giri motore, per poi accelerare pienamente. Questo, come nel caso di sorpassi in autostrada, fa perdere quel mezzo secondo per cui la reazione della vettura non segue in maniera precisa la pressione del pedale. Per il resto non abbiamo avuto sorprese – avevamo già provato la Jogger con lo stesso motore – e per lunghi tratti si ha quasi la sensazione di guidare un’auto completamente elettrica. È sicuramente una motorizzazione più divertente da guidare, con viaggio molto più rilassato, soprattutto per il cambio automatico e per la fluidità di marcia, oltre alle ripartenze scattanti, merito della parte elettrica.

Dacia Duster

L’abitacolo, dopo averlo visto ad auto ferma qualche mese fa, si è rivelato pratico e funzionale. Ottimi i display, sempre chiari e ben posizionati nel cruscotto, e buone anche le informazioni e i dati presenti. Nelle versioni testate abbiamo trovato in entrambi i casi il navigatore incluso, che in un paio di occasioni però ha avuto qualche tentennamento. Nel caso l’utente potrebbe scegliere di utilizzare la funzione screen mirroring, con Android Auto e Apple CarPlay. Comodi i sedili, rigidi al punto giusti, ed i materiali sembrano resistenti ed in linea con il carattere del veicolo. Ovunque negli interni c’è sapiente uso della plastica semplice, senza però che sembri una soluzione troppo economica. Il gioco di trame e colori restituisce un effetto da segmento superiore. Merita ancora una citazione il sistema YouClip, con cui Dacia propone per la prima volta un sistema di aggancio rapido per tutta una serie di accessori (ganci, lampade, porta telefono ecc…) che potrà in futuro espandersi in pratica all’infinito.

Dacia Duster

Nuovo Dacia Duster non è ovviamente un veicolo elettrico come siamo più soliti testare, ma è un modello importante per la storia del marchio, che comunque sta facendo la sua strada verso una graduale elettrificazione. Le soluzioni adottate in questa generazione rendono Duster un veicolo più maturo, più accattivante, ma senza rinunciare ai suoi capisaldi di concretezza e “best value for money”. Non a caso tanti clienti scelgono le versioni più equipaggiate, disposti anche a spendere qualcosa in più. La rinnovata, estetica, le nuove motorizzazioni, e le soluzioni smart a bordo faranno di nuovo Duster un best seller del mercato, continuando così la sua tradizione di spacca mercato. Per chi fosse interessato, online è attivo il configuratore con tutte le versioni, di cui vi lasciamo il listino completo qui sotto.

Dacia Duster Listino

Fonte: http://feeds.hwupgrade.it/

 

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