ISRO Gaganyaan: vicino il lancio di prova della capsula per i futuri equipaggi

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ISRO Gaganyaan: vicino il lancio di prova della capsula per i futuri equipaggi

Dell’India in ambito spaziale si è molto parlato tra agosto e settembre per via della missione lunare Chandrayaan-3 che, pur non essendosi risvegliata per il suo secondo giorno lunare, ha comunque raggiunto tutti gli obiettivi principali. Sempre nello stesso periodo è anche stata lanciata la missione Aditya-L1 per l’osservazione del Sole dal punto L1 di Lagrange che fornirà dati importanti per gli scienziati e gli ingegneri. Ma le ambizioni di India e dell’ISRO sono molto più grandi. Uno dei prossimi passi sarà la missione con la capsula Gaganyaan.

ISRO-Gaganyaan

Lo scopo è quello di non puntare solamente sulle missioni robotiche ma anche sull’esplorazione spaziale con equipaggio umano così da diventare a tutti gli effetti la terza forza dopo Stati Uniti e Cina e arrivando ai livelli di Europa, Cina e Giappone. La navicella per le missioni in orbita bassa terrestre (LEO) dovrà superare ancora gli ultimi test di certificazione ma tutto sembra promettere un futuro decisamente interessante per l’India nello Spazio.

ISRO: dalla navicella Gaganyaan, alla stazione spaziale fino alla Luna e oltre

Come spiegato dall’ISRO la capsula per gli astronauti indiani della missione Gaganyaan dovrà superare ancora il test critico Test Vehicle Abort-1 (TV-D1). Questo modello di prova è del tutto simile a quella che sarà effettivamente impiegata per le future missioni pur non avendo ambiente pressurizzato (mentre dimensioni e massa sono analoghe).

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Lo scopo è quello di provare effettivamente il rientro della capsula dopo una missione spaziale compresa la decelerazione e il recupero dall’oceano. Non mancano quindi i paracadute, l’avionica è di tipo ridondante per la navigazione, l’esecuzione delle varie sequenze prestabilite, registrazione e trasmissione della telemetria e gestione dell’alimentazione. Se il piano della missione avrà successo, l’atterraggio è previsto nel Golfo del Bengala. Nelle scorse settimane erano state eseguite le esercitazioni dei sommozzatori e del personale di recupero come se si trattasse di una missione vera.

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Il razzo impiegato usa propellente liquido ed è monostadio utile per effettuare una simulazione dell’inizio del lancio ed effettuare l’interruzione della missione per provare i sistemi di sicurezza. In questa configurazione sarà presente il Crew Module (CM) e il Crew Escape Systems (CES). Quest’ultimo impiega motori con propellente solido mentre la protezione esteriore è offerta da fairing.

Il profilo di volo simulerà un’interruzione della traiettoria di ascesa quando il sistema sarà a Mach 1,2 toccando un’altitudine di 17 km. Qui Crew Module e Crew Escape Systems si separeranno dal razzo dimostrando le capacità di salvare l’equipaggio in caso di problemi. Il lancio è attualmente previsto alle 4:30 del 21 ottobre (ora italiana).

Il futuro dell’India nello Spazio

Secondo quanto riportato sempre dall’ISRO, il primo ministro Narendra Modi ha confermato che l’India si impegnerà nei progetti di esplorazione spaziale umana e robotica. In particolare dopo il test della missione Gaganyaan ci saranno altre fasi per completare la certificazione della capsula comprese tre missioni senza equipaggio in LEO (HLVM3). Il primo lancio effettivo dovrebbe avvenire nel 2025.

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Lo stato asiatico punta a realizzare la propria stazione spaziale (chiamata Bharatiya Antariksha Station) entro il 2035, unendosi così alle nuove stazioni spaziali commerciali statunitensi, a quella russa ROS e a quella cinese Tiangong. In quegli anni non dovrebbe essere invece più presente in orbita la Stazione Spaziale Internazionale che verrà fatta deorbitare nel 2031. Ancora più ambizioso è il piano di portare astronauti indiani sulla Luna entro il 2040 (l’India ha sottoscritto gli accordi Artemis).

Per questa fase saranno realizzati un nuovo lanciatore NGLV, una nuova struttura per il lancio, nuovi laboratori per sviluppare le tecnologie idonee mentre dati utili saranno forniti da nuove missioni Chandrayaan. Sempre in un’ottica di esplorazione spaziale, si penserà anche a un orbiter per Venere e a un lander per Marte ma non sono stati forniti dettagli precisi di queste missioni robotiche.

Fonte: http://feeds.hwupgrade.it/

 

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