Intel, NVIDIA e Qualcomm chiedono di limitare la stretta sulla Cina al governo USA

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Intel, NVIDIA e Qualcomm chiedono di limitare la stretta sulla Cina al governo USA

Secondo quanto riportato da alcune fonti, tra cui Forbes, i CEO di Intel, NVIDIA e Qualcomm avrebbero tenuto un incontro con alcuni rappresentanti del governo statunitense per allentare la stretta sulla Cina. Al momento i rappresentanti delle varie società non hanno rilasciato alcun commento.

Nelle prossime settimane dovrebbero entrare in vigore nuove restrizioni per la Cina nell’ambito dei semiconduttori, naturalmente imposte dal governo nordamericano. La situazione era già stata contestata dalla SIA (Semiconductor Industry Association) che aveva richiesto al governo di astenersi da “ulteriori restrizioni” e lasciar operare le aziende americane in uno dei più grandi mercati a livello globale.

Stavolta però sono intervenuti i diretti interessati a una tavola rotonda a cui erano presenti anche il segretario al commercio Gina Raimondo, il direttore del Consiglio economico Lael Brainard e il direttore del Consiglio per la sicurezza nazionale Jake Sullivan.

In particolare le società temono che le restrizioni non solo abbiano un impatto sul profitto generato dalla Cina, ma che renda anche la produzione americana meno competitiva. In particolare, è il settore dell’IA a destare maggiore preoccupazione rappresentando un mercato in forte crescita soprattutto in quell’area. Peraltro, il governo cinese sta effettuando ingenti investimenti nella produzione interna che, seppur rimanga ancora lontana dal livello raggiunto dai concorrenti americani, si presenta piuttosto promettente.

Solo pochi giorni fa la società MetaX, sovvenzionata dal governo di Pechino, ha presentato XiSi N100, la sua prima GPU rivolta al settore dell’intelligenza artificiale. Si tratta al momento di un mercato vitale per NVIDIA e nel quale anche Intel sta provando a capitalizzare le collaborazioni con partner come Inspur, H3C e X-Fusion.

L’impatto maggiore, tuttavia, dovrebbe subirlo Qualcomm, la quale ha una forte presenza nel mercato cinese: secondo le stime di Bloomberg, la società genera il 60% del profitto proprio da quel mercato. È evidente, quindi, che le restrizioni previste dal governo abbiano un impatto significativo per i produttori americani.

Naturalmente, il governo la pensa in maniera diversa e ritiene che le restrizioni che si appresta a imporre consentano di preservare la sicurezza nazionale e la competitività della tecnologia statunitense.

Non ha partecipato alla riunione AMD, che però potrebbe condividere la linea degli altri tre. D’altro canto, come abbiamo riportato ieri, Lisa Su è in visita a Taiwan presso i maggiori partner con l’obiettivo di stabilire gli standard per le prossime schede madri AM5. In sostanza, la dirigente era semplicemente impossibilitata a partecipare all’incontro.

Fonte: http://feeds.hwupgrade.it/

 

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