Tesla soffia le batterie a lama ad Apple: anziché sulla iCar, finiranno nella Model Y SR

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Tesla soffia le batterie a lama ad Apple: anziché sulla iCar, finiranno nella Model Y SR

Già durante la scorsa estate c’erano stati rumor sulla possibilità che Tesla utilizzasse batterie LFP (litio-ferro-fosfato) fornite da BYD, oltre che dall’attuale partner CATL. All’epoca si parlava di un possibile equipaggiamento per la tanto chiacchierata Tesla Model 2, auto che dovrebbe essere una compatta, e che quindi avrebbe sfruttato il poco spazio necessario alle “blade battery“.

Oggi questa voce ottiene nuova linfa, ma la Model 2 scompare dai radar. Secondo dei report dei media asiatici, Tesla avrebbe chiuso un accordo sempre con BYD, sempre per le batterie a lama, ma per le versioni standard range di Model 3 e Model Y (quest’ultima al momento offerta solo in Cina). 

Allo stato attuale la Model 3 Standard Range prodotta in Cina monta già batterie LFP, ma fornite esclusivamente da CATL. Di recente però Musk e soci hanno deciso che anche le Standard Range americane passeranno alle LFP senza cobalto, e quindi un solo fornitore potrebbe non bastare. Secondo le voci, l’accordo con BYD sarebbe per 10 GWh annui, sufficienti per produrre circa 181.000 Model 3 SR o 166.000 Model Y SR. Ma non è tutto. Le lame di BYD hanno una densità energetica superiore rispetto al prodotto di CATL, proprio in virtù della loro particolare forma, ovvero 150 Wh/kg contro 126 Wh/kg. Questo potrebbe portare ad avere auto con più autonomia, o eventualmente più leggere (e quindi comunque con più autonomia). Sono inoltre fugati anche i dubbi sulle prestazioni alle basse temperature, grazie a sistemi di controllo termico ottimizzati, come si vede nel grafico sottostante:

LFP Battery

La mossa di Tesla potrebbe inoltre avere un risvolto interessante in termini di concorrenza. Anche un’altra grande azienda era in fase di discussione con CATL e BYD: nientemeno che Apple. Si parla sempre dell’ormai famigerata iCar, che potrebbe montare batterie LFP, e gli uomini di Cupertino le avrebbero cercate sempre in Cina, ma con il desiderio di avere team dedicati al loro progetto.

Pare che CATL abbia declinato l’offerta, preoccupata dai costi della realizzazione di una nuova fabbrica negli Stati Uniti, mentre BYD, che ha già uno stabilimento in California, ha comunque rifiutato di creare una divisione dedicata ad Apple, con la scusa dell’impossibilità di trovare personale a sufficienza. Qualche malizioso avrebbe invece letto il rifiuto come una conseguenza dell’accordo con Tesla, che di fatto avrebbe quindi “soffiato” la fornitura alla Mela morsicata. Apple è stata quindi obbligata a rivolgere la sua attenzione ai produttori giapponesi (un team è già partito per il Sol Levante), tra cui paradossalmente c’è Panasonic, storico fornitore di Tesla.

Fonte: http://feeds.hwupgrade.it/

 

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