Rilasciati 110 GB di dati della sonda Hope degli Emirati Arabi che orbita intorno a Marte

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Rilasciati 110 GB di dati della sonda Hope degli Emirati Arabi che orbita intorno a Marte

Solitamente quando pensiamo a Marte e alle ultime missioni spaziali ci ricordiamo di quelle NASA (Curiosity, Perseverance e InSight) oppure di quella cinese (Zhurong). Ma ci sono diversi orbiter intorno al Pianeta Rosso come quelli di ESA, della stessa Cina e della NASA. Ma c’è anche la sonda Hope degli Emirati Arabi Uniti.

sonda hope marte

La missione è attualmente un successo avendo raggiunto tutti gli obiettivi che si era prefissa e ha già rilasciato in passato alcune informazioni scientifiche e dati utili per gli scienziati. Ora però l’agenzia spaziale del paese asiatico ha rilasciato una cospicua quantità di nuovi dati che sono disponibili a chiunque li voglia analizzare.

I dati su Marte della sonda Hope a disposizione di tutti gli utenti

L’annuncio è avvenuto negli scorsi giorni e la quantità di dati rilasciati ammonta a ben 110 GB che sono disponibili sul sito ufficiale della missione spaziale. Per poter accedere ai vari archivi sarà necessario completare una semplice procedura di registrazione gratuita così da creare il proprio account utile all’accesso.

sonda hope

I dati forniti dalla sonda Hope utilizzano diversi formati (da immagini a dati strumentali grezzi). In particolare EMIRS, EMUS e EXI. Il primo è uno spettrometro a infrarossi, il secondo è uno spettrometro per gli ultravioletti e il terzo è una fotocamera multispettrale per catturare immagini ad alta risoluzione. Attualmente i dati più recenti risalgono a Maggio 2021.

marte

Sempre in questi giorni l’account Twitter ufficiale della missione spaziale ha anche rilasciato un’immagine già elaborata catturata da EXI e catturata il 18 Luglio. L’emisfero è completamente illuminato e la sonda Hope si trovava a 20 mila km dalla superficie. In quel periodo era tarda primavera nell’emisfero settentrionale marziano con il picco inferiore per le temperature sul pianeta. Questo porta alla condensazione del vapore d’acqua atmosferico.

Come spiegato, per ottenere l’immagine in alto a destra è stato impiegato il filtro a 635 nm che permette di evidenziare le nuvole e l’atmosfera. Nell’immagine UV a 320 nm (alto a sinistra) si evidenziano in chiaro il ghiaccio e il vapore d’acqua. Infine più sotto c’è un’immagine ottenuta combinando diverse rilevazioni con filtri a 437 nm, 546 nm e 635 nm e le rilevazioni UV a 320 nm. Sono stati poi corretti alcuni artefatti e corretta la colorazione.

Fonte: http://feeds.hwupgrade.it/

 

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