CPU con caratteristiche sbloccabili via software? Intel ci sta lavorando

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CPU con caratteristiche sbloccabili via software? Intel ci sta lavorando

Intel sta lavorando su un driver Linux che consentirebbe di sbloccare, previo pagamento, funzionalità e caratteristiche specifiche all’interno di un microprocessore come se si trattasse di una sorta di aggiornamento software o meglio di un “DLC”. Phoronix, sito specializzato sul mondo open source, ha rintracciato tracce di un driver chiamato “Intel Software Defined Silicon” (SDSi) in grado di dare tanto all’azienda quanto ai clienti ulteriore controllo sulle funzionalità delle CPU.

Senza acquistare un nuovo processore, Intel Software Defined Silicon consentirà l’attivazione di funzionalità hardware aggiuntive se si acquista una licenza/aggiornamento. Non sembrano esserci ancora dettagli pubblici su quali aggiornamenti saranno offerti, ma Intel sta preparando il supporto per il driver nel kernel Linux […] a un meccanismo post-produzione per l’attivazione di funzionalità aggiuntive nel silicio”, scrive Phoronix.

Questa soluzione sembra essere destinata al mondo server e quindi ai processori Xeon e, almeno per ora, non dovrebbe interessare il settore desktop e notebook dove Intel commercializza le CPU Core. In pratica, l’idea di Intel sarebbe quella di commercializzare CPU identiche nell’hardware e nelle funzionalità, ma segmentate nell’offerta – e quindi nel prezzo – via software. Gli acquirenti potranno poi sbloccare ulteriori capacità (cache, unità specifiche, clock, istruzioni AVX, ecc.) acquistando una chiave apposita.

Chi ha una buona memoria ricorda che poco più di un decennio fa Intel cercò di portare un simile approccio nel settore consumer con Intel Upgrade Service, un programma che ebbe vita breve(e non venne sperimentato in Italia), avversato sia dagli appassionati che dalla stampa di settore. All’epoca Intel proponeva di sbloccare le caratteristiche di alcune CPU di fascia pagando un obolo: dopo il versamento si otteneva un codice di attivazione da inserire in un programma apposito.

Ad esempio, nel settembre 2010 applicò questa strategia al Pentium G6951: versando 50 dollari era possibile sbloccare un megabyte aggiuntivo di cache e l’Hyper-Threading, trasformando la CPU in una soluzione molto simile al Core i3-530, frequenza di clock a parte. La CPU “aggiornata” diventava un Pentium G6952 e, come riporta Wikipedia, Intel provò a spingere questo servizio anche nel 2011, ma poi desistette a causa delle critiche, legate anche al prezzo troppo elevato dello sblocco.

Intel si difese affermando che era un modo per offrire di più ai consumatori senza che questi dovessero aprire il PC e cambiare la CPU per ottenere maggiori prestazioni.

Fonte: http://feeds.hwupgrade.it/

 

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