TSMC, la strada è tracciata: neutralità del carbonio entro il 2050

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TSMC, la strada è tracciata: neutralità del carbonio entro il 2050

TSMC ha esplicitato nei giorni scorsi il suo impegno a raggiungere la neutralità del carbonio entro il 2050, dettagliandolo minuziosamente dettagliato in un rapporto. Oltre alle azioni concrete, la strategia carbon neutral di TSMC prevede anche il coinvolgimento di partner, fornitori e clienti, nonché la creazione di appositi comitati di supervisione.

Stando ai dati raccolti da Greeenpeace, TSMC attualmente impiega il 5% circa dell’energia elettrica generata a Taiwan, un consumo che è visto in crescita e potrebbe arrivare al 7,2% entro il 2022. Anche il consumo idrico è importante, con circa 63 milioni di tonnellate nel 2019, tra l’altro in un periodo in cui il Paese sta affrontando la peggior siccità degli ultimi 50 anni.

Attualmente però la situazione del mercato non è certamente favorevole per agevolare TSMC nel suo impegno: la carenza globale di chip mette infatti i produttori in difficoltà, costantemente sotto pressione per soddisfare le richieste dei clienti.

In ogni caso tra i primi passi concreti che la fonderia ha intrapreso in questo percorso carbon-neutral vi è un accordo siglato con la società danese Orsted per la costruzione di un parco eolico offshore da 920 megawatt nello stretto di Taiwan e la cui produzione energetica servirà completamente TSMC.

La società potrebbe inoltre modificare la produzione dei chip, inseguendo una maggior efficienza nelle fasi di regolazione della temperatura e della pressione dell’aria e dell’acqua nelle operazioni necessarie alla realizzazione dei wafer e per mantenere sterile l’ambiente di produzione. TSMC già fa uso di sistemi complessi per il trattamento delle emissioni di gas e vapori.

L’impegno di TSMC sul percorso per il raggiungimento della neutralità del carbonio rappresenta un precedente importante e un esempio per gli altri produttori di chip, i quali mossi da imperativo istituzionale potrebbero voler seguire le stesse orme della fonderia taiwanese e pianificare anch’essi un percorso di sostenibilità ambientale. La posizione finanziaria e la marginalità di TSMC dovrebbero consentire inoltre di sostenere adeguatamente i costi associati alla transizione.

“TSMC è profondamente consapevole che il cambiamento climatico ha un grave impatto sull’ambiente e sull’umanità. In qualità di azienda leader nel settore dei semiconduttori, TSMC deve assumersi la propria responsabilità aziendale per affrontare la sfida del cambiamento climatico. Oltre a diventare la prima azienda di semiconduttori al mondo ad aderire a RE100, quest’anno abbiamo risposto alla chiamata all’azione sul net zero e pubblicato il nostro rapporto TCFD, con l’obiettivo di ampliare la nostra influenza verde e guidare il settore verso una sostenibilità a basse emissioni di carbonio” ha commentato Mark Liu, presidente di TSMC e presidente del comitato direttivo ESG dell’azienda.

La società ha stabilito un obiettivo di breve termine di arrestare la crescita di emissioni entro il 2025 e successivamente di avviare una riduzione con l’obiettivo di arrivare nel 2030 agli stessi livelli di emissione dello scorso anno.

Fonte: http://feeds.hwupgrade.it/

 

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