TSMC stretta tra Cina e USA per la costruzione di nuove fabbriche

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TSMC stretta tra Cina e USA per la costruzione di nuove fabbriche

TSMC, azienda taiwanese che è il principale produttore di semiconduttori per conto terzi al mondo, è alle prese con i propri piani di espansione legati alla costruzione di nuove fabbriche in diverse aree del mondo. Questa spinta all’espansione della propria attività è legata sia al ciclo di vita delle fabbriche, e delle tecnologie produttive in esse sviluppate, sia alla forte domanda globale di semiconduttori.

Ben sappiamo come da molti mesi a questa parte il mercato sia alle prese con notevoli difficoltà nella produzione di molte tipologie di prodotti, per le quali scarseggiano i componenti. Sono in modo particolare proprio i semiconduttori ad essere disponibili in quantitativi insufficienti per far fronte alla domanda di mercato.

TSMC ha al momento due sedi produttive in Cina, a Shanghai e a Nanjing, per le quali sta pianificando una espansione. E’ contro questo piano di espansione che, stando a quanto riportato dal sito Digitimes, sembra si stia scagliando gli Stati Uniti con l’obiettivo di spostare questi investimenti in aree lontane dalla Cina, magari proprio all’interno degli USA.

Non è ben chiaro se queste pressioni arrivino da clienti americani di TSMC, interessati ad avere produzione nella propria nazione così da ovviare a potenziali rischi di scontri commerciali tra USA e Cina, o se tutto questo sia stato originato direttamente dal governo americano.

TSMC è in trattative del resto per costruire una nuova fabbrica produttiva in Arizona, con la possibilità di espandere quest’ultima con altre 6 sedi produttive speculari (indicate con il nome di Gigafabs) in altre regioni del sud-ovest americano. Si tratterebbe di investimenti a dir poco ingenti, nell’ordine di 3,5 miliardi di dollari per ogni nuova fabbrica produttiva.

La scelta dell’azienda sembra essere più legata da considerazioni politiche e commerciali, piuttosto che da opportunità di business. Questa dinamica verso TSMC è specchio delle difficili relazioni commerciali, oltre che politiche, tra governo cinese e amministrazione USA. Il non dover dipendere dalla produzione di fabbriche posizionate all’interno del territorio cinese lascia maggiore spazio ai produttori non asiatici di potersi assicurare adeguata fornitura di componenti, a prescindere da eventuali e possibili blocchi frutto di contrapposizioni diplomatiche tra USA e Cina.

Fonte: http://feeds.hwupgrade.it/

 

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