Il cruscotto 3D di Bosch per le auto

Another ICT Guy

Il cruscotto 3D di Bosch per le auto

Il gigante tedesco presenta una nuova tecnologia sviluppata per mostrare le informazioni di infotainment in tre dimensioni, a bordo dei veicoli.

C’è chi come Google lavora per evolvere di continuo la sua piattaforma di infotainment Android Auto e chi invece come Bosch ha intenzione di stravolgere le modalità con le quali mostrare le informazioni a bordo dei veicoli. Il gruppo di Gerlingen mostra oggi una tecnologia messa a punto con l’obiettivo di rendere il cruscotto 3D.

Da Bosch un cruscotto 3D per le auto
A cosa serve un sistema di questo tipo? Secondo i progettisti può tornare utile per far sì che il conducente visualizzi in modo prioritario gli avvisi più importanti, ad esempio quelli riguardanti il livello di carburante o un’anomalia al motore, mettendoli in evidenza all’interno del campo visivo. Può servire anche in fase di manovra, con una riproduzione in tre dimensioni dell’ambiente circostante catturato dalle videocamere poste all’esterno, sulla carrozzeria. Il tutto basandosi su una tecnologia di tipo passivo, dunque che non obbliga a indossare occhialini (sarebbe alquanto scomodo al volante) e che non fa impiego di sistemi per il tracciamento dello sguardo.

Secondo Bosch, oggi è possibile realizzare un cruscotto di questo tipo grazie ai passi in avanti compiuti dalle componenti hardware per l’elaborazione delle informazioni: anziché doversi affidare come in passato a diversi controller per l’acquisizione e l’analisi dei dati, lo si può fare in modo centralizzato, delegando ogni calcolo a una sola unità, più semplice da gestire ed eventualmente da aggiornare, anche in modalità over-the-air come si fa con gli smartphone.

Al momento non è dato a sapere se e quando un simile sistema troverà posto a bordo dei veicoli destinati alla commercializzazione. Così come altri concept che siamo soliti vedere nell’ambito delle quattro ruote, potrebbe rimanere un’idea su carta. In ogni caso, non sarà probabilmente destinata alle vetture di fascia più economica.

Siamo comunque di fronte a una tecnologia che potrebbe esprimere appieno le proprie potenzialità nei veicoli a guida autonoma, ambito in cui Bosch opera e porta avanti progetti di sviluppo ormai da lungo tempo, da sé e in collaborazione con alcuni automaker come Daimler. Quando le self-driving car saranno in grado di occuparsi di ogni operazione, anche il conducente diverrà passeggero e potrà impiegare il tempo del viaggio per dedicarsi, ad esempio, all’intrattenimento o alla produttività.

Fonte: https://www.punto-informatico.it

https://www.carlomauri.net

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *