RISC-V: l’uso dell’ISA open-source da parte della Cina preoccupa gli Stati Uniti

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RISC-V: l’uso dell’ISA open-source da parte della Cina preoccupa gli Stati Uniti

Rendere più difficile alla Cina utilizzare l’ISA RISC-V. È questa l’idea che sta accarezzando il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti in seguito ai dubbi avanzati dai legislatori.

Alla fine del 2023, i membri del Comitato ristretto della Camera per la competizione strategica tra Stati Uniti e Partito Comunista Cinese avevano sollevato preoccupazioni sul fatto RISC-V potesse compromettere gli sforzi compiuti dagli Stati Uniti per impedire alla Cina di ottenere chip avanzati, minandone così il progresso sia tecnologico che, soprattutto, militare.

L’ISA RISC-V, open source, è nata all’Università della California – Berkeley: gli sviluppatori possono usarla senza pagare royalty per creare implementazioni proprietarie od open source per applicazioni commerciali o di altro tipo.

A fronte di paletti sempre maggiori, la Cina ha iniziato a guardare seriamente a RISC-V, la cui maturità cresce giorno dopo giorno, con un vivace ecosistema in espansione di società che realizzano progetti di vario tipo: pensiamo Tenstorrent, Imagination Technologies, SiFive e tante altre. Anche in Cina non mancano esempi, come il colosso Alibaba.

“Mentre i benefici della collaborazione open source su RISC-V promettono di essere significativi, possono essere realizzati solo quando i contributori lavorano con l’unico obiettivo di migliorare la tecnologia, e non di favorire gli interessi geopolitici della Repubblica Popolare Cinese”, scrissero i rappresentanti in una lettera dello scorso novembre in cui si chiedeva la creazione di un “robusto ecosistema per la collaborazione open source tra gli Stati Uniti e i nostri alleati, garantendo che la RPC non possa trarre beneficio da tale lavoro”.

I membri del Comitato si sono quindi rivolti alla segretaria al Commercio degli Stati Uniti, Gina Raimondo, chiedendole di valutare se possa fare qualcosa riguardo RISC-V. Secondo Reuters, il Dipartimento del Commercio ha avviato quel processo, al fine di “valutare i potenziali rischi e verificare se ci siano azioni adeguate sotto l’autorità del Dipartimento del Commercio che potrebbero affrontare efficacemente eventuali preoccupazioni”.

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Il Dipartimento del Commercio ha aggiunto che dovrà procedere con cautela per evitare di danneggiare le aziende statunitensi che fanno parte di gruppi internazionali che lavorano sulla tecnologia RISC-V. Al momento non è chiaro quali azioni potrebbero essere intraprese, nonché l’eventuale loro efficacia.

I divieti all’export degli acceleratori IA più potenti, per esempio quelli di NVIDIA, hanno dato vita a canali e modalità secondarie che hanno permesso comunque l’arrivo di tali prodotti in Cina, seppur in minori quantità. Ma se un prodotto puoi bloccarlo, più difficile impedire o limitare l’uso di qualcosa di pubblico e open-source, a meno di non snaturarlo completamente, partendo dall’azione di enti di standardizzazione come RISC-V International.

Fonte: http://feeds.hwupgrade.it/

 

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