Con i Big Data le città diventano laboratori a cielo aperto

Another ICT Guy

Con i Big Data le città diventano laboratori a cielo aperto

(ANSA) – MILANO, 22 NOV – Grazie ai Big Data le nostre città
possono trasformarsi in laboratori a cielo aperto dove
sperimentare nuove soluzioni per la mobilità, l’energia e i
trasporti in un’ottica di maggiore sostenibilità. Lo dimostrano
le ricerche presentate da Carlo Ratti, Direttore del Senseable
City Lab del Massachusetts Institute of Technology (MIT) di
Boston, nella lectio magistralis tenuta in occasione
dell’inaugurazione dell’Anno Accademico dell’Università degli
Studi di Milano-Bicocca.
    “Le città rappresentano il 2% della superficie del Pianeta, il
55% della popolazione mondiale, il 75% dei consumi energetici e
l’80% delle emissioni: renderle più sostenibili può avere un
impatto importante su scala globale”, afferma Ratti. “Oggi il
mondo fisico e quello digitale stanno convergendo (pensiamo ad
esempio all’Internet delle Cose) e questo cambia il modo di
progettare e vivere le città, che possono diventare uno spazio
di sperimentazione e trasformazione”. Il suo gruppo di ricerca,
pioniere in questo campo, ha avviato i primi studi agli inizi
degli anni Duemila: in occasione della finale dei Mondiali di
calcio del 2006, per esempio, ha fatto mappare i dati del
traffico di telefonia mobile nella città di Roma e li ha
analizzati grazie a un cloud ante litteram creato al Mit.
    Studiando il traffico veicolare di New York e i vantaggi dei
trasporti condivisi ha aperto nuovi scenari che hanno portato a
servizi come Uber. Ad Amsterdam ha trasformato i canali d’acqua
in un laboratorio dove sperimentare battelli robotici per il
trasporto di persone, merci e rifiuti, sfruttando i loro sensori
Lidar per realizzare una mappatura digitale della città. Ad
Helsinki sta infine lavorando a un progetto che mira alla totale
decarbonizzazione entro il 2028 del sistema di
teleriscaldamento, oggi alimentato da centrali a carbone: la
soluzione proposta prevede la costruzione di isole galleggianti
nel mare di fronte alla capitale, che saranno dei grandi
serbatoi destinati a essere riempiti d’acqua calda ottenuta
tramite energia rinnovabile. Ratti sta infine lavorando anche al
nuovo campus dell’Università Statale di Milano presso Mind
progettato come “un living lab”. (ANSA).
   

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