NVIDIA, che botta! L’acquisto di Arm sempre più a rischio: la FTC vuole bloccarlo

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NVIDIA, che botta! L’acquisto di Arm sempre più a rischio: la FTC vuole bloccarlo

Non bastavano i supplementi d’indagine di Regno Unito e Commissione europea, adesso per NVIDIA l’acquisto di Arm si fa ancora più difficile: la Federal Trade Commission (FTC) statunitense ha avviato una causa con l’intento di bloccare l’acquisizione da 40 miliardi di dollari.

“L’accordo verticale proposto darebbe a una delle più grandi società di chip il controllo sulla tecnologia informatica e sui progetti su cui le aziende rivali fanno affidamento per sviluppare i propri chip concorrenti”, si legge in una nota della stessa FTC. L’Autorità sostiene che “l’azienda combinata avrebbe i mezzi e l’incentivo per soffocare le tecnologie innovative di prossima generazione“, da quelle usate nei datacenter fino ai sistemi di assistenza alla guida nelle auto (ADAS).

Holly Vedova, direttore del Bureau of Competition della FTC, ha dichiarato che è necessario “proteggere i mercati delle infrastrutture critiche da fusioni verticali illegali che hanno effetti di vasta portata e dannosi sulle innovazioni future“.

Il tema è sempre lo stesso, quello della prima ora, quello sotto gli occhi di tutti fin da quando NVIDIA annunciò l’operazione: Arm non produce o commercializza chip, bensì crea e concede in licenza progetti e architetture ad altre società hi-tech, tra cui troviamo Apple, NVIDIA, Google, Qualcomm e altre migliaia nel mondo. Il progettista britannico, oggi ancora nelle mani del fondo nipponico Softbank, è in pratica la “Svizzera dei semiconduttori”, un player neutrale che alimenta l’industria degli smartphone, delle auto e molti altri settori.

NVIDIA, dal canto suo, è una delle realtà informatiche più importanti al mondo, con un business model molto diverso da quello di Arm: si teme che la fusione possa minare lo status quo. Secondo la FTC, l’intesa “darebbe a NVIDIA la capacità e l’incentivo a usare il suo controllo sulla tecnologia per indebolire i suoi concorrenti“, portando a una qualità e un’innovazione minori nei prodotti, insieme a prezzi più alti e meno scelta “danneggiando i milioni di americani che beneficiano dei prodotti a base Arm”.

La FTC cita tre settori in particolare che risulteranno danneggiati dalla fusione: i sistemi avanzati di assistenza alla guida per le auto, quello delle “DPU SmartNIC”, ovvero prodotti di rete avanzati per i datacenter e quello delle CPU per il mondo del cloud computing. Da non dimenticare che nel 2023 NVIDIA prevede l’ingresso nel mondo delle CPU per datacenter con il progetto Grace, sviluppo visto dal cofondatore di Arm, ora non più in azienda, come la “pistola fumante” delle brutte intenzioni di NVIDIA.

Un elemento di particolare preoccupazione per la FTC è che NVIDIA potrebbe avere “accesso alle informazioni sensibili” dei licenziatari di Arm, alcuni dei quali sono suoi rivali, e con ciò Arm potrebbe avere meno interesse a “perseguire innovazioni percepite in conflitto con gli interessi commerciali di NVIDIA. I licenziatari di Arm condividono le loro informazioni sensibili sulla concorrenza con Arm perché è un partner neutrale, non un produttore di chip rivale. È probabile che l’acquisizione si traduca in una perdita di fiducia in Arm e nel suo ecosistema“.

La decisione di procedere con la denuncia è stata presa dalla commissione della FTC con un voto unanime (4 voti favorevoli a zero) e l’inizio dell’iter amministrativo è previsto per il 9 agosto 2022 – appare abbastanza evidente che, salvo evoluzioni, l’operazione sforerà le tempistiche originarie (18 mesi dall’annuncio) che NVIDIA e Arm si erano date per chiudere l’accordo.

NVIDIA, dal canto suo, ha sempre rigettato i timori, assicurando pubblicamente il suo impegno a mantenere il ruolo di Arm e il modello delle licenze, assicurando parallelamente la creazione di veri e propri “firewall” per evitare il ricircolo di dati sensibili che possano minare la concorrenza. È chiaro che gli argomenti portati finora da NVIDIA alle autorità non abbiano pienamente convinto.

In un comunicato, NVIDIA fa sapere che continuerà “a lavorare per dimostrare che l’affare sarà benefico per l’industria e promuoverà la competizione. NVIDIA investirà nella ricerca e sviluppo di Arm, accelererà le sue roadmap ed espanderà le sue offerte in modo da aumentare la concorrenza, creare più opportunità per tutti i licenziatari ed espandere l’ecosistema. NVIDIA si impegna a preservare il modello di licenza aperta di Arm e a garantire che la sua proprietà intellettuale sia disponibile a tutti i licenziatari interessati, attuali e futuri”.

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