vivo, un nome semplice per conquistare il mercato italiano degli smartphone

Another ICT Guy

vivo, un nome semplice per conquistare il mercato italiano degli smartphone

Nel corso degli ultimi anni il mercato italiano degli smartphone ha visto l’ingresso di numerose nuove aziende provenienti dall’Asia, capaci di guadagnare quote di mercato anche significative e di raccogliere successi importanti in termini di fidelizzazione della clientela e numero di dispositivi venduti. Partiti inizialmente solo con gli smartphone, questi produttori sono poi stati capaci di espandere la propria gamma di prodotti anche ad altre tipologie di device dai personal computer sino a quelli di smart home.

Il brand che più recentemente è entrato nel mercato italiano è vivo, scritto rigorosamente tutto con caratteri minuscoli. Parlandone con Lindoro Ettore Patriarca, fresco di nomina quale marketing e retail director Italia di vivo Europe che abbiamo incontrato in questi giorni, emerge subito una peculiarità di questo brand: è facile da pronunciare e da ricordare per il pubblico italiano, a differenza di quanto avvenuto con il debutto di altre aziende nel settore nella nostra nazione. Chi riusciva a pronunciare correttamente Xiaomi qualche anno fa, o prima ancora si lanciava senza timore a pronunciare Huawei senza cambiare ogni volta accento e pronuncia?

vivo è azienda cinese che può essere percepita, agli occhi dei consumatori italiani, come l’ultima delle arrivate nel settore dei dispositivi mobile. Così non è, però: vivo è il quinto produttore di smartphone al mondo, capace di chiudere i primi 3 mesi del 2021 con poco meno di 35 milioni di smartphone prodotti e spediti sul mercato secondo la più recente analisi IDC. Da questo ne scaturisce una quota complessiva del 10,1% a livello globale. OPPO è il quarto produttore, con una quota del 10,8% che è quasi speculare a quella di vivo, mentre Xiaomi si posiziona al terzo posto con il 14,1% a ridosso di Apple che raccoglie il 16% mentre Samsung mantiene la testa con il 21,8% di quota di mercato.

vivo_yseries_720.jpg

Ovviamente queste quote non sono ancora quelle che vivo può vantare nel mercato italiano: se vogliamo delineare un obiettivo per l’azienda quello di diventare uno dei primi player nel nostro mercato è indubbiamente uno alla portata e realizzabile.

La ricetta per tutto questo, nelle parole di Patriarca, è però fatta di una crescita che deve tenere conto delle peculiarità del mercato nazionale e che deve essere figlia di un lavoro di espansione costante e sostenibile. Poche fiammate di breve periodo, potremmo sintetizzare, ma un lavoro costante che porti ad una risultato duraturo e credibile. Patriarca del resto parla alla luce della sua esperienza precedente, quella di marketing manager italiano di Huawei sin dallo sbarco dell’azienda nel nostro mercato con una quota di mercato di poco superiore all’1% e budget ridotto all’osso. Omettendo gli ultimi 2 anni, fortemente influenzati dal ban ricevuto dall’amministrazione USA, sappiamo quale crescita Huawei abbia registrato nel nostro mercato.

Al momento attuale la gamma di prodotti vivo vede 4 modelli, dei quali 3 sono posizionati nel segmento value mentre X51 5G è una proposta di fascia alta. L’azienda infatti deve al momento ricercare un proprio posizionamento commerciale nel canale italiano sfruttando prodotti che rispondono alle esigenze di un vasto pubblico, senza però dimenticare come vivo sia un produttore fortemente impegnato nello sviluppo tecnologico. Detto in altro modo, vivo non è uno dei tanti player del mercato cinese che rimarchia prodotti sviluppati da altri ma azienda con una solida tradizione di sviluppo interno che è sbarcata da poco nel mercato italiano.

vivoZEISS_720.jpg

Un esempio di questo viene dall’accordo stretto con Zeiss, nome storico nel settore della fotografia e dell’ottica: l’attenzione alla qualità del comparto fotografico è comune del resto a tutti i produttori del settore degli smartphone ma non sarà l’unico ambito con il quale vivo intende diversificare la propria gamma di smartphone.

Patriarca lo rimarchia in modo forte: vedremo prodotti smartphone vivo con una particolare cura nel comparto fotografico, ma questo è solo uno degli aspetti tecnologici nei quali l’azienda intende investire e svilupparsi. Non solo ottiche e hardware ma anche tanta ricerca software in App e algoritmi che aiutino ad ottenere immagini e video sempre più belli con il proprio smartphone.

Un futuro, quello di vivo in Italia, che è tutto da costruire ma che tendiamo a credere seguirà un processo di forte crescita speculare a quanto registrato negli ultimi anni dai principali brand del settore degli smartphone provenienti dalla Cina. Se pensiamo all’evoluzione che hanno avuto marchi come Huawei prima e Xiaomi dopo, più di recente anche Oppo, è questo quello che possiamo immaginare sarà il futuro di vivo in Italia dal 2021 in avanti.

Fonte: http://feeds.hwupgrade.it/

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *