Fisker, altro tonfo sul mercato e in borsa: ridotte ancora le stime di produzione

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Fisker, altro tonfo sul mercato e in borsa: ridotte ancora le stime di produzione

Proprio oggi vi abbiamo parlato della rinata Karma, la cui azienda originale era opera di Henrik Fisker e di altri soci. Lo stesso Fisker ha fondato una nuova azienda omonima, che dopo diversi anni di annunci (e alcune speculazioni) è riuscita a portare sul mercato l’elettrica Ocean, prodotta da Magna Steyr in Austria.

Le cose però non stanno andando proprio per il verso giusto, e ieri le azioni di Fisker sono crollate del 14% in seguito all’annuncio di discrete perdite e vendite inferiori al previsto. Nel terzo trimestre Fisker ha perso 91 milioni di dollari (una cifra considerevole per un’azienda piccola e che non ha una sua fabbrica) ovvero 27 centesimi per azione. Il rimbalzo è stato catalizzato dai numeri non incoraggianti: 4.725 Ocean prodotte, e solo 1.097 consegnate ai clienti.

Fisker Ocean

Questi numeri hanno portato alla decisione di tagliare – per l’ennesima volta – le stime di produzione annuali. Fino al mese di maggio Fisker prevedeva di produrre fino a 42.400 Ocean nel corso dell’anno, una stima poi abbassata a una forbice tra 32.000 e 36.000. In un terzo passaggio il taglio è aumentato fino a 20.000-23.000, ed ora cala ancora a 13.000-17.000. Nel punto più basso equivarrebbe a solo il 30% dei propositi iniziali.

Ma quello che forse ha preoccupato di più gli investitori e ciò che si è letto su Reuters, secondo cui Fisker “fatica ad aumentare le consegne e ha segnalato debolezza nei controlli interni sulla rendicontazione finanziaria“. Una situazione che sembra confermata dalle parole dello stesso Henrik Fisker: “Non siamo stati in grado di portare a termine le consegne abbastanza velocemente. Le persone hanno pagato e stanno aspettando la loro macchina, e alcuni di loro sono davvero infastiditi“.

Secondo il direttore finanziario Geeta Fisker – la cui parentela è evidente – la mossa “è estremamente responsabile per noi, ed è essenziale a lungo termine, anche se potrebbe essere qualcosa che Wall Street non vuole sentire“.

Fonte: http://feeds.hwupgrade.it/

 

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