Il cuore pulsante di Nintendo Switch 2 potrebbe essere così: NVIDIA T239 immaginato da Digital Foundry

Finora Nintendo non ha parlato apertamente di Switch 2, ma secondo indiscrezioni giunte dalla Gamescom di agosto la casa nipponica avrebbe già tenuto le prime dimostrazioni a porte chiuse per sviluppatori selezionati, segno che il debutto potrebbe essere fissato nel 2024.
Nelle scorse ore Digital Foundry ha pubblicato un’interessante disamina di quello che potrebbe essere il cuore pulsante di Nintendo Switch 2, un SoC denominato Tegra T239, almeno stando alle indiscrezioni raccolte, quanto trapelato in passato e a diversi indizi.
Il T239 sarebbe un derivato del T234, un SoC che NVIDIA ha messo a punto per la sua piattaforma automotive Jetson Orin AGX. Al centro vi sono core di calcolo basati su architettura ARM, mentre la GPU è basata sull’architettura Ampere. Nintendo e NVIDIA avrebbero però modificato il T234 per renderlo più adatto all’uso sulla futura console gaming.
Invece di 12 core, T239 dovrebbe avere “solo” 8 core, precisamente delle unità Cortex-A78C. La GPU, invece, dovrebbe scendere dai 20 Streaming Multiprocessor di T234 ai 12 dell’ipotetico SoC di Nintendo Switch 2. Questo starebbe a significare una dotazione di 1536 CUDA core invece di 2048. Inoltre, l’adozione dell’architetture Ampere consentirebbe a T239 di avere 12 RT core e 48 Tensor core.
Quanto al DLSS, l’architettura Ampere non dovrebbe consentire a Switch 2 di avere il DLSS 3 con Frame Generation, limitandola al solo upscaling. Nintendo e NVIDIA avrebbero anche ridotto l’interfaccia di memoria da 256 a 128 bit per limitare il consumo energetico. Al momento non è chiaro a quanta memoria sarà accostata al SoC, ma potrebbero esservi 16 o 32 GB di LPDDR5. Un’altra modifica potrebbe interessare il reparto multimediale, che dovrebbe essere in grado di codificare AV1, cosa che le schede della serie GeForce RTX 3000 non sono in grado di fare.
T239 avrebbe anche un altro componente chiamato FDE – File Decompression Engine – che su T234 non è presente. Si tratterebbe di un engine di decompressione simile a quello presente su PlayStation 5, utile per ridurre al minimo i tempi di caricamento.
A occuparsi della produzione del SoC dovrebbe essere Samsung, cosa che peraltro avviene per tutti i SoC Tegra. Non è al momento chiaro il processo produttivo. Stando a Digital Foundry, un SoC di questo tipo permetterà a Switch 2 di offrire più di 30 FPS nei titoli con ray-tracing attivo a 1080p, ma alcuni titoli potrebbero garantire un frame rate accettabile anche a 1440p.
In termini di specifiche il salto in avanti rispetto a Switch appare marcato, considerando che l’attuale console si basa su un Tegra X1 con quattro core ARM Cortex-A57 e una GPU Maxwell con 256 CUDA core, affiancati da 4 GB di memoria.
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