La Cina pensa a una base sotterranea sulla Luna e a un gateway in orbita

Con il programma Artemis diverse nazioni stanno puntando a rendere l’esplorazione lunare sostenibile così da evitare “l’errore” compiuto con le missioni Apollo che, dopo Apollo 17 nel 1972, ha visto la fine del programma a causa degli elevati costi operativi e la sostanziale fine della competizione con l’Unione Sovietica per raggiungere questo obiettivo. Da quel punto in poi ci si è concentrati sull’esplorazione robotica mentre per le missioni umane ci si è “limitati” a quella in orbita bassa terrestre (LEO). Ora la Luna è tornata a essere una priorità cambiando però l’approccio all’esplorazione spaziale. Per quanto anche la Russia abbia progetti di esplorazione del satellite naturale, il principale concorrente degli USA è la Cina.
La nazione asiatica ha confermato più volte di voler inviare un equipaggio umano sulla Luna prima del 2030 mentre per gli anni successivi è prevista la costruzione di una base sulla superficie lunare chiamata ILRS (Stazione Lunare Internazionale di Ricerca). Questo progetto era nato come collaborazione con Roscosmos e altre agenzie/nazioni, tanto che anche l’ESA aveva iniziato a pensare a una possibile collaborazione. Le difficoltà incontrate con Luna-25 e probabilmente altre informazioni sull’affidabilità russa nel proseguire con collaborazioni così complesse potrebbe aver ridotto il suo apporto nel progetto. Un piano ambizioso che in futuro potrebbe essere affiancato anche da progetti simili ma ancora più complessi.
La Cina e l’idea di una base sotto la superficie della Luna
Per ILRS sono previste diverse missioni. In particolare Chang’e-8 prevede ora un robot umanoide invece dell’hopper e proprio questo genere di dispositivi sarà alla base della base sotterranea sulla Luna. Chiaramente si tratta di un progetto che è ancora lontano dal realizzarsi (indicativamente potrebbe iniziare a essere realizzato intorno al 2040). La proposta arriva dall’Harbin Institute of Technology (HIT) e prevede diverse fasi operative dopo che la Cina avrà stabilito un programma di esplorazione lunare concreto.
Una prima fase prevede un gateway in orbita intorno alla Luna che gli astronauti cinesi potranno utilizzare per raggiungere la superficie dopo essere attraccati con una navicella. Dei rover eseguiranno la scansione del sottosuolo lunare per cercare la zona più adatta alla costruzione della base sotterranea. Una volta individuato il sito adatto verrà inviato un razzo che farà collassare la parte superiore della cavità formatasi naturalmente con i detriti che potranno essere eliminati grazie ad altri robot.
Anche la parte più interna della cavità sarà ripulita per essere adatta a ospitare la futura base. Dal gateway sarà inviato sulla superficie un modulo/lander in grado di entrare nella cavità per fornire una struttura principale di sopravvivenza per gli astronauti cinesi.
Intorno al modulo potranno essere realizzati altri ambienti che amplieranno il volume disponibile. La struttura principale emergerà dalla superficie per alcuni metri e sarà protetta da una cupola. All’esterno saranno presenti diverse antenne per la comunicazione con la Terra e le varie navicelle mentre altre strutture potranno sorgere nelle vicinanze (come serbatoi dedicati a propellente e aria, etc.) oltre a pannelli solari per la generazione di elettricità. In generale ci sarà ampio utilizzo di materiale prelevato in situ, come la regolite lunare che sarà utilizzabile come fosse cemento per creare le zone abitative.
Si stima che all’interno dei moduli ci sarà una temperatura costante di 25°C mentre all’interno della cavità le temperature oscilleranno tra i 17°C e i -43°C mentre sulla superficie si passerà dai 117°C ai -173°C. L’idea di sfruttare le caverne presenti sotto la superficie lunare non è nuova e questo progetto che arriva dalla Cina rimane attualmente una proposta. Poter vivere sotto la superficie lunare avrebbe diversi vantaggi come la protezione dagli impatti di meteoriti così come la ridotta escursione termica e la riduzione dell’assorbimento delle radiazioni. In generale però non si tratta di un progetto irrealizzabile sul lungo periodo e potrebbe essere l’inizio di un’attività permanente sulla Luna.
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