HP: bisogna ripensare il modo di lavorare. 3 persone su 4 sono insoddisfatte del loro rapporto con il lavoro

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HP: bisogna ripensare il modo di lavorare. 3 persone su 4 sono insoddisfatte del loro rapporto con il lavoro

Il rapporto delle persone col lavoro? Non è un granché, a livello globale. A metterlo nero su bianco è lo studio HP Work Relationship Index, basato su un campione di oltre 15.000 persone in 12 Paesi (Stati Uniti, Francia, India, Regno Unito, Germania, Spagna, Australia, Giappone, Messico, Brasile, Canada e Indonesia), fra i quali purtroppo non è presente l’Italia.

La ricerca mirava a indagare una 50ina di aspetti del rapporto fra le persone e il loro lavoro, fra cui competenze, abilità, strumenti a disposizione, ma anche le aspettative nei confronti della leadership aziendale. Sono state coinvolte più funzioni aziendali, dai manager ai responsabili IT, passando per i cosiddetti knowledge worker, i “lavoratori della conoscenza”.

work HP satisfaction

Se i dipendenti sono insoddisfatti la produttività cala

L’analisi di HP evidenzia un aspetto forse scontato: l’insoddisfazione sul lavoro mina la produttività. Nello specifico, i knowledge worker poco soddisfatti hanno una produttività inferiore del 34%, si impegnano meno sul lavoro (39%) e sono più distaccati. Questo porta anche a un elevato rischio che abbandonino l’azienda: se il 71% di chi ha un approccio neutrale valuta altre offerte, la percentuali fra gli insoddisfatti sale al 91%.

Non solo: l’insoddisfazione sul lavoro porta anche a problemi mentali. Il 55% sostiene che la scarsa soddisfazione faccia calare l’autostima, e nel 45% dei casi questi problemi vanno anche a estendersi alla sfera personale e familiare. Il 62% sostiene anche che il rapporto poco felice col lavoro renda difficile seguire stili di vita sani, con un’alimentazione adeguata e sufficienti ore di sonno.

satisfaction driver

Secondo l’analisi di HP, sui 50 elementi presi in esame, 6 rappresentano i fattori più importanti. Prima di tutto, la realizzazione: solamente il 29% dei knowledge worker si sente realizzato. Secondo la multinazionale, le aziende devono dare priorità alla loro soddisfazione attraverso una maggiore libertà di espressione e di azione.

Un altro aspetto chiave è la leadership: secondo il 68% dei business leader, i nuovi modi di lavorare richiedono nuovi stili di leadership; tuttavia, solo un lavoratore su cinque ritiene che i dirigenti abbiano evoluto i propri stili di leadership. 

Anche i riconoscimenti sul lavoro sono fondamentali, ma solo 1 lavoratore su 4 (25%) sostiene di veder riconosciuto il proprio valore. Una percentuale ancora inferiore è soddisfatta delle modalità di lavoro, intese come flessibilità e un corretto bilanciamento fra lavoro e vita privata.

Un nodo chiave è quello delle competenze, considerate estremamemente importanti dal 70% dei knowledge worker. Solo il 31%, però, dichiara di essere sicuro delle proprie capacità, segno che le imprese dovrebbero investire maggiormente sulla formazione dei loro dipendenti. E dare loro strumenti adeguati. Anche in questo caso, solamente il 25% afferma di avere a disposizione strumenti adeguati per svolgere i propri compiti. 

Un altro aspetto molto importante è l’ambiente di lavoro: i lavoratori chiedono più flessibilità sul luogo di lavoro, e desiderano poter scegliere ogni giorno da dove lavorare. Anche all’interno degli uffici, che idealmente dovrebbero essere attrezzati per modalità di lavoro ibride. 

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Esiste una grande opportunità di rafforzare il rapporto del mondo con il lavoro a vantaggio sia delle persone sia delle imprese“, ha dichiarato Enrique Lores, Presidente e CEO di HP. “Come leader, dobbiamo sempre confutare la falsa alternativa tra produttività e felicità. Le aziende di maggior successo sono costruite su culture che permettono ai dipendenti di eccellere nelle loro carriere e di prosperare al di fuori del lavoro“.

Fonte: http://feeds.hwupgrade.it/

 

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