L’ISRO rilascia le prime immagini del lander della missione Chandrayaan-3 sulla Luna

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L’ISRO rilascia le prime immagini del lander della missione Chandrayaan-3 sulla Luna

Come abbiamo scritto nel primo pomeriggio di oggi, l’India è ufficialmente la quarta nazione ad atterrare sulla Luna (con un lander) dopo USA, URSS/Russia e Cina. La missione Chandrayaan-3 è riuscita là dove la seconda missione indiana aveva fallito per un problema legato ai propulsori (e successivamente al software di gestione). Un risultato molto importante sia per la nazione asiatica ma anche per le future missioni Artemis, con l’India che ha siglato la partecipazione al consorzio.

L’atterraggio però è solo l’inizio in quanto ora lander e rover dovranno dimostrare le proprie funzionalità comprese quelle degli strumenti di bordo. Si potranno così raccogliere molte informazioni e più in generale l’ISRO potrà affinare ulteriormente le proprie tecnologie per il futuro (in vista anche della possibilità di un astronauta indiano nelle missioni che si svolgeranno negli anni ’30). Poco dopo il soft-landing da parte del lander sulla superficie lunare, sono arrivate anche le prime immagini catturate sia durante le fasi finali di avvicinamento sia direttamente dalla superficie.

Le prime immagini del lander della missione indiana Chandrayaan-3

Le prime immagini rilasciate riguardano la superficie della Luna ripresa dalla Lander Horizontal Velocity Camera (fotocamera ingegneristica) che permette di acquisire fotografie non particolarmente dettagliate ma utili per far capire al lander dove si trovasse e la sua velocità rispetto al suolo. Il tutto è stato possibile grazie alla comunicazione con il centro di controllo di Bangalore.

Chandrayaan-3

La più iconica (almeno per il momento) è però quella catturata dalla Landing Imager Camera. Come si può intuire si nota la superficie lunare e l’ombra di uno dei supporti del lander della missione Chandrayaan-3. Come precisato dagli ingegneri indiani, per ridurre le complicazioni di atterraggio è stata scelta una zona piuttosto pianeggiante della superficie lunare. Non si tratta di un’immagine con risoluzione particolarmente alta o che mostra dettagli particolari, ma è la prima dalla superficie lunare dalle missioni cinesi Chang’e-4 e Chang’e-5 (che si trovano però in zone diverse) e la prima per l’India e l’ISRO.

Chandrayaan-3

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Per riuscire ad atterrare correttamente sulla superficie il lander ha impiegato correttamente gli altimetri laser e a radiofrequenza, un sistema di rilevamento della velocità orizzontale con laser doppler e fotocamera e un giroscopio per il riferimento inerziale.

Il lander di Chandrayaan-3 ha impiegato anche motori con propellente liquido modulabili da 800 N e propulsori d’assetto da 58 N. Il software ha calcolato correttamente e automaticamente la traiettoria mentre la fotocamera per il rilevamento e per evitare gli ostacoli ha consentito che tutto andasse per il meglio.

Chandrayaan-3

La vita operativa stimata è di 14 giorni terrestri per lander e rover (o un giorno lunare). Il primo aveva una massa complessiva di 1752 kg comprensivi del rover da 26 kg (insieme al modulo di propulsione, separato in precedenza) si toccavano i 3900 kg. Il lander funziona generando elettricità fino a 738W mentre il rover solamente 50W. Il rover può comunicare solo con il lander e non direttamente con la Terra o con gli orbiter che sono in orbita intorno alla Luna.

A bordo del lander sono presenti diversi strumenti scientifici come:

  1. Radio Anatomy of Moon Bound Hypersensitive ionosphere and Atmosphere (RAMBHA)
  2. Chandra’s Surface Thermo physical Experiment (ChaSTE)
  3. Instrument for Lunar Seismic Activity (ILSA)
  4. Laser Retroreflector Array (LRA)

Il primo misura ioni ed elettroni superficiali e il loro cambiamento nel tempo. Il secondo misura le proprietà termiche della regolite del Polo Sud lunare. Il terzo misura eventuali movimenti sismici oltre a cercare di capire la struttura di crosta e mantello. Il quarto serve a capire la dinamica del sistema lunare (ed è un esperimento passivo).

Chandrayaan-3

A bordo del rover sono presenti gli esperimenti invece Alpha Particle X-Ray Spectrometer (APXS) e Laser Induced Breakdown Spectroscope (LIBS). Il primo serve a fare semplici analisi qualitative e quantitative per capire la composizione chimica e mineralogica della superficie. Il secondo cercherà elementi specifici come magnesio, alluminio, silicio, potassio, calcio, titanio e ferro. I prossimi passi saranno verificare che tutti gli strumenti e più in generale lander e rover siano in buona salute. Dopo si potrà rilasciare il rover sulla superficie lunare e iniziare a condurre gli esperimenti scientifici.

Fonte: http://feeds.hwupgrade.it/

 

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