Continua lo sviluppo del drone NASA Dragonfly che volerà su Titano, la luna di Saturno

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Continua lo sviluppo del drone NASA Dragonfly che volerà su Titano, la luna di Saturno

Grazie alla missione Mars 2020 l’umanità ha potuto vedere sollevarsi su un altro pianeta un velivolo, in particolare un drone, per moltissime volte. Ci riferiamo a Ingenuity che ha permesso di sperimentare questo nuovo metodo di spostamento sulla superficie di un corpo celeste diverso dalla Terra. Il successo del drone è testimoniato dai 48 voli effettuati con successo ma si tratta solo dell’inizio. L’agenzia spaziale statunitense (e altre agenzie) stanno pianificando nuovi modelli più capaci. Un esempio è il drone NASA Dragonfly che si solleverà nell’atmosfera della luna di Saturno, Titano.

A differenza di Ingenuity (che è stato realizzato pensandolo come dimostratore tecnologico), questo drone sarà un vero e proprio strumento scientifico volante in grado di fare analisi e rilevazioni e spostarsi in maniera rapida ed efficiente in un mondo alieno. Il suo sviluppo è ancora in corso e ci vorrà ancora un po’ di tempo prima di vederlo effettivamente in azione. Le premesse sono comunque decisamente incoraggianti.

NASA Dragonfly e le revisioni indipendenti

Prima che il progetto veda effettivamente la luce dovrà superare, nel corso dei prossimi mesi, una serie di revisioni indipendenti che ne valuteranno l’effettiva capacità operativa e l’utilità scientifica. Del resto la NASA si trova ad avere un budget limitato e deve scegliere con molta cura a quali progetti dare “luce verde” e quali invece devono essere o rinviati o cancellati (un esempio è la sonda VERITAS per Venere, rinviata a data da definire).

nasa dragonfly

Secondo quanto riportato recentemente, NASA Dragonfly ha superato con tutti i requisiti tecnici e gli standard della Preliminary Design Review (PDR) all’inizio del mese. Questo significa che personale qualificato ha valutato se la missione rispetta parametri quali progettazione del veicolo spaziale, i requisiti della missione, i piani scientifici, il programma, i costi e i rischi connessi. Ora la palla è passata alla NASA che terrà conto delle valutazioni per stabilire se questa missione sia effettivamente fattibile.

I dati raccolti grazie a Ingenuity saranno utili anche per questa missione, anche se i due droni saranno profondamente diversi. NASA Dragonfly infatti sarà più grande e pesante dell’elicottero marziano. Questo è dovuto alla presenza di strumentazioni scientifiche a bordo ma anche al sistema di alimentazione che non sfrutterà pannelli solari ma un RTG simile a quello di Perseverance. Questo avrà conseguenze sulla massa e quindi sulla scelta di avere un maggior numero di rotori e pale per permettere il volo.

nasa dragonfly drone

Attualmente si stima un lancio previsto per il 2026 con arrivo nel 2034, ma è possibile che ci siano dei ritardi. Zibi Turtle (dell’APL) ha dichiarato “il team ha fatto un lavoro fantastico. Tutti hanno lavorato duramente per assicurarsi che la commissione di revisione avesse un’idea chiara non solo dei grandi progressi che abbiamo fatto per chiudere il progetto, ma anche delle nostre sfide tecniche e di come intendiamo superarle. Siamo incredibilmente entusiasti di aver completato questo passaggio e siamo pronti a continuare il nostro lavoro sulla fase successiva dello sviluppo di Dragonfly, inclusi i test nella grande camera ambientale che simula Titano qui all’APL nel corso del prossimo anno”.

Fonte: http://feeds.hwupgrade.it/

 

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