Terremoto Toyota: Akio Toyoda lascia la carica di CEO. Paga l’opposizione all’elettrico

Another ICT Guy

Terremoto Toyota: Akio Toyoda lascia la carica di CEO. Paga l’opposizione all’elettrico

La foto di copertina di questo articolo è emblematica. L’ormai ex CEO di Toyota, nipote del fondatore, Akio Toyoda, celebra a braccia aperte una gamma di auto elettriche (prototipi) pronte ad invadere il mercato. Uno scatto di facciata, poiché il numero uno della casa giapponese ha sempre in realtà ostacolato il passaggio all’elettrico, puntando a oltranza su ibrido e idrogeno.

In diverse occasioni questa sua posizione gli era valsa numerose critiche, soprattutto da parte degli investitori. Toyota era addirittura finita in una classifica delle peggiori aziende al mondo, per azioni lobbistiche atte a mantenere lo status quo, senza impegno concreto alla lotta al cambiamento climatico.

Alla fine tutte queste pressioni hanno spinto Toyoda a lasciare la carica di CEO, passando a Chairman. Gli succede, ufficialmente da aprile, Koji Sato, finora alla guida di Lexus e delle operazioni sportive di Gazoo Racing. A sua volta il padre della Prius, Takeschi Uchiyamada, si è dimesso per lasciare il suo posto a Toyoda. Proprio la Prius aveva generato altre critiche nelle scorse settimane, vista come un’occasione sprecata per passare all’elettrico, e definita dalla stampa come “il miglior lettore CD in un mondo che passa agli iPhone“.

Koji Sato

Koji Sato, nuovo CEO di Toyota

Secondo Toyoda, la scelta di Sato come nuovo CEO è dovuta anche alla sua capacità di “promuovere il cambiamento in un’era in cui il futuro è imprevedibile“. Le prime parole di Sato hanno invece indicato una chiara direzione, anche se in parte edulcorate, forse per il classico senso di rispetto tipicamente giapponese: “Vorremmo dimostrare questo impegno, attraverso azioni e prodotti concreti, come l’accelerazione del passaggio all’elettrificazione e l’impegno nella produzione di automobili che risponda a diversi valori e bisogni locali“.

Fonte: http://feeds.hwupgrade.it/

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *