Guasto per lo strumento NIRISS del telescopio spaziale James Webb

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Guasto per lo strumento NIRISS del telescopio spaziale James Webb

Solo nella giornata di ieri avevamo scritto di una delle nuove immagini del telescopio spaziale James Webb che risulta essere particolarmente interessante per gli scienziati oltre che esteticamente bella. Del resto JWST è uno degli strumenti scientifici più complessi attualmente nello Spazio e rappresenta anche la base per potenziali nuovi super-telescopi spaziali che potrebbero arrivare nei prossimi anni.

Uno strumento così complesso e senza precedenti pone gli ingegneri davanti a sfide complesse. Sappiamo per esempio che i micrometeoriti possono essere un problema con una stima di un impatto ogni mese che non dovrebbero arrecare danni ai sistemi. Le stime però non hanno tenuto conto di impatti con capacità superiori al previsto tanto che il segmento C3 è stato danneggiato in maniera irreversibile (ma le prestazioni del JWST sono così superiori che comunque non ha rappresentato un problema). Un altro problema sono i guasti degli strumenti. Cosa accaduta in passato e anche più di recente a NIRISS (Near Infrared Imager and Slitless Spectrograph).

Il telescopio spaziale James Webb e il guasto a NIRISS

Secondo quanto riportato dal blog ufficiale della missione lo strumento chiamato NIRISS (Near Infrared Imager and Slitless Spectrograph) non è attualmente disponibile per ingegneri e scienziati a causa di un guasto sul quale CSA e NASA stanno indagando. Le poche informazioni disponibili parlano di un problema avvenuto il 15 gennaio 2023 e reso pubblico qualche giorno dopo.

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La causa effettiva del problema è ancora ignota. Nel post si legge che NIRISS ha visto un ritardo nelle comunicazioni interne dello strumento causando quindi un “timeout” da parte del software di volo. Questo ha comportato la messa off-line dello strumento stesso e quindi non è disponibile per le osservazioni. Ma non c’è da preoccuparsi (eccessivamente).

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Nel post si legge che “non vi è alcuna indicazione di alcun pericolo per l’hardware e l’osservatorio e gli altri strumenti sono tutti in buona salute. Le osservazioni scientifiche interessate verranno riprogrammate”. In generale quindi il telescopio spaziale James Webb, pur non al 100% delle funzionalità può continuare a lavorare e seguire il suo piano (riprogrammato) di osservazioni.

NIRISS fa parte del complesso FGS/NIRISS e permette di catturare frequenze comprese tra gli 0,6 µm e i 5,0 µm. In particolare questo strumento è stato impiegato per la prima messa in opera del JWST, per la rilevare e caratterizzare esopianeti e per la spettroscopia transitoria di questi ultimi. Il coinvolgimento dell’agenzia spaziale canadese (CSA) è legato al fatto che NIRISS è stato realizzato da quest’ultima così da poter ridurre i costi della NASA e per permettere al Canada di partecipare alle osservazioni del telescopio spaziale James Webb.

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Ricordiamo che a novembre 2022 era stato ripristinato con successo lo strumento MIRI del JWST dopo un guasto che ne aveva escluso parte delle funzionalità a partire dall’agosto. Questo quindi potrebbe essere solo un “piccolo” inconveniente per una vita stimata di circa 20 anni (5 anni di missione principale, 10 anni di missione estesa e altri 10 dovuti al propellente residuo).

Fonte: http://feeds.hwupgrade.it/

 

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