Hook: il pericoloso malware che prende il controllo degli smartphone Android (anche in Italia)

Hook è il nome di un nuovo malware per Android che viene promosso come uno strumento capace di prendere il controllo dei dispositivi mobile usando VNC – Virtual Network Computing – una specifica implementazione di un’applicazione di condivisione dello schermo. Per poter operare VNC di Hook richiede però l’accesso ai servizi di accessibilità, che sulle versioni con Android 11 o successive è più difficile da ottenere. In ogni caso il nuovo malware è provvisto di una rassegna di funzioni che lo rendono particolarmente insidioso.
Il modulo VNC di Hook permette ad esempio all’attore di minaccia che lo controlla di interagire in tempo reale con l’interfaccia utente del dispositivo compromesso. In questo modo diventa possibile compiere qualsiasi azione sul dispositivo, esattamente come se lo si avesse tra le mani.

Tra le funzionalità peculiari di Hook vi è il comando “File Manager”, che trasforma il malware appunto in un file manager e permette in questo modo all’attore di minaccia di ricavare l’elenco di tutti i file presenti sul dispositivo e di scaricare file specifici a scelta.
Un’altra funzione del malware permette di registrare tutti i messaggi presenti all’interno di WhatsApp e da modo all’attore di minaccia di inviare messaggi tramite l’account della vittima. C’è poi un sistema di geolocalizzazione che permette di tracciare la posizione precisa del dispositivo (e, quindi, del suo utilizzatore) sfruttando il permesso “Access Fine Location”.
In ultima analisi Hook permette a chi lo usa di poter eseguire qualsiasi tipo di azione sul dispositivo, dalle transazioni bancarie alla sottrazione di informazioni personali, all’intercettazione di comunicazioni e via dicendo.
Realizzato dalla stessa mano dietro ad Ermac, trojan bancario venduto ad abbonamento di 5000 dollari al mese e che permette la sottrazione delle credenziali da oltre 467 app bancarie utilizzando la tecnica delle schermate in sovrapposizione, il nuovo malware viene promosso come realizzato ex-novo anche se gli esperti di sicurezza di ThreatFabric affermano di aver riscontrato parti di codice con significative similitudini ed attinenze, se non del tutto uguali. Pur conservando, quindi, una serie di funzionalità già riscontrate in Ermac, Hook ne propone alcune del tutto nuove come ad esempio la comunicazione WebSocket.
Spiegano i ricercatori ThreatFabric: “Con questa funzionalità, Hook entra nella rassegna delle famiglie di malware in grado di eseguire un Device Take-Over completo e portare a termine un’intera catena di frodi, dall’esfiltrazione delle informazioni personali alle transazioni, con tutti i passaggi intermedi, senza la necessità di canali aggiuntivi. Questo tipo di operazione è molto più difficile da rilevare dai motori di punteggio delle frodi ed è il principale punto di forza dei trojan bancari per Android”.

I ricercatori osservano che Hook è una minaccia che riguarda gli utenti di tutto il mondo, ma che in maniera particolare si rivolge agli utenti di Australia, Canada, Francia, Italia, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Spagna, Stati Uniti e Turchia prendendo di mira nello specifico le app degli istituti bancari locali.
Hook viene al momento distribuito tramite canali non ufficiali sotto le mentite spoglie di un APK di Google Chrome, anche se i nomi dei pacchetti “com.lojibiwawajinu.guna”, “com.damariwonomiwi.docebi”, “com.damariwonomiwi.docebi” e “com.yecomevusaso.pisifo” dovrebbero destare più di un sospetto.
Fonte: http://feeds.hwupgrade.it/