Il cloud costa troppo: dopo una bolletta da 3,2 milioni di dollari, Basecamp torna a server propri

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Il cloud costa troppo: dopo una bolletta da 3,2 milioni di dollari, Basecamp torna a server propri

Il cloud conviene davvero? Come spesso avviene, la risposta è “dipende”. Nel caso di 37Signals, azienda che sviluppa Basecamp, la risposta pare essere un deciso “no”, dopo che l’azienda ha speso 3,2 milioni di dollari per le sue attività in cloud durante il 2022. Una bolletta tanto salata da convincere l’azienda a tornare a un’infrastruttura gestita internamente (e di proprietà).

Risparmiare col cloud? Non sempre è possibile

Basecamp è un’applicazione per la gestione dei progetti lanciata nel 2004. Sono state finora lanciate tre versioni, che sfruttano sia il cloud che l’infrastruttura di proprietà di 37Signals. L’azienda dunque conta sulla propria infrastruttura IT per gestire alcune parti dei servizi, mentre altre parti sono affidate al cloud. Si potrebbe dire, dunque, che ci sia un ambiente di cloud ibrido.

David Heinemeier Hansson, CTO di 37Signals e creatore di Ruby on Rails, ha pubblicato i dati di spesa per il cloud della sua azienda su Twitter, svelando come nel 2022 la spesa sia stata di ben 266.797$ al mese, per un totale di 3.201.564$, la maggior parte dei quali per AWS. Cifre da capogiro, in cui le principali voci sono rappresentate da archiviazione su S3 (907.837$), database RDS (473.196$), OpenSearch (519.959$), Elastic Cache (123.852$) e, infine, EC2 ed EKS (759.983$).

Hansson afferma che si tratta di cifre parzialmente giustificate dal fatto che l’intera infrastruttura è replicata su due regioni e che ci sono circa 8 PB (ovvero 10.000 terabyte) di dati distribuiti con backup per ciascuna regione.

L’azienda ha ora intenzione, come riportato in un annuncio pubblico, di passare in misura molto maggiore a un’infrastruttura propria, acquistando server Dell che verranno ospitati in data center gestiti da Deft. Come scrive Hansson su Twitter, “i primi [tre] R6535 hanno 256 GB di RAM, NVMe da 3 TB, rete da 2×10 Gb, 2x AMD EPYC 7513. [Altri due] sono uguali, ma hanno 2x AMD EPYC 7443. Quindi c’è un totale di 288 vCPU, 15 TB di NVMe e 1,3 TB di RAM per 1.287$ al mese nel corso di tre anni”. L’intento è di offrire poi il prossimo anno un nuovo rapporto sui costi dell’operazione ex post.

Quello di 37Signals non è un caso isolato: sono sempre di più, per quanto rimangano un numero limitato, le aziende che usano cautela nell’approccio al cloud o ne riducono l’impiego proprio per via dei costi elevati. Sarà interessante vedere come l’attuale clima economico, la cui soluzione non sembra verrà a breve, influenzerà le decisioni delle aziende nel corso dei prossimi mesi.

Fonte: http://feeds.hwupgrade.it/

 

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