NASA InSight: annunciata la fine ufficiale della missione su Marte

Another ICT Guy

NASA InSight: annunciata la fine ufficiale della missione su Marte

Era solo questione di tempo e quel tempo è arrivato. L’agenzia spaziale statunitense ha comunicato ufficialmente che la missione di NASA InSight è terminata. Dopo le ultime notizie pubblicate negli scorsi giorni era ormai dato per scontato che la comunicazione sarebbe arrivata a breve, anche se c’era ancora un barlume di speranza (molto piccolo).

nasa insight

Del resto già negli scorsi mesi si era discusso di come la polvere accumulatasi sui pannelli solari del lander marziano fosse ormai troppa sia per poter essere rimossa sia per cercare di caricare correttamente le batterie integrate. Le tempeste di sabbia che si sono verificate su Marte e che ancora adesso non hanno riportato l’atmosfera a una trasparenza accettabile hanno dato il “colpo di grazia” alla missione (così come la mancanza di dust devil che inizialmente erano stati previsti). Come scritto in precedenza però, i dati raccolti durante i quattro anni sul Pianeta Rosso potranno essere ancora utili agli scienziati per pubblicare nuovi studi e per comprendere al meglio la geologia di un altro pianeta.

NASA InSight ha concluso ufficialmente la sua missione

In un post ufficiale pubblicato dall’agenzia spaziale statunitense si può leggere che “la missione InSight della NASA si è conclusa dopo oltre quattro anni di raccolta di dati scientifici unici su Marte”. I due tentativi consecutivi di contattare il lander, attraverso il Deep Space Network, da parte del centro di controllo non hanno avuto risposta.

nasa insight

Questo dovrebbe significare che le batterie non sono state in grado di caricarsi correttamente e, pur avendo spento i sistemi non essenziali, l’energia non è stata a sufficienza per continuare le operazioni di NASA InSight. L’agenzia nelle prossime settimane cercherà comunque di capire se il lander tenterà di comunicare con la Terra, ma si tratta di una speranza che quasi sicuramente andrà delusa.

Thomas Zurbuchen (amministratore associato della NASA) ha dichiarato “ho assistito al lancio e all’atterraggio di questa missione, e mentre dire addio a un veicolo spaziale è sempre triste, l’affascinante scienza condotta da InSight è motivo di celebrazione. I soli dati sismici di questa missione del Discovery Program offrono enormi intuizioni non solo su Marte ma anche su altri corpi rocciosi, compresa la Terra”.

Laurie Leshin (del JPL) ha dichiarato che “InSight è stato più che all’altezza del suo nome. Come scienziata che ha trascorso una carriera studiando Marte, è stato emozionante vedere cosa ha ottenuto il lander, grazie a un intero team di persone in tutto il Mondo che hanno contribuito a rendere questa missione un successo. Sì, è triste dire addio, ma l’eredità di InSight continuerà a vivere, informando e ispirando”. Anche Bruce Banerdt (del JPL) ha aggiunto che “abbiamo pensato a InSight come nostro amico e collega su Marte negli ultimi quattro anni, quindi è difficile dirgli addio, ma si è guadagnato la meritata pensione”.

insight

Ricordiamo che InSight aveva tre strumenti principali. Una stazione meteorologica per la raccolta di dati locali. Una sonda con chiodo automartellante per rilevare il calore residuo di Marte (che però non ha mai funzionato correttamente) e infine un sismometro costruito dal CNES francese e dall’ETH svizzero. Quest’ultimo ha rilevato ben 1319 terremoti compresi quelli generati dall’impatto di meteoriti.

Sul perché non siano stati integrati sistemi di pulizia dei pannelli solari, ne avevamo già scritto in passato. C’è poi da aggiungere che la stessa agenzia aveva scritto sul sito ufficiale come il lander si basasse in parte su quello della missione Phoenix del 2007. Questo aveva permesso di ridurre i costi di sviluppo e garantire una certa sicurezza operativa. Si può leggere infatti che “il riutilizzo di questa tecnologia, sviluppata e costruita da Lockheed-Martin fornirà una via a basso rischio verso Marte senza il costo aggiuntivo di progettare e testare un nuovo sistema da zero”. Ricordiamo inoltre che la missione primaria aveva una durata stimata di due anni mentre NASA InSight ha resistito il doppio, quattro anni (dopo il prolungamento annunciato a inizio 2021).

Fonte: http://feeds.hwupgrade.it/

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *