Arianespace e ESA comunicato il fallimento del lancio del razzo Vega-C della missione VV22

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Arianespace e ESA comunicato il fallimento del lancio del razzo Vega-C della missione VV22

A luglio di quest’anno c’è stato il lancio del nuovo razzo spaziale Vega-C voluto da Arianespace e ESA per rimanere competitivi sul mercato (e mantenere l’indipendenza da altre realtà). In quell’occasione tutto andò come previsto e pur essendo un lancio di prova con carico utile dimostrativo, la missione fu completata con successo. Si trattava anche di un test per i booster con propellente allo stato solido del lanciatore pesante Ariane 6 (che debutterà nel 2023) che condividono parte della struttura del vettore medio-leggero.

Purtroppo la prima missione “ufficiale” del nuovo vettore medio-leggero non è andata come previsto. Secondo quanto riportato sia da Arianespace che da ESA il carico utile è andato distrutto. Ora si provvederà a capire quali sono state le cause del fallimento del lancio che ha comportato la distruzione del vettore prima del previsto. Ecco quello che sappiamo finora.

Il razzo spaziale Vega-C della missione VV22 è andato distrutto

Secondo quanto riportato dall’agenzia spaziale europea e da Arianespace, il razzo spaziale è decollato con successo il 21 dicembre 2022 alle 2:47 (ora italiana, poco prima delle 23:00 ora locale). La prima parte del lancio del vettore Vega-C è stato eseguito correttamente con l’avvenuta separazione del primo stadio (chiamato P120C).

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Il problema si è verificato successivamente. Arianespace ha riportato che dopo 7″ dall’accensione corretta del motore del secondo stadio, Zefiro 40, c’è stata una progressiva perdita di pressione con un calo improvviso 208″ dopo il decollo. Non potendo garantire una corretta immissione in orbita il CNES ha dovuto attivare il protocollo di distruzione del razzo Vega-C. Non si sono verificati danni a cose o persone nonostante il fallimento.

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Per capire le cause di questo problema, sia Arianespace che l’ESA hanno immediatamente deciso di nominare una commissione d’inchiesta indipendente. Si cercheranno così le cause che hanno portato al guasto collaborando con l’appaltatore principale Avio (italiano). Attualmente non ci sono ulteriori notizie che verranno diffuse nelle prossime settimane mentre proseguirà l’analisi dei dati.

Ad andare distrutti sono stati due satelliti, Pléiades Neo 5 e Pléiades Neo 6 costruiti da Airbus Defence & Space come soluzioni per l’imaging satellitare ad alta risoluzione (30 cm/pixel) utilizzando una comunicazione laser di Tesat-Spacecom per l’invio dei dati. L’orbita utilizzata è a quota 700 km (con due piani orbitali occupati).

Fonte: http://feeds.hwupgrade.it/

 

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