Google ha versato 360 milioni di dollari ad Activision Blizzard per non avere un concorrente di Google Play?

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Google ha versato 360 milioni di dollari ad Activision Blizzard per non avere un concorrente di Google Play?

Sono emersi nuovi documenti e testimonianze che, secondo Epic Games, dimostrerebbero la volontà di Google di bloccare la concorrenza su Android nei confronti di Google Play. Secondo lo sviluppatore, Mountain View avrebbe pagato Activision Blizzard e Riot Games affinché si impegnassero a non lanciare uno store in competizione con il suo.

Continua quindi, con nuove informazioni, la causa tra Google ed Epic Games, nata dalla rimozione di Fortnite dalle piattaforme mobile. La regina dei motori di ricerca (così come Apple) rimosse il titolo a causa dell’introduzione della possibilità di fare acquisti in app senza passare da Google Play, cosa che impediva a Google di raccogliere la commissione sulle microtransazioni.

Secondo quanto riportato, Google avrebbe corrisposto ad Activision Blizzard la somma di 360 milioni di dollari in 3 anni e a Riot Games ben 30 milioni per un anno. Tutto questo, perché i due sviluppatori avrebbero manifestato la volontà di lanciare un proprio app store sulla piattaforma mobile che avrebbe bypassato le commissioni del 30% sulle transazioni a vantaggio di Google.

Epic Games, per consolidare quanto riportato, ha riportato la testimonianza anonima di un ex dipendente Google coinvolto in “Project Hug”, un programma di Google per incentivare e supportare gli sviluppatori attivi su Google Play. “Riot e Activision-Blizzard King furono le più dirette verso di noi” riferendosi all’intenzione delle due di lanciare il proprio app store.

Secondo la casa madre di Fortnite sarebbe proprio Project Hug a impedire la concorrenza, in quanto le società coinvolte sarebbero costrette a firmare il famoso contratto che gli impedisce di lanciare piattaforme concorrenti. Tuttavia, sull’argomento si è espresso proprio un portavoce di Activision-Blizzart King, Joe Christinat: “Google non ci ha mai chiesto, pressato o costretto ad accettare accordi che ci impedissero di concorrere con Google Play. Abbiamo depositato documenti e testimonianze che lo dimostrano. Le accuse di Epic non hanno senso“.

Al contrario, Riot Games ha scelto di non commentare le dichiarazioni di Epic Games, la quale ha condiviso un ulteriore documento che dimostrerebbe il coinvolgimento di oltre 20 compagnie nel progetto Hug tra cui, oltre alle due succitate, comparirebbero nomi del calibro di EA, Niantic, Nintendo, Tencent e Ubisoft.

Fonte: http://feeds.hwupgrade.it/

 

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