Amazon, il titolo crolla: perdita netta di 3,8 miliardi per colpa di Rivian

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Amazon, il titolo crolla: perdita netta di 3,8 miliardi per colpa di Rivian

Il titolo di Amazon è letteralmente crollato dopo i risultati finanziari del primo trimestre 2022 in cui l’azienda ha registrato una perdita netta di 3,8 miliardi di dollari, la prima dal 2015.

Quello di ieri è stato il peggior giorno borsistico dal luglio 2006 secondo la CNBC, figlio di stime disattese e di previsioni che non hanno convinto Wall Street. L’uscita dalla pandemia, un periodo d’oro per gli e-commerce, morde le caviglie anche dell’azienda fondata da Jeff Bezos che cresce a un ritmo che gli analisti giudicano troppo lento.

L’azienda ha incrementando le vendite nette del 7% a 116 miliardi di dollari rispetto allo scorso anno (quando le vendite salirono del 44%), mentre l’utile operativo si è contratto a 3,7 miliardi rispetto agli 8,9 di un anno fa. Come scritto in apertura, Amazon ha registrato una perdita netta di 3,8 miliardi quando, nel Q1 2021, faceva segnare invece un utile di 8,1 miliardi di dollari.


Andy Jassy, CEO di Amazon

Ad affossarne i conti è in buona parte l’investimento nell’azienda di veicoli elettrici Rivian. Il crollo delle azioni Rivian di oltre il 50% registrato nel trimestre (-80% dai massimi di novembre) ha pesato in modo deciso sui numeri di Amazon, dal cui investimento l’azienda ha registrato una perdita di 7,6 miliardi di dollari. Amazon detiene una quota del 18% di Rivian. Ford, anch’essa forte di una partecipazione del 12% in Rivian, ha registrato una perdita di 5,4 miliardi di dollari. 

Rivian ha siglato un accordo con Amazon per la produzione e consegna di 100.000 veicoli per le consegne entro il 2030, ma le condizioni di mercato difficili potrebbero portarla a disattendere quell’intesa: lo scorso mese Rivian ha dichiarato che si aspetta di produrre appena 25.000 veicoli elettrici quest’anno, metà del numero indicato agli investitori prima della IPO lanciata alla fine dello scorso anno.

A pesare sui conti di Amazon per 6 miliardi di dollari anche l’inflazione in aumento, una minore domanda da parte dei consumatori per le merci stoccate nei magazzini e altre voci di spesa, come quella per i carburanti.

Per il secondo trimestre Amazon si attende vendite nette tra 116 e 121 miliardi, una crescita tra il 3% e il 7%. L’azienda si aspetta un utile operativo che potrebbe andare da un passivo di miliardo a un profitto di 3 miliardi a fronte dei 7,7 miliardi di utile dello stesso periodo 2021. Infine, Amazon ha confermato che quest’anno il Prime Day è stato spostato al terzo trimestre: si terrà a luglio e non a giugno come lo scorso anno.

“La pandemia e la successiva guerra in Ucraina hanno portato una crescita e sfide insolite“, ha affermato Andy Jassy, ​​CEO di Amazon. “Con una crescita di AWS del 34% annuo negli ultimi due anni e del 37% anno su anno nel primo trimestre, AWS è stata fondamentale nell’aiutare le aziende a superare la pandemia e a trasferire la maggior parte dei loro carichi di lavoro nel cloud. Il nostro business Consumer è cresciuto del 23% all’anno negli ultimi due anni, con una crescita straordinaria nel 2020 del 39% anno su anno che ha reso necessario raddoppiare le dimensioni della nostra rete di evasione ordini che avevamo costruito nei primi 25 anni di Amazon, e di farlo in soli 24 mesi”.

“Oggi, poiché non stiamo più inseguendo la capacità fisica o di personale, i nostri team sono concentrati sul miglioramento della produttività e dell’efficienza dei costi in tutta la nostra rete di evasione degli ordini. Sappiamo come farlo e l’abbiamo già fatto. Questo potrebbe richiedere del tempo, in particolare mentre ci scontriamo contro le continue pressioni inflazionistiche e relative alla filiera di approvvigionamento, ma vediamo progressi incoraggianti su una serie di dimensioni dell’esperienza del cliente, compresa la velocità di consegna poiché ora ci stiamo avvicinando a livelli mai visti dai mesi immediatamente precedenti la pandemia”.

Fonte: http://feeds.hwupgrade.it/

 

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