Dronus K250: quattro chiacchiere con il creatore del drone ‘inoffensivo’

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Dronus K250: quattro chiacchiere con il creatore del drone ‘inoffensivo’

Nei giorni scorsi si è parlato molto di droni e purtroppo dovendo legare l’argomento al conflitto in Ucraina. C’è anche spazio però per notizie nell’ambito ‘normale’ dei droni e una in particolare è risultata interessante, in quanto con protagonista un’azienda italiana.

Parliamo di Dronus e del suo quadricottero K250, che pur pesando più di quei 250 grammi posti da EASA (European Union Aviation Safety Agency) come limite generale in cui far rientrare i droni inoffensivi, è riuscito a ottenere dall’ente regolatore europeo il Report di Verifica del Design, che ne attesta l’inoffensività. Tale certificazione lo fa rientrare nei velivoli che possono essere utilizzati anche in modalità BVLOS (Beyond Line of Sight – voli oltre la linea di vista del pilota) in situazioni che possano contemplare anche il sorvolo di persone.

Lo ricordiamo, l’attuale Regolamento Europeo sui droni, che contempla un periodo di transizione recentemente prorogato fino al 31 dicembre 2023, non consente ad alcun tipo di drone di volare al di sopra di persone non coinvolte nelle operazioni di volo.

Fino al termine del periodo di transizione, anche operando in condizione di volo a vista (VLOS – Visual Line Of Sight), chiunque voglia volare con un drone su persone non coinvolte nelle operazioni di volo, senza dunque chiudere l’area sottostante, può farlo solo se il drone utilizzato è in possesso di Report di Verifica del Design (DVR – Design Verification Report) rilasciato da EASA. Proprio qui si inserisce Dronus K250, che tramite un particolare design delle eliche, dei paraeliche e del corpo del velivolo ha ottenuto il certificato di inoffensività.

Per avere un’idea più chiara del quadro normativo abbiamo fatto quattro chiacchiere con Marco Ballerini, AD e fondatore di Dronus:

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Oltre al drone è interessante anche la soluzione che ne fa da base per le operazioni, NEST, che al posto di un sistema di atterraggio automatico, sfrutta un ‘nido’ di ‘accielaggio’ in cui in drone si aggancia salendo dal basso verso l’alto. In questo modo la base risulta sempre al coperto, anche in condizioni di pioggia, e la manovra, rispetto all’atterraggio che in prossimità di terra vede aumentare le turbolenze, dovrebbe risultare più sicura anche in condizioni difficili.

Nata dall’iniziativa di Marco Ballerini, imprenditore e ingegnerie aerospaziale, ha sede legale e Headquarter a Trieste, presso il centro di ricerca internazionale multidisciplinare Elettra-Sincrotrone e una seconda sede Operativa a Roma.

Fonte: http://feeds.hwupgrade.it/

 

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